Che storia è la musica, Ezio Bosso a Blogo: “Dopo Sanremo 2016 avevo fatto una promessa, l’ho mantenuta” (VIDEO)
Guarda la video intervista di Blogo al Maestro protagonista del nuovo programma di Rai3 in onda domenica 9 giugno in prima serata
Domenica prossima, 9 giugno, in prima serata su Rai3, a partire dalle ore 20.35, andrà in onda Che storia è la musica. Pensato dal maestro Ezio Bosso con l’obiettivo di creare un programma del tutto nuovo, che potesse coniugare la televisione più accessibile alla cosiddetta musica alta, quella classica, Che storia è la musica è una serata evento registrata al Teatro Verdi di Busseto, a cui prendono parte ospiti del calibro di Enrico Mentana, Nicoletta Mantovani, Luca Bizzarri, Andrea Lo Cicero, Roby Facchinetti con la figlia Alessandra, Gino Strada, Anna Tifu, Andrea Zanotti e il Coro della Sosat e Alfonso Signorini.
Ai microfoni di Blogo, il direttore e maestro concertatore, diventato popolare dopo la commovente e straordinaria partecipazione al Festival di Sanremo del 2016, ha ammesso di essersi sentito “estremamente protetto” dal suo gruppo di lavoro e dalla squadra Rai:
Due anni fa feci una promessa: sarei tornato in prima serata solo se avessi potuto fare una trasmissione con la musica in cui credo, a cui appartengo e che amo. Quando faccio la musica sto bene e questo è già tutto. Certo, sono crollato più di una volta, non lo nego. Mi sono sentito inadeguato e si vedrà anche. Pian piano ho preso le misure, ma è normale, non è il mio mestiere. Ero terrorizzato e sono stato aiutato a stare più tranquillo da una vera e propria squadra. Abbiamo dedicato tutto alla musica e le parole sono venute di conseguenza.
La già citata ospitata al teatro Ariston ha regalato a Bosso grande fama, ma anche qualche ostacolo in più da superare:
Ho dovuto lottare di più per affermare che sono una persona, non un personaggio. Ed è faticoso perché io sono timido, non amo le fotografie. Ho sentito la responsabilità di fare non quello che ti aspetti, ma di portare le persone a scoprire cose nuove. Ho sentito il peso, la paura e il notevole pregiudizio del mondo della musica classica, ricevendo moltissime buffissime cattiverie.
In apertura di post il video integrale dell’intervista.