Spontaneità ma anche esaltazione del personaggio, che fa della vivace toscanità il suo tratto distintivo. Paolo Del Debbio sta modellando sempre più Dritto e rovescio a propria immagine e somiglianza.
Con ospiti, pubblico e persino regia il rapporto è diretto, tra richiami, ammonimenti e vere e proprie strigliate.
Giovedì scorso i bersagli preferiti del conduttori sono stati gli assistenti di studio, colpevoli di richiamarlo ciclicamente per dare la linea alla pubblicità. Interruzioni che però hanno indispettito il giornalista, costretto a stoppare un intervento di Maria Giovanna Maglie per andare a nero:
“E un attimo (rivolgendosi ai collaboratori, ndr)… Scusi Maglie, ma mi stanno rompendo le balle dalla regia. Mi scusi, pubblicità, sennò mi rompono i coglioni”.
Un momento, quello del break, divenuto in breve tempo un tormentone, a tal punto da convincere Del Debbio ad impossessarsi della lavagnetta che indicava la pausa: “Dammi ‘sto cartello un attimo. Io sono lì che parlo con gli ospiti e la regia tormenta un signore che è lì e che mi scrive ‘sto cartello. Andiamo in pubblicità, così sono tutti contenti”.
Il deldebbismo ha quindi rifatto capolino quando si è trattato di moderare un ennesimo confronto tra animalisti e anti-vegani. “Quando lei avrà una trasmissione sua farà il cazzo che vuole, qui no”, ha sentenziato il padrone di casa per frenare la foga della ‘iena vegana’ Alessandra Di Lenge.
Ecco allora i saluti, sempre con cartello in mano: “Nero Pedf”, c’era scritto col pennarello. Significato? “Nero per esaurimento di forze. Non ce la faccio più, ci vediamo giovedì prossimo”.