Fiorello: “Non ho rinunciato a tornare alla Rai, vorrei farlo gratis ma dicono che non si può”
Fiorello accusa il gruppo GEDI: “Ora per colpa loro mi tocca smettere con Radio Deejay”.
Repubblica questa mattina titola: “Calo di ascolti, Fiorello rinuncia, Rai nel caos“. Fiorello replica e si sfoga attraverso una diretta su Instagram: “Io ufficialmente dico che non rinuncio: domani richiamo i vertici della Rai e se sono ancora disponibili ricomincio a trattare. Sappiate che diranno che prenderò 9 miliardi ogni ora. Mi verrebbe da farlo gratis ma dicono che non si può (…) Avevo intenzione di fare qualcosa di bello e di nuovo, ma non su Rai 1 e neanche al posto di Fazio. Voglio vedere adesso le spie che ci sono all’interno della Rai, alcuni vertici stessi della Rai sono spie, cosa diranno“, le sue parole.
“Repubblica scrive che ho rinunciato: non è vero. Non ho rinunciato, anzi oggi incontrerò… (non finisce la frase, ndr). A me piace andare contro, nonostante tutto quello che succede. Repubblica è un giornale del gruppo GEDI, così come lo è La Stampa che aveva fatto uscire l’articolo in cui si diceva che mi avrebbero dato 17mila euro per due minuti. Tutti abbiamo notato che son0 entrambi giornali del gruppo GEDI. Sarà un caso: gruppo GEDI fa capo a De Benedetti, quindi fa capo al PD, quindi in lotta contro la Rai in forza Lega-5 Stelle. Io lavoro con il gruppo GEDI perché sto a Radio Deejay, ma volevo tornare alla Rai perché mi piace la Rai. E’ la nazionale, è la mamma Rai. Mi chiede: ‘Quando torni, quando torni, quando torni’. Io dico che mi piacerebbe tornare, anche se ci sono dei problemi come si evince dai titoli dei giornali”.
Nei giorni scorsi si era parlato del ritorno di Fiorello sulla televisione pubblica: si era parlato di un progetto inedito con una presenza crossmediale tra tv, radio, web e social. Si era anche parlato di 100 mila euro a puntata, 17 mila euro a clip per il web: cifre poi smentite dallo stesso showman siciliano.
“Un fastidio ce l’ho, che non è sui compensi falsi che vengono pubblicati. E’ quando dicono questa cosa qua: mi definiscono furibondo. Io mi incazzo, ma come fa Giovanna Vitale (giornalista di Repubblica, ndr) a sapere che io ero furibondo? C’era lei? SOno cose che si scrivono per seentito dire. Il iornalista dovrebbe avere l’obbligo morale di scrivere la verità. Già se scrivi furibondo scrivi una cosa non vera. Non sono furibondo, anzi. Dico: mi piacerebbe andare alla Rai, cominciamo a parlare ma non di compensi bensì di progetti’. Sono usciti i compensi e io dico, senza essere furibondo: ‘No dai guarda, già escono i compensi… ancora devo cominciare ed escono già i compensi. Allora non se ne fa più niente: figurati se escono i compensi prima di cominciare, figurati cosa scriveranno dopo. Quindi uno dice: basta, ma non è che so furibondo (…) Il gruppo GEDI ha tutto l’interesse, credo, a buttare benzina sulla Rai e soprattutto sui vertici Rai. Questo è quello che io penso”.
La chiusura è sul gruppo GEDI, editore anche Radio Deejay dove Fiore lavora: “Ora per colpa loro mi tocca chiudere con Radio Deejay. Per colpa di De Benedetti me ne… ma non è possibile. C’era pure la festa di Radio Deejay a giugno, mi tocca non andarci“. Non si capisce quanto fosse ironico e quanto serio in questo passaggio.