Home Rai 1 Vergogna Rai: un’indagine di Altroconsumo, pubblicata da L’Espresso, svela 7 ore di blackout al giorno

Vergogna Rai: un’indagine di Altroconsumo, pubblicata da L’Espresso, svela 7 ore di blackout al giorno

Un dossier di Altroconsumo inchioda la Rai. Numeri impressionanti quelli svelati dal quadro fornito dall’Associazione e anticipato in esclusiva da L’Espresso a questo indirizzo, che chiariscono senza più l’ombra del minimo dubbio la violazione continua e imperterrita del contratto di servizio pubblico da parte della televisione italiana di Stato. Stiamo parlando degli “oscuramenti” perpetrati da

pubblicato 6 Novembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 21:31


Un dossier di Altroconsumo inchioda la Rai. Numeri impressionanti quelli svelati dal quadro fornito dall’Associazione e anticipato in esclusiva da L’Espresso a questo indirizzo, che chiariscono senza più l’ombra del minimo dubbio la violazione continua e imperterrita del contratto di servizio pubblico da parte della televisione italiana di Stato. Stiamo parlando degli “oscuramenti” perpetrati da Viale Mazzini in lotta con Sky e concentrati principalmente su RaiDue, rete già fuoriuscita dall’analogico in diverse regioni, secondo il regolare percorso dello switch over, progetto semi “eversivo” atto a spingere la popolazione verso il digitale terrestre semplicemente utilizzando metodi coatti.

Dal dossier emergono oltre 400 ore di black out satellitare in soli due mesi, cioè dal 4 agosto al 4 ottobre 2009, pari a 6,88 ore oscurate al giorno. Quasi sette ore quotidiane in cui l’abbonanto è impossibilitato a usufruire di ciò per cui ha pagato.

Altroconsumo si è quindi rivolta al tribunale di Roma presentando un ricorso contro la Rai per “pratica commerciale scorretta, lesiva dei diritti e degli interessi collettivi dei consumatori utenti. […] Privare gli utenti della visione di telegiornali, programmi di attualità e approfondimento politico, persino le previsioni meteo, significa aver violato il Testo Unico sulla radiodiffusione, il contratto di servizio e la delibera 481/06/ CONS dell’Autorità garante per le comunicazioni. Queste norme impongono al servizio pubblico di trasmettere su tutte le piattaforme esistenti”.

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