I ragazzi dello Zecchino d’Oro, la conferenza stampa: tutte le dichiarazioni
La conferenza stampa de I ragazzi dello Zecchino d’Oro.
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12:35
Inizio conferenza. Eleonora Andreatta: “Questa storia è importante per la capacità d riportare la memoria in quel periodo in cui si è compiuto, anche attraverso la Rai, il processo di unificazione del paese. Questa storia ha il valore di ricordare anche il ruolo che la Rai ha giocato nel costruire l’identità culturale del nostro paese. Lo Zecchino d’Oro è stato un programma particolarmente prezioso. Non è nato come una competizione ma è nato per stabilire un contatto con i bambini che ne facevano parte. Ci è sembrato giusto raccontare questa storia quando ci è stata proposta. Questo racconto ha anche i contorni di una favola, una favola contemporanea: il protagonista è un bambino problematico che ha un’opportunità di salvezza e di cambiamento grazie al Coro. Questo elemento fiabesco è stato tradotto con umanità e concretezza. Il personaggio di Mariele Ventre, meravigliosamente interpretato da Matilda De Angelis, è reso con una grande verità”.
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12:45
Ambrogio Lo Giudice: “Questa storia è parecchio autobiografica e l’ho tenuta segreta per molti anni, essendo io un “regista rock”. Molti si mettevano a ridere perché facevano fatica ad immaginarmi cantare allo Zecchino d’Oro. Poi, mi sono reso conto che questa storia è importante per la memoria del paese. Mi sono reso conto che chiunque parlasse dello Zecchino d’Oro sorrideva, aveva un ricordo sereno. Gente che mai avrei immaginato mi ha detto di avere tutti i dischi, di sapere tutte le canzoni a memoria. Così ho cominciato a pensarci e poi a scrivere la sceneggiatura e abbiamo presentato la storia alla Rai. Sono molto contento di questo film, credo che mi sia venuto bene! Devo ringraziare tutti, io volevo fare un film anche più duro. Sul set, però, c’era un ambiente sereno, tutti giocavano e alla fine, è venuta fuori una favola, una bella favola realistica. E’ venuto fuori qualcosa che è nato grazie a tutti quanti. Ringrazio tutti perché è stata un’esperienza bellissima. Mariele era una donna moderna, anche oggi sarebbe una figura importante. Non ho voluto fare una Mariele un po’ “santino””.
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12:55
Maria Antonietta Ventre, sorella di Mariele: “Forse balbetterò un po’, oggi… Sono molto contenta del lavoro di Ambrogio… Mi auguro che questo film possa essere accolto nelle scuole. Ritengo questo film, uno strumento valido per educare i bambini alla vita. Questo è stato il messaggio di Mariele: utilizzare la musica come strumento per educare alla vita. Il Ministero ha riconosciuto il repertorio del Coro come un valido strumento contro la dispersione scolastica. Dopo questo riconoscimento, andremo avanti con le nostre iniziative. I miei ricordi di Mariele sono infiniti. Da quando eravamo piccolissime fino a quando, purtroppo, nel 1995, interpretavamo la parte di quelle che non sapevano che, quelli che stavamo vivendo, erano gli ultimi giorni di Mariele… In molti, mi dicevano che Mariele era più carina di me e Mariele mi stringeva la mano e mi diceva che non era vero… Mariele era buona con tutti. Mariele aveva due passioni: la musica e i bambini. Quando Padre Berardo, uno dei 4 moschettieri dell’Antoniano, la incrociò in fondo alla chiesa in cui Mariele andava tutti i giorni, la Chiesa di Sant’Antonio, e le chiese di regalare all’Antoniano un po’ del suo tempo, Mariele fu molto contrariata perché, in famiglia, eravamo tutti d’accordo che Mariele dovesse fare la concertista. Padre Berardo seppe insistere e Mariele disse: “Va bene, per questa volta…””.
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13:00
Matilda De Angelis: “Per come l’abbiamo raccontata, Mariele era una donna determinata, resiliente, che sapeva quando fosse il momento giusto per farsi avanti. E’ stata una donna che ha precorso i tempi, che ha dedicato la sua vita alla musica, ai bambini e all’insegnamento. Era una donna che sapeva dove poteva arrivare. Non era una donna remissiva”.
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13:03
Maya Sansa: “Ernestina è un altro personaggio di donna forte, che viene da un contesto diverso da quello di Mariele, è una donna del sud immigrata, un personaggio ispirato alla mamma di Ambrogio. Spesso le donne, nella storia dell’umanità, grazie all’amore incondizionato che provano nei riguardi dei figli, sono sempre state particolarmente importanti nel destino dei figli. Ernestina, credendo nel talento del figlio, lo aiuterà a seguire una strada per lui fondamentale. Ernestina capirà che il canto è l’unico dono del figlio Mimmo. Questa madre ha cambiato il suo destino, facendogli fare il provino allo Zecchino d’Oro e permettendogli di incontrare Mariele. Una madre coraggioso, piena di libertà di pensiero. Si è concessa il lusso di immaginare un futuro migliore per il figlio”.
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13:04
Simone Gandolfo: “Non ho faticato ad entrare nel ruolo di Mago Zurlì, Ho faticato ad uscirne! Volevo venire qui vestito di Mago Zurlì! Ho ricordi personali, non perfettamente a fuoco perché sono nato nell’80. Cino Tortorella si divertiva come un bambino e si vedeva. Cino Tortorella era un precursore. E’ stato bello potergli prestare la carne e l’anima in questo film”.
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13:06
Maria Antonietta Ventre: “Mariele considera i 2 primi Zecchini come i “Zecchini provvisori”. I primi 2 Zecchino non vennero fatti all’Antoniano ma a Milano, per ragioni burocratiche. Cino Tortorella si ricordò dell’Antoniano, andò a Bologna e iniziò a promuovere la sua creatura. Mariele, dopo i primi 2 Zecchini fatti all’Antoniano, era ancora molto incerta. Per tutta la vita, le avevano consigliato la carriera di concertista. Poi, ci fu un momento decisivo: lei si rese conto che quella era la sua strada, che avevo raggiunto la propria strada e i propri obiettivi di vita. Ciò capito dal terzo Zecchino in poi. Mariele rinunciò alla carriera di concertista. Quando lei si convinse che quella era la sua strada, non la fermò più nessuno. Come reagì la nostra famiglia? Sono sempre stati lungimiranti e aperti con noi, non ci hanno imposto niente, ci hanno fatto seguire la strada che abbiamo scelto. Mia madre si preoccupava solo di una cosa: ogni tanto, domandava a Mariele se l’avessero messa in regola! Naturalmente, fu messa in regola ma, alla parte economica, non ha mai pensato. Padre Berardo non avrebbe mai tradito Mariele. Nessuno, allora, pensava al successo che lo Zecchino, poi, ha avuto. E’ stato un miracolo, un premio dopo tanta fatica e dopo tanto coraggio”.
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13:12
Ambrogio Lo Giudice: “Quali sono gli elementi autobiografici? La famiglia è la mia, tutta la parte relativa alla famiglia e alla scuola è tutto vero. Sono stato davvero sospeso due settimane dopo aver buttato giù un altro bambino per le scale! La parte del fratello maggiore è stata inventata: nella realtà, questo fratello maggiore era un mio amico, vicino di casa, che mi ha portato su una strada non ben definita, mi traviava un po’… La famiglia borghese era vera: anche nella realtà, non sono mai stato visto di buon occhio dalle famiglie delle mie fidanzate! Sono stato nel Coro fino ai 7 anni. La sigla di Canzonissima, l’ho fatta veramente. Non ho mai cantato come solista, sono stato solo nel Coro e ci sono stato 6 anni”.
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13:15
Valentina Cervi: “Io interpreto la madre della famiglia borghese che, grazie all’amicizia tra i due bambini, si interroga sulle proprie paure, sulla paura del diverso, soprattutto. E’ stato bellissimo fare questo film”.
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13:20
Matilda De Angelis: “Guardavo lo Zecchino d’Oro da bambina, avevo le cassette e i cd. Anche mia madre le collezionava. Ho provato ad entrare allo Zecchino d’Oro per superare una mia diversità: la voce da “orco” nel corpo di una bambina! Avevo una voce ancora più bassa di adesso! Lo Zecchino d’Oro è un luogo dove si va per risolvere i problemi!”. Eleonora Andreatta: “Lo Zecchino d’Oro era uno spettacolo fondamentale. Avevo i dischi di tutte le edizioni. Era un evento molto atteso. L’importanza dello Zecchino d’Oro era l’idea di fare una scuola di convivenza, mettere insieme dei bambini così diversi…”.
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13:25
Federico Scardamaglia, produttore: “Per questo film, abbiamo trovato una grande partecipazione della Rai. E’ stato tutto naturale. Questo racconto arriverà al telespettatore. Sono molto contento di questo film e ringrazio il cast”. Ruben Santiago Vecchi: “Mi sono trovato bene. Lo Zecchino d’Oro mi piace tanto. Questo film parla di generosità, di amore, di gentilezza… Mimmo è un bambino un po’ problematico, ha la dislessia… Ho fatto anche un altro film ma avevo fatto solo una scena, non c’entravo quasi niente!”.
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13:30
Federico Scardamaglia: “La parte musicale è stata importantissima, è stata molto curata. Speriamo che il pubblico ne resti colpito”.
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13:31
Fine conferenza.
Oggi, martedì 29 ottobre 2019, a partire dalle ore 12, si terrà la conferenza stampa di presentazione de I ragazzi dello Zecchino d’Oro, film tv di Rai 1, diretta da Ambrogio Lo Giudice, con Matilda De Angelis, Maya Sansa, Antonio Gerardi e Simone Gandolfo.
I ragazzi dello Zecchino d’Oro: il film tv
Domenica 3 novembre 2019, in prima serata su Rai 1, a partire dalle ore 21:25, andrà in onda il film tv I ragazzi dello Zecchino d’Oro, diretto da Ambrogio Lo Giudice, con Matilda De Angelis, nel ruolo di Mariele Ventre, Maya Sansa, Antonio Gerardi e Simone Gandolfo, nel ruolo di Cino Tortorella.
Il tv movie, una co-produzione Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica, prodotto da Francesco e Federico Scardamaglia, racconta la nascita del Piccolo Coro dell’Antoniano attraverso le vicende di tre piccoli amici.
Il film è ambientato nella metà degli anni ’60, quando Mariele Ventre diede vita alla primissima formazione del Piccolo Coro, composta soltanto da 8 bambini.
Il protagonista è Mimmo, bambino di 9 anni molto vivace e poco incline allo studio, che, però, eccelle nel canto. Dopo essere stato sospeso a scuola, sua madre lo convince a prendere parte ad un provino per un concorso canoro che sarà destinato ad entrare nella storia della tv italiana: lo Zecchino d’Oro.
I ragazzi dello Zecchino d’Oro: la conferenza stampa
TvBlog, magazine di Blogo, seguirà in tempo reale la conferenza stampa di presentazione del film tv I ragazzi dello Zecchino d’Oro, a partire dalle ore 12.
Durante la conferenza stampa, interverrà il cast della serie tv, Matilda De Angelis, Maya Sansa, Antonio Gerardi, Valentina Cervi, Ruben Santiago Vecchi, Simone Gandolfo e Stefano Pesce, e il regista Ambrogio Lo Giudice.