Enrico Piaggio, il sogno italiano diventa una favola da biopic
Il liveblogging e la recensione di Enrico Piaggio-Un sogno italiano, il film-tv di Raiuno con Alessio Boni nei panni dell’imprenditore a cui si deve la Vespa
Torna il biopic su Raiuno, e questa volta si rende onore ad un imprenditore che, nell’immediato Dopoguerra, ha l’idea che diventerà uno dei simboli dell’Italia nel mondo. Enrico Piaggio, in onda questa sera, 12 novembre 2019, alle 21:25, non a caso ha come sottotitolo “Un sogno italiano”, un sogno che si chiama Vespa.
Enrico Piaggio-Un sogno italiano, la recensione
Fin dalle prime immagini del film-tv che Raiuno ha voluto dedicare ad Enrico Piaggio, ci si sarebbe aspettato un “C’era una volta…”. Perché il sogno italiano raccontato nella fiction di Umberto Marino è stato davvero messo in scena come una favola.
C’è l’eroe, la principessa da salvare (in questo caso non da un drago, ma dalla solitudine), l’antagonista che non guarda in faccia a nessuno e la matrigna, qui diventata dark lady. L’Italia del Dopoguerra diventa così terra di opportunità, di ottimismo e di uno sguardo al futuro come nuova pagina interamente da riscrivere.
Il tono pensato da Umberto Marino è più che voluto: siamo all’interno di quei biopic della tv di Stato che vogliono raccontare un Bel Paese che sa rialzare la testa e che sa riprendersi anche nei momenti più difficili. La storia di Piaggio, imprenditore che ha reinventato tutta la propria azienda lanciando l’Italia in un futuro a due ruote, si prestava benissimo a questo genere di racconti.
Un film-tv che rispetta tutte le regole del caso, in primis quella di affidare la parte del protagonista ad un volto di punta della serialità della rete, quell’Alessio Boni che in questi anni ha imparato, con professionalità, ad incarnare personaggi perfetti per il prime time di Raiuno.
Quel misto tra realtà e finzione costruito ad arte dagli sceneggiatori, sebbene non renda l’idea di cosa sia realmente accaduto e cosa, invece, sia stato inserito a fini narrativi, permette così ad sogno italiano di Piaggio di diventare lui stesso la favola moderna che il protagonista insegue andando a parlare con il manager di “Vacanze romane”. L’idea della favola moderna viene seguita in tutto il film, fino ad un finale che più happy ending non si poteva.
Il rilancio dell’Italia su due ruote
Il film-tv parte nel 1945, a Pontedera, dove la fabbrica di Enrico Piaggio (Alessio Boni), che l’ha ereditata dal padre, è in macerie a causa della guerra. I dodicimila operai che vi lavoravano sono così destinati alla disoccupazione: una condizione che Piaggio non può sopportare.
Nasce così nella sua mente l’idea di realizzare un nuovo mezzo di trasporto, piccolo, agile, adatto a tutti, moderno e soprattutto capace di rilanciare la propria azienda e con essa l’economia italiana. Per farlo, chiede aiuto all’ingegnere Corradino D’Ascanio (Roberto Ciufoli): i due danno così vita alla Vespa.
Ma la strada non sarà così facile: ad ostacolare Piaggio ci pensa l’avido banchiere Rocchi-Battaglia (Francesco Pannofino), intenzionato a rilevare la sua azienda. Per farlo, punta agli affetti più cari dell’uomo, ovvero la moglie Paola Bechi Luserna (Enrica Pintore) e la figlia di lei, Antonella (Elena ed Emma Minichiello), avuta da un eroe di guerra.
Scenderà così in campo la dark lady Livia (Violante Placido), con cui Piaggio ebbe una relazione tempo prima. Ad aiutare il protagonista nel salvare capra e cavoli l’impiegato dell’ufficio rèclame Susanna, detta Suso (Beatrice Grannò).
Sempre tramite lei arriverà l’idea che lancerà definitivamente la Vespa nel mondo: convincere il regista William Wyler a far utilizzare la Vespa ai due protagonisti di “Vacanze romane”. Per riuscirci, la giovane si farà aiutare dal giornalista italo-americano Peter Panetta (Moisè Curia).
Il cast
A guidare il cast c’è Alessio Boni, ormai padrone del martedì sera di quest’autunno, essendo stato in onda fino a due settimane fa con La Strada di Casa 2. Al suo fianco troviamo Enrica Pintore, che il pubblico di Raiuno già conosce grazie ad Il paradiso delle signore.
Roberto Ciufoli, ex Premiata Ditta, torna in tv nei panni dell’ingegner D’Ascanio. Arriva dalla fiction anche Bruno Torrisi, il mitico Questore Licata di Squadra Antimafia prima e di Rosy Abate poi. Francesco Pannofino e Violante Placido completano il cast di punta, a cui si aggiungono Beatrice Grannò, Moisè Curia, Carmen Giardina, Fabio Galli, Paolo Giommarelli, Leonardo De Carmine, Federigo Ceci, Giorgio Gobbi e le piccole Elena ed Emma Minichiello.
Il regista: “Piaggio crea sogni prima di Apple”
Enrico Piaggio-Un sogno italiano è una co-produzione Rai Fiction e Moviheart. Il soggetto è di Roberto Jannone e Francesco Massaro, che hanno anche scritto la sceneggiatura, con Franco Bernini. La regia, invece, è di Umberto Marino.
Proprio lui definisce Piaggio un “abile surfer”, capace di cavalcare l’onda delle opportunità proposte dal Dopoguerra. “Uno che ha inventato una cosa che serve, ma che contemporaneamente crea status, aspettative, sogni. Molto prima di Apple, molto prima dei testimonial e degli influencer”, spiega Marino.
“Dover rappresentare il dopoguerra”, prosegue, “ha comportato una lunga fase di documentazione storica, un accurato piano fotografico, una selettiva scelta dei set e dei costumi, tutto per cercare di restituire un’immagine pulita e credibile dell’epoca”.
Il regista, infine, racconta anche della storia tra Suso e Peter: “Nel metterli in scena non ho potuto non pensare ad altri due giovani che avevano vent’anni in quegli anni, i miei amati genitori, alla cui giovinezza ho idealmente dedicato questo film”.
Enrico Piaggio-Un sogno italiano, streaming
E’ possibile vedere Enrico Piaggio-Un sogno italiano in streaming sul sito ufficiale della Rai, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone, mentre da domani si potrà vedere in Guida Tv/Replay.
Enrico Piaggio-Un sogno italiano, social network
Si può commentare Enrico Piaggio-Un sogno italiano su Twitter, utilizzando l’hashtag #EnricoPiaggio.