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Il Commissario Ricciardi, la nuova sfida di Lino Guanciale (che lascia Non dirlo al mio capo?)

Intervistato da La Stampa, Lino Guanciale, sul set de Il Commissario Ricciardi, serie tv tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, conferma le riprese de L’Allieva 3 e La Porta Rossa 3, ma non cita Non dirlo al mio capo, di cui è stato tra i protagonisti per due stagioni

pubblicato 12 Agosto 2019 aggiornato 26 Gennaio 2021 14:58

La prossima sfida di Lino Guanciale sarà un viaggio nel tempo. Fino alla Napoli degli anni Trenta, location delle indagini del Commissario Ricciardi, il personaggio ideato dalla penna di Maurizio De Giovanni che diventerà protagonista di una serie tv di Raiuno, in onda nella prossima stagione.

Le riprese dei sei episodi della prima stagione, tratti dai romanzi dell’autore (così come l’altra saga da lui ideata e finita in tv, ovvero I bastardi di Pizzofalcone) e con la regia di Alessandro D’Alatri, sono tutt’ora in corso a Napoli. A Guanciale, diventato volto di punta della fiction Rai da qualche anno a questa parte, il compito di interpretare il protagonista, un affascinante commissario segnato, però, da quello che può essere sia un dono che una maledizione: riesce, infatti, a vedere i fantasmi delle persone uccise in modo violento e sulla cui morte deve indagare, osservando i loro ultimi istanti di vita.

Un “potere” che lo estranea dal resto del mondo e che gli impedisce di vivere una vita normale, sia sul lavoro che nella vita privata. “Come me, anche lui è un osservatore per professione”, ha spiegato l’attore a La Stampa. “Un razionale che vive il conflitto con irrazionalità e sentimenti”.

Un momento d’oro, per Guanciale, che al suo lavoro in tv affianca quello a teatro: una serie di impegni che gli stanno impedendo di prendersi quella pausa che si era ripromesso tempo fa. “Negli ultimi 6-7 anni la mia vita è completamente cambiata”, ha rivelato, “vivo un momento professionalmente molto bello e intenso. E il meglio deve ancora venire. Impensabile fermarsi”.

Infatti, dopo una stagione teatrale che lo ha visto girare l’Italia proprio mentre in tv imperversava prima con L’Allieva e poi con La Porta Rossa, in autunno riprenderà a calcare i palcoscenici italiani con “Ragazzi di vita”, “After Miss Julie” e “La classe operaia va in paradiso”. A questi impegni, si aggiunga il debutto alla regia con “Nozze” di Elias Canetti.

E la fiction? Guanciale non ha assolutamente intenzione di mollarla: “Nel 2020 mi aspettano i set delle mie fiction di maggior successo, La Porta Rossa e L’Allieva, entrambe alla terza stagione, oltre a una nuova produzione internazionale, impossibile da rifiutare”.

Tra i titoli citati, però, manca Non dirlo al mio capo, la cui terza stagione, dopo i buoni risultati della seconda, dovrebbe essere garantita. Nel finale della seconda stagione il suo Enrico Vinci abbandonava le sue titubanze e decideva di vivere la storia con Lisa (Vanessa Incontrada), accettando il fatto che lei abbia dei figli. Intervistata da TvBlog, la sceneggiatrice Elena Bucaccio aveva detto che “Se ci sarà una terza stagione, sarà molto diversa. Bisogna avere il coraggio di cambiare, le storie hanno un tempo”. Se Guanciale sarà totalmente fuori o solo guest-star, sarà da vedere.

Il Commissario Ricciardi