Sanremo 2013, Carlo Verdone in giuria: “Riequilibreremo voti del pubblico, di cui dubito”
L’attore e regista romano, tra i giurati della kermesse, esprime i suoi dubbi sul televoto.
C’è anche Carlo Verdone (in foto con Marco Muller) nella giuria di qualità del Festival di Sanremo 2013. Un parterre composto da personaggi quali Serena Dandini, Nicoletta Mantovani, Eleonora Abbagnato, Stefano Bartezzaghi, Paolo Giordano, Nicola Piovani, Claudio Coccoluto, Rita Marcotulli e Cecilia Chailly. L’attore e regista romano in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino ha raccontato un episodio risalente al 1999. In quell’anno, guarda caso, a condurre la kermesse canora c’era Fabio Fazio, mentre Verdone era tra i giurati:
Ricordo quando la giuria era presieduta da Ennio Morricone. Si lavorò duramente e con scrupolo, ma poi alla fine i conti non tornavano. Rispetto ai nostri giudizi doveva vincere una canzone, mentre poi a imporsi fu un’altra: rimanemmo esterrefatti, non si capì mai bene cosa accadde in quei minuti concitati della finale.
Nel 1999 vinse, guarda caso (e siamo a due) Anna Oxa, colei che si è resa protagonista della principale polemica festivaliera ad oggi. Al di là di questo aneddoto raccontato a distanza di tanti anni e che lascia un po’ perplessi, Verdone ha rilasciato altre dichiarazioni rilevanti. Per esempio ha ammesso che “le canzoni e le cantanti italiani non sono il mio forte” ma che ha accettato l’incarico di giurato perché “Fazio ci teneva e a un amico è difficile dire di no”. Dunque, con la promessa di documentarsi “perché di alcuni non so nulla”, il regista ha esposto così la sua interpretazione del compito della giuria:
Si tratterà di equilibrare le votazioni del pubblico, di cui dopo il recente scandalo dei telefonini controllati dalla camorra (il riferimento è al caso Ti lascio una canzone, Ndr), è lecito dubitare anche più del solito. Tutti noi ci avvicineremo serenamente alla materia, nella speranza di mettere in evidenza quello che vale.
In effetti nella serata finale il voto della giuria di qualità varrà il 50%. Il Festival di Sanremo 2013 riuscirà nell’impresa di far coesistere alto e basso, qualità e popolarità, giuria e televoto?
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