Renzo Arbore a TvBlog fra l’amore per la canzone napoletana, la Tv di oggi ed il futuro con il Caso Sanremo
L’intervista al grande showman pugliese da domani sera su Rai 2 con “Ll’ arte d’ ‘o sole”
Domani sera subito dopo lo spettacolo teatrale di e con Vincenzo Salemme sulla seconda rete della televisione pubblica andrà in onda la prima di tre puntate del programma di e con Renzo Arbore “Ll’arte d’o sole”. Un viaggio capitanato dal grande artista pugliese all’interno dell’immenso repertorio della canzone napoletana. Un viaggio che verrà percorso grazie a dei riflessi filmati che testimoniano i concerti della sua Orchestra italiana in giro per il mondo, intervallati da interventi da studio di Arbore con la partecipazione di Maurizio Casagrande. Abbiamo incontrato Arbore, impegnato in queste ultime ore negli ultimi ritocchi di queste tre emissioni, per parlare di questo suo lavoro televisivo, ma anche di televisione in genere e di futuro, a partire dal suo Renzo Arbore Channel sul web.
“Ll’ arte d’ ‘o sole” approda su Rai2, per chi non l’ha visto su Rai5 cosa si deve aspettare di vedere ?
Una bella e lunga cavalcata nella musica napoletana, con immagini tratte dai concerti della mia Orchestra italiana in giro per il mondo, il tutto realizzato nello stesso studio di “Guarda stupisci” il programma che feci per Rai2 la scorsa stagione. Un programma che costa solo 5.000 euro a puntata, io ho lavorato con immenso piacere gratis.
Come e quando è nato l’amore di Renzo Arbore per la musica napoletana ?
Da ragazzino, attorno ai 13 anni, quando nella mia città, che si stava ricostruendo dopo la guerra, sentivo i muratori che cantavano le canzoni napoletane. Io, un po’ con la puzzetta sotto il naso essendo amante del jazz, snobbavo quella canzone, poi ho capito l’importanza e la qualità di quel repertorio. Inoltre in casa avevo mamma, napoletana, che suonava il pianoforte e mia sorella che era un soprano, che eseguivano spesso proprio quelle canzoni.
Come viene trattata la musica in televisione oggi ?
Viene usata come escamotage per fare ascolti, ma il problema della tv di oggi è che mancano programmi d’intrattenimento nuovi. Ci sono piccole isole felici, come per esempio il programma della Dandini e quello di Crozza, oltre al momento di Fazio con Frassica a Che tempo che fa, ma sento la mancanza di qualcosa di diverso, di “altro”, come “altra” è stata un po’ tutta la mia televisione.
Un programma fantastico che trattava alla grande la musica in Tv è stato DOC su Rai2 negli anni ottanta. Come era nato DOC e ci sarebbe ancora oggi un posto per un programma di quel tipo in tv ?
DOC è la mia spina nel fianco e fra i programmi che amo di più. Un programma fatto con Gegè Telesforo e Monica Nannini che ha partorito momenti di spettacolo musicale davvero unici, con i più grandi cantanti della scena mondiale. Negli archivi Rai giacciono tantissime ore di concerti che io avevo fatto fare come “extra” al programma, i cui diritti sono in mano completamente alla Rai. Cose che potrebbero essere tranquillamente replicate, perchè contengono brani immortali del repertorio internazionale della musica. Se si potrebbe rifare oggi? Rispondo certamente si, anzi magari!
Dove si rifugia oggi Arbore quando vuole vedere buona televisione ?
Guardo davvero di tutto, sono onnivoro. Da Sky a Dmax, da Real Time a Netflix e via dicendo. Faccio fatica a dire cosa mi piace davvero.
Si è mai pentito di un personaggio che ha lanciato in una sua trasmissione ? Con chi si è trovato meglio ?
Ho intrattenuto e intrattengo rapporti buoni con tutte le mie “scoperte”. Mi spiace per esempio che ora abbia un momento di difficoltà Maurizio Ferrini, spero che al più presto possa tornare a lavorare, perchè ha delle grandi qualità.
Chi avrebbe voluto scoprire ?
Difficile fare un nome, probabilmente Checco Zalone.
E sulla polemica di questi giorni relativa all’anteprima del suo film, con l’accusa di razzismo?
Penso che sia semplicemente una strategia di marketing, anche perchè credo proprio che Zalone sia tutto tranne che razzista.
Conta più l’ideatore di una trasmissione o l’autore che poi la realizza ?
Entrambe le cose. Io di solito sono quello che ha l’idea, poi con il mio amico Ugo Porcelli, con il quale lavoro da sempre e con cui ho fatto tutti i miei programmi, mettiamo nero su bianco i vari momenti delle mie trasmissioni.
Cosa farà Renzo Arbore in futuro ?
Con Freccero, prima che se ne andasse, abbiamo deciso di fare una riproposizione del “Caso Sanremo” ovvero il varietà che andò in onda su Rai1 nel 1990 in occasione dei 40 anni del Festival di Sanremo e che feci con Lino Banfi. Poi ho in animo di lanciare per bene il mio Renzo Arbore channel su internet, dove caricheremo tanti bei momenti di spettacolo della mia carriera.
Ll’arte d’o sole:il comunicato stampa
Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana, una storia lunga una vita. Sono esattamente 28 gli anni di carriera dello showman dedicati alla valorizzazione e al rilancio della Canzone Napoletana Classica in Italia e all’estero. Era il lontano 1991 l’anno in cui nasceva “L’Orchestra Italiana”, 15 “…all stars” come ama definirli lo showman, eccelsi solisti del proprio strumento (chitarre, mandolini, fisarmonica, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci) e un grande repertorio da portare in giro per il mondo.
Dopo il successo riscosso su Rai5 (la scorsa primavera), “Ll’arte d’ ‘o sole” – sarà in onda il 18, il 25 dicembre e l’1 gennaio 2020 in seconda serata su Rai2 – riavvolge il nastro di questo incredibile “ensemble” e racconta il sogno-scommessa di “Renzo Arbore L’Orchestra Italiana”, un marchio di fabbrica diventato nel tempo una vera e propria “mission”: promuovere la musica napoletana più internazionalmente conosciuta, rappresentare all’estero “l’immagine dell’Italia”, suscitare e consolidare simpatia e rispetto verso il nostro Paese.
Il programma è una dichiarazione di onnipotenza nella cultura napoletana, che viene identificata da Arbore come l’arte che ha generato bellissime canzoni per merito una città, Napoli, che ha fatto del sole il suo biglietto da visita e la sua fonte di ispirazione. Certi brani non potrebbero essere mai nati se non ci fosse stata la complicità dell’arte del sole.
“Ll’ arte d’ ‘o sole” si presenta come una tra le più importanti rassegne di canzoni napoletane realizzate per la televisione italiana negli ultimi anni. Un viaggio a tappe che parte dagli esordi e approda ai più grandi successi dello showman con la sua Orchestra: Montreux Jazz Festival (debutto nel 1991), in cui Renzo Arbore fu battezzato da Quincy Jones come “The new italian renaissance man” della musica e dello spirito creativo italiano.
Seguono centinaia e centinaia di concerti nei principali teatri e piazze d’Italia: Torino, Milano, Napoli, Palermo, Firenze, Roma e poi quelli indimenticabili al Radio City Music Hall, al Madison Square Garden e alla Carnegie Hall di New York, alla Royal Albert Hall di Londra, all’Olympia di Parigi, sulla Piazza Rossa di Mosca, e tanti altri ancora in Canada, Australia, Brasile, Giappone, Argentina, Messico, Venezuela, Tunisia, Spagna, Montecarlo, Malta, fino ad arrivare agli inizi del 2007 alla strepitosa accoglienza avuta in Cina nei teatri di Pechino, Shanghai, Hangzhou, Tianjin e Nainjin. Per poi tornare agli inizi del 2008 nuovamente in USA e Canada con una applauditissima tournée nelle città di Chicago, Atlantic City, Vancouver, Montreal e Toronto. Il 24 giugno 2015, su invito dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, si esibisce nel prestigioso Teatro del Cremlino, per promozionare l’Expo 2015 oltre a questo si ricorda la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia dove ha tenuto un concerto per i papa boys.
Il nuovo programma sancisce di fatto il ritorno televisivo di Renzo Arbore, che è sempre una gran bella notizia, dopo il clamoroso successo mediatico ottenuto su Rai 2 con “Guarda stupisci”. Da qui la scelta di ambientare il nuovo format in quello stesso studio del Centro di produzione Rai di Napoli avvalendosi delle bellissime scenografie di Cappellini e Licheri ricche di dettagli ed elementi che ricordano la città, il suo golfo, le sue tradizioni e gli artefici della canzone umoristica napoletana.
L’attore Maurizio Casagrande leggerà e commenterà i testi di alcuni di questi brani eseguiti dall’Orchestra Italiana, sottolineati con aneddoti di Renzo Arbore.
“Ll’ arte d’ ‘o sole” è un programma di Renzo Arbore e di Gino Aveta con la consulenza di Adriano Fabi. La regia è di Barbara Napolitano.