Che tempo che fa, Raffaella Carrà e quella voglia (per lo spettatore) di un’intervista che duri ore e ore…
Raffaella Carrà a Che tempo che fa
Raffaella Carrà è stata ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa nella puntata di domenica 14 aprile 2019. Tutto lo studio con la parrucca:
“Ti dà molta responsabilità il tornare. Sono nata a Rai 1, ho fatto una bellissima esperienza a Rai 2 e mi mancava Rai 3. Alla fine ha trovato una cosa giusta e mi sono buttata con una paura…! Una cosa è fare un’intervista di un quarto d’ora ma un’ora e mezza con un personaggio è difficile! Ho trovato una bella produzione e anche due giovani autori fantastici- Le mia non sono interviste, sono incontri!”
Raffaella poi spiega il format: “Li incontro in posti che abbiano un senso”. Quando ha incontrato Riccardo Muti,
“Entro e vedo una signora con la frangia e i capelli turchini”
E sai cosa mi ha detto fuori dalle telecamere?” Io sono conosco dei rapper fantastici che scrivono delle vere e proprie poesia, modernissima!”
In merito a Sorrentino, ricorda, ridendo:
“Mi hai chiesto A far l’amore per il film! ma questa canzone non era tanto bella per la scena del film in mezzo a tutti quei debosciati!
E poi, ecco il momento di una clip con alcuni suoi momenti indimenticabili della sua carriera, da Modugno a Liza Minnelli.
Dopo l’esordio primo film, ricorda di una canzone scritta da lei da Boncompagni con una canzone che aveva un numero di telefono esistente che apparteneva -senza che nessuno lo sapesse- ad una vedova (titolo poi modificato dopo le lamentele della donna):
“La prima volta in cui sono andata in Spagna, lì non era un problema, nessuna signora aveva quel numero…”
Con “Io, Agata e tu”, programma televisivo trasmesso nel 1970, è iniziato il vero senso di libertà negli show, solitamente pettinati e ingessati. In quel periodo chiese:
“Vorrei solo tre minuti dove faccio quello che voglio”
Il Tuca Tuca è stato tolto inizialmente (e poi tornato in tv e in auge grazie ad Alberto Sordi):
“Dopo averlo ballato, il giorno dopo c’è stato un articolo non bello sull’Osservatore Romano… quando era in classifica, toglievano la mia posizione del brano. Un giorno arriva Sordi, mi chiede del ballo del Tuca Tuca… Figuriamoci se dicevano No ad Alberto Sordi…”
Alla fine dell’intervista, arriva la banda d’Affori per Raffaella Carrà, citando un passaggio della sua celebre canzone, “Ma che musica maestro”
L’intervista (o intervento) di Raffaella Carrà lascia sempre quella sensazione di ingordigia da parte del pubblico. E’ così che ci si sente di fronte ai racconti della conduttrice e indimenticabile showgirl (un po’ come avvenuto quando furono ospiti Patty Pravo e Ornella Vanoni). Parliamo di una donna dello spettacolo che ha unito diverse generazioni, da decenni, e che può vantare ricordi, episodi, interviste e retroscena che incantano e appassionano. E lei lo fa con quella leggerezza che crea, in chi la ascolta, quella voglia di sapere di più. “Ancora uno” pensi, quando senti che sta terminando un aneddoto della sua carriera. Perché lo fa senza alcuna prosopopea.
Accade anche nel programma che conduce su Rai 3, “A raccontare comincia tu”, quando si trova ad incontrare (non intervistare, come lei ci tiene a sottolineare) personaggi icone dello spettacolo. Nel momento in cui anche lei si lascia trascinare dal viale dei ricordi, automaticamente ci si incanta, avidi di retroscena, notizie e curiosità. E chi meglio di lei, una delle regine incontrastate della tv, può svelarci con semplici e appassionanti episodi della storia della televisione italiana?
La sensazione, alla fine, è sempre quella: vorresti ascoltarla ancora. Lei pronta a raccontarsi per ore e ore…