L’amore strappato: la conferenza stampa del 28 marzo 2019
La conferenza stampa de L’amore strappato.
13:25 Inizio conferenza. Giancarlo Scheri: “Raramente, ho visto qualcosa di così forte, lacerante ed emozionante. Raramente, ho visto un prodotto così forte. E’ veramente qualcosa che mi lascia orgoglioso come direttore di questa rete. E’ un prodotto che racconta una storia sorprendente, realizzata in modo meraviglioso”.
13:27 Daniele Cesarano: “Questa storia ha una forza tale al punto da essere per forza raccontata, aveva il diritto di essere raccontata. Siamo stati fortunati perché abbiamo trovato ottimi sceneggiatori. E’ una storia ispirata ad una storia vera quindi era necessario trovare un equilibrio. Dopo l’arrivo di Sabrina, non ci sono stati più problemi. La forza di Sabrina e di Enzo ha reso onore a questa fiction e a questa storia”.
13:30 Maurizio Momi: “Quando si racconta una storia vera, si accende un faro affinché queste cose non capitino mai più”. Momi è molto commosso.
13:33 Sabrina Ferilli: “Al di fuori di ciò che non ha funzionato nella giustizia, c’è anche un tribunale della gente che, a volte, è anche più feroce di quello della giustizia. E’ un atto di coraggio, aver raccontato questa storia. Noi arriviamo per ultimi. E’ una storia ambiziosa fatta nel rispetto di quello che volevamo fare e di quello che è davvero successo. E’ una fiction che non ha fatto nessun passo in avanti rispetto a quello che è davvero successo. Ringrazio tutti perché c’è stato un coinvolgimento davvero sincero. Abbiamo fatto questo lavoro con la speranza che un errore si possa comunque recuperare. Abbiamo fatto questo: né più, né meno. Speriamo che chi di dovere si metta a disposizione affinché le cose possano cambiare”.
13:34 Enzo Decaro: “In questa storia, tutti noi siamo stati al servizio di qualcosa. Ci sono stati molti momenti di emozione durante la lavorazione per rispetto alle persone che hanno vissuto veramente questa storia. Con Sabrina, abbiamo cercato di trasferire la verità in questi personaggi. La teatralità cinematografica di Ricky e la sensibilità di Simona hanno fatto il resto. In questa sala, ho cercato di collegarmi con il vero Rocco, che in realtà si chiama Salvatore, e chiedergli “Ma come hai fatto?”.Questa storia tocca ancora un nervo scoperto nella nostra società civile. A Salvatore, dedico totalmente il nostro lavoro come un piccolo, tardivo e parziale indennizzo per questi anni difficili che ha passato. La vera Angela, inoltre, è diventata mamma qualche giorno fa. E’ una luce in questa storia di buio”.
13:37 Simona Izzo: “Ringrazio la produzione e i direttori che ci hanno fatto firmare quest’opera insieme. Io l’ho firmata come Simona Tognazzi e mi commuovo. Ci ho messo anni per farmi sposare! Ringrazio Daniele che ci ha sposato nei titoli… E’ importante il cognome del marito…”. Ricky Tognazzi: “Nel prossimo, facciamo Ricky e Simona Izzo!”. Izzo: “Voglio parlare di Sabrina e della signora che ha vissuto veramente la storia, che ha difeso il marito contro tutto e tutti. Questo è il dato più forte. Questa donna ha combattuto, rinunciando a vedere sua figlia, perché non ha mai dubitato del marito. Sfido chiunque a farlo. Questa è la grande, grandissima lezione di una moglie, di una madre e di una donna”. Tognazzi: “Tutto ciò si sintetizza con una sola parola: amore”. Izzo: “Questo è amore con la A maiuscola. Abbiamo fatto tante opere con Ricky. Questa è la storia più forte che ci è capitata tra le mani. Per la prima volta, nella mia vita, e sono vecchia, il mio criterio è stato il brivido. Quanti brividi ho avuto lungo la schiena e quanti ne ho ancora! Quanto ho pianto grazie a Sabrina ed Enzo, sono due giganti! Sono diventati tutti grandi grazie a questa storia. E’ un grande cast. Io ancora i brividi e li avrete pure voi, mi auguro”. Tognazzi: “Ringrazio anche Valsecchi che mi ha fatto incontrare di nuovo con Sabrina dopo tanti anni. Ci eravamo persi di vista dopo Vite Strozzate. Grazie per averci rimesso insieme. Grazie Sabrina per averci veramente voluto. In questo film, si rischia che rimangano solo i nomi degli attori e dei registi ma i meriti vanno condivisi, non solo con il cast, ma anche con la produzione, con il direttore della fotografia, con lo scenografo, con tutti…”. Simona Izzo presenta gli attori, uno a uno. Tra gli attori, c’è anche Ricky Tognazzi.
13:50 Maurizio Tortorella: “Quando abbiamo scritto il libro, abbiamo pianto più volte e continuiamo a piangere. Abbiamo pensato che il libro potesse essere un primo risarcimento. Spero che questo film serva a far ragionare la gente, a far capire che la giustizia possa commettere errori clamorosi e che, quindi, un giudizio preventivo è sempre sbagliato. Nella giustizia minorile, esistono delle falle. Speriamo che qualcuno intervenga e faccia qualcosa”.
13:52 Caterina Guarneri: “Facciamo i più grandi auguri ad Angela che ha voluto essere presente in qualche modo e ringraziare”. Viene proiettato un video di ringraziamenti di Angela Lucanto: “Ricordo tutto di quegli anni, di quella tragedia. Ricordo il mio allontanamento dalla famiglia, le pressioni psicologiche… Ricordo i miei interrogatori, di come non venissi mai ascoltata. In nessuna delle case famiglia, sono stata trattata bene. Ci sono stati castighi esagerati, ho fatto anche le pulizie… Anche il latte, al quale io ero intollerante, dovevo berlo per forza. Mi fu detto che la mia famiglia non voleva venire a trovarmi. Il mio unico punto di riferimento fu l’assistente sociale e io dovevo per forza credere a lei. Riguardo la mia famiglia adottiva, nonostante non siamo andati d’accordo, mi hanno comunque allontanato dalla casa famiglia. Oggi, non abbiamo più rapporti. Mio fratello, all’inizio, non l’avevo riconosciuto. Quando sono tornata a casa dalla mia famiglia, sono riuscita a mandare giù questo boccone e andare avanti. Da lì, è stato un crescendo. Servirebbero persone che facessero questo lavoro per passione e non per interesse. Un bacio e grazie a tutti”.
13:55 In sala, c’è il padre di Angela Lucanto: “Ringrazio tutti. Tante persone ci hanno aiutato. Oggi noi siamo una famiglia felice dopo tutto questo calvario. Questo non è stato un errore, è stato un danno quasi voluto, per interessi economici che ci sono in questi giri. Lo dico chiaro: il magistrato è un delinquente. Questa vicenda poteva essere chiusa in 10 giorni ma per una questione economica, si sono accaniti. Non ne voglio più parlare perché sono già molto provato. Sono venuto per onorare chi ha lavorato al film. Ringrazio tutti”.
13:57 Simona Izzo: “Capisco le parole forti. Il dolore non si ripara. I tribunali fanno il loro lavoro, a volte bene, a volte male. I dolori non si riparano nonostante l’atto di riparazione giuridica, speriamo che non ricapitino più”. Ricky Tognazzi: “Potevamo essere anche più duri ma abbiamo evitato di infierire, considerando che la storia era già paradossale e violenta di suo”.
14:00 Maurizio Tortorella: “Quando scrivi di storie come questa, ti arrivano una marea di segnalazioni di storie simili. Non sappiamo se tutte queste segnalazioni siano realmente vere. Però ti resta la sensazione che qualcosa non funzioni. Ovviamente, ci sono case famiglia che funzionano. C’è gente che fa benissimo il proprio lavoro ma c’è qualcosa che non funziona. Non funziona il fatto che la giustizia penale e quella minorile non parlino tra di loro. Abbiamo anche scoperto che un quarto dei magistrati onorari che lavorano nei tribunali minorili ha un interesse specifico in una casa famiglia. Questo provoca un po’ di inquietudine. Chi è socio di una casa famiglia non può decidere se un bambino deve lasciare la propria famiglia per andare in una casa famiglia. E’ questo il problema che va risolto”. Cesarano: “Questa è una fiction che parte da una storia di una donna. Non volevamo attaccare il sistema giudiziario, non è ipocrisia. Volevamo raccontare una storia d’amore. Non volevamo fare un docu-drama o docu-fiction sulle case famiglia. Per quello, ci sono altri lavori. Il nostro lavoro è emozionare il pubblico. Non si tratta di una denuncia contro la magistratura o contro il sistema”. Momi: “Noi speriamo che la magistratura guardi la fiction e cambi le leggi. Vogliamo dare una mano. Non è un attacco alla magistratura, questa cosa non esiste”.
14:05 Simona Izzo: “Tutto ciò che non può essere spiegato, deve essere raccontato”.
14:07 Il padre di Angela Lucanto: “Nessuno ha chiesto scusa. Ho ricevuto un risarcimento per i giorni di carcere e un altro risarcimento a tutta la famiglia. Ma questo non ci è mai interessato. Il dolore è impagabile”.
14:10 Il padre di Angela Lucanto: “Mia figlia fu sottoposta ad una visita ginecologica dalla quale non emerse nulla. Ma io andai contro un muro di gomma. Neanche la ragazza che ha causato tutto, che all’epoca dei fatti aveva 14 anni, non era mai stata toccata”.
14:11 Sabrina Ferilli: “Grazie per essere venuti qui”. Fine conferenza.
L’amore strappato: le anticipazioni della conferenza stampa
Oggi, mercoledì 28 marzo 2019, a partire dalle ore 13:30, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della fiction L’amore strappato, con Sabrina Ferilli ed Enzo Decaro, diretta da Simona e Ricky Tognazzi, in onda su Canale 5.
L’amore strappato: la fiction
L’amore strappato è la nuova fiction di Canale 5 che andrà in onda a partire da domenica 31 marzo 2019, in prima serata, per un totale di tre puntate.
La fiction è tratta liberamente da Rapita dalla giustizia, libro con il quale Angela Lucanto ha raccontato il vero calvario vissuto dalla madre.
Sabrina Ferilli interpreterà il ruolo di Rosa, una donna che lotterà per riavere la figlia Arianna, strappata alla propria famiglia e, successivamente, data in adozione dopo un errore giudiziario. Il marito di Rosa, Rocco, interpretato da Enzo Decaro, infatti, finirà in carcere con l’accusa di molestie sessuali nei riguardi della figlia, accusa che si rivelerà essere infondata.
L’amore strappato: la conferenza stampa
TvBlog, magazine di Blogo, seguirà in tempo reale la conferenza stampa di presentazione della fiction L’amore strappato, a partire dalle ore 13:30.
Durante la conferenza stampa, interverranno Sabrina Ferilli ed Enzo Decaro e tutto il cast, i registi Simona Izzo e Ricky Tognazzi, il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri, il direttore Fiction Mediaset Daniele Cesarano, il produttore Jeki Production Maurizio Momi e due degli autori del libro Rapita dalla giustizia, dal quale è tratta la fiction, Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri.