Scatola Nera, da Zelig ad Amazon per raccontare l’altro lato del far ridere
Su Amazon è disponibile Scatola Nera, serie italiana che vede al centro alcuni attori comici diventati famosi grazie a Zelig, qui alla prese con un racconto che unisce comedy e crime
E’ una produzione seriale realizzata da un gruppo di attori comici vicini al mondo di Zelig, ma anche la prima serie nostrana che unisce crime e comedy. Si chiama Scatola Nera, ed è un esperimento che ha attirato l’attenzione di Amazon Prime Video tanto che la prima stagione, composta da otto episodi da 30 minuti ciascuno, ha debuttato sulla piattaforma di streaming on demand il 25 novembre scorso, diventando di fatto “Amazon Exclusive”.
Ma di cosa parla Scatola Nera? C’è da dire che la trama è estremamente semplice, ma non per questo banale o scontata, anzi. La serie si sviluppa su due differenti piani temporali: il presente ed il passato. Nel presente assistiamo alla prima, all’interno di un teatro, di una commedia messa in scena da una compagnia teatrale guidata da Tobia (Alessandro Betti). Lo spettacolo racconta le vicissitudini di un gruppo di personaggi che, chi per un motivo e chi per un altro, si ritrovano intrappolati dentro il caveau di una banca.
L’altro piano è quello del passato, e più precisamente delle prove dello spettacolo che, per volere del capocomico, si tengono in un casolare di campagna. Un modo, questo, per cercare di rafforzare lo spirito di gruppo della compagnia, appena riformatasi. Oltre a Tobia, troviamo Monica (Marta Dalla Via), Antonio (Antonio Ornano) e Marta (Marta Zoboli), che in passato avevano una compagnia tutta loro, a cui si aggiungono Enzo (Enzo Paci) e gli esordienti Luca (Luca Cesa) e Chiara (Marial Bajma Riva). Un gruppo di cui fa parte anche Valentina (Ilaria Serantoni), assistente di Monica.
Così, mentre il gruppo è in scena e nel corso degli episodi scopriamo in cosa consiste lo spettacolo, ogni puntata mostra i faticosi tentativi del gruppo di andare d’accordo, focalizzandosi su un personaggio, sui suoi segreti e le sue paure, accompagnando il pubblico fino ad un finale che sgretola ogni certezza e rivela quanto il palco possa essere distante dalla realtà.
L’obiettivo primario di Scatola Nera (ideato dallo stesso Betti con Elia Castangia, quest’ultimo anche regista, mentre a produrre è Zen Europe), infatti, sembra essere proprio quello di svelare cosa ci sia dietro quell’ora di spettacolo che il pubblico si ritrova ad assistere a teatro, o in uno studio tv, o in una tappa di un tour. Il lavoro, la fatica, i sacrifici e soprattutto la necessità di trovare un equilibrio all’interno di un gruppo che non sempre è nato per andare d’accordo.
L’intuizione di Scatola Nera, però, sta soprattutto nell’aver scelto di voler mostrare tutto ciò utilizzando il linguaggio del crime e “sporcando” la trama comedy di tinte noir, affidando alla regia il compito di indagare su ogni personaggio ed alla sceneggiatura quello di catturare il pubblico andando oltre il rischio del mockumentary.
Un ibrido reso ancora più interessante dalla presenza di numerosi volti televisivi che siamo abituati a vedere pronti a farci ridere sul palco, come lo stesso Betti (nel cast di Zelig e di Buona la prima), ma anche Ornano (visto nelle stagioni scorse di Quelli che il calcio), Paci (anche lui in Zelig) e la Zoboli, qui in solitaria dopo essersi fatta conoscere al pubblico in coppia con Gianluca De Angelis negli sketch dello speed date. Attori che dopo anni di risate, hanno deciso di mostrare sul piccolo schermo un altro lato di loro stessi.
La Scatola Nera del titolo diventa così a volta un luogo rassicurante, altre una gabbia da cui fuggire: una passione, quella per la recitazione, ed i tormenti del proprio privato. Una via di mezzo in cui questa serie si butta senza paura di non far ridere, ma anche con il coraggio di stupire.