Una Storia da Cantare, Ornella Vanoni non si rende conto della diretta ed è subito show
Ospite di Una storia da cantare, Ornella Vanoni canta convinta che sia tutto registrato. E si lascia andare.
Per raccontare Fabrizio De André, Una Storia da Cantare invita Ornella Vanoni e come suo solito scombina piani e progetti. Chiamata a cantare Bocca di Rosa, fa uno show nello show, prima con Ruggeri e poi con la sua esibizione canora. In primis va dritta con i suoi racconti e i suoi personali aneddoti sul suo rapporto con Faber, inclusa la sua capacità di preparare il Court-Bouillon.
Enrico Ruggeri ha cercato di riportarla sul copione su cui gli autori hanno lavorato per 20 giorni, dice, ma con scarsi risultati: del resto se si chiama la Vanoni a raccontare sarà bene assecondare la sua volontà di andare a ruota libera.
Nessuno però poteva immaginare che, iniziato il brano – Bocca di Rosa, un caposaldo del repertorio di Faber – la Vanoni si mettesse la mano sugli occhi per cercare di leggere il gobbo. E ferma tutto:
“No, però non vedo il gobbo. Non vedo un cazz*. Ma come si possono mettere le luci così? Non si vede un caxxo. Vabbè, ho detto caxxo però poi dopo lo togliete così caxxo io non l’ho mai detto!”.
Applauso della platea, mentre la regia di Forzano inquadra un musicista tra l’incredulo e il perplesso.
E la Vanoni riprende, convinta quindi di essere in una registrazione e non che fosse tutto rigorosamente in diretta.
Terminata la canzone, vissuta anche con un po’ d’ansia, Ruggeri e Guaccero se la coccolano. “Io pensavo di essere punk, ma al tuo confronto non sono nessuno” dice scherzando Ruggeri (che se si libera dal gobbo può dare tanto). Ma lei si lamenta di una caduta presa prima e di un dolore al ginocchio: e via, su la gonna.
Vanoni vera punk. Vanoni vera rivoluzionaria. Vanoni è un genere a parte, ormai.