Il Commissario Montalbano – Un diario del ’43, riassunto
Il liveblogging di Un diario del ’43, film-tv de Il Commissario Montalbano in cui il protagonista si ritrova ad indagare sul ritrovamento di un vecchio diario, sulla richiesta di aiuto di un 90enne e su un omicidio
Secondo ed ultimo appuntamento con i film-tv inediti de Il Commissario Montalbano: Un diario del ’43, in onda questa sera, 18 febbraio 2019, alle 21:30 su Raiuno, è tratto dai racconti “Un diario del ’43” e “Being here” di Andrea Camilleri (editi da Sellerio Editore).
Il Commissario Montalbano – Un diario del ’43, riassunto
Montalbano incontra un anziano, John Zuck, il cui vero nome è Giovanni Zuccotti. L’uomo, invitato dal protagonista a pranzare con lui, gli racconta che dopo essere catturato dagli americani durante la guerra fu portato negli Stati Uniti, dove rimase una volta liberato per stare con la futura moglie Evelyne. Decisi a tornare in Italia, vengono informati dall’avvocato Busacca che i suoi genitori sono morti in un incidente: John, quindi decide di restare in America. John scopre che sul monumento ai caduti c’è anche il suo nome e vorrebbe che fosse rimosso: Montalbano prende a cuore la faccenda.
Intanto il protagonista, grazie a Nicolò (Roberto Nobile) viene in possesso di un diario del 1943 recuperato durante l’esplosione di due vecchi silos. Il diario era di Carlo Colussi, quindicenne che inneggia al fascismo e che spiega di aver compiuto un gesto estremo a ridotto dell’8 settembre. Inoltre, deve indagare sull’omicidio del ricco imprenditore Angelino Todaro, ucciso in circostanze misteriose nella sua villa con una Beretta M23, una pistola della Seconda Guerra Mondiale.
Rosalba (Roberta Caronia), nipote dell’uomo, spiega di essere lei a gestire la sua azienda, e non il figlio Matteo (Marco Basile), ritenuto dalla vittima poco capace ed a cui dava una rendita. L’uomo ammette che il padre che l’aveva con lui, incolpandolo della morte dell’altro figlio Luigi, durante un’immersione. I due si parlavano tramite dei pizzini: Matteo li gettava sul tetto accanto il suo terrazzo. Nel cercare di recuperarli, Montalbano rischia di essere ferito da dei colpi di fucile da parte di Matteo, che si giustifica dicendo di averlo scambiato per un topo d’appartamento.
Nel diario si cita un “camerata T.”, che potrebbe essere proprio Todaro: secondo Montalbano l’omicidio è legato al ritrovamento del diario. Intanto, Alessandra (Selene Caramazza), nipote di Anita, fidanzata dell’epoca di Carlo, non sa niente di quel periodo della nonna.
John consiglia al Commissario di chiedere a Pepè Panarello (Aldo La Spina) se ricorda qualche gesto estremo compiuto da qualcuno nel ’43 a Vigata. L’uomo ricorda che gli americani, per liberarsi degli esplosivi, li trasportavano tramite dei camion. Un’operazione molto pericolosa, tant’è che ci fu un’esplosione che ruppe anche il vetro dell’orologio del palazzo municipale, dove fu addirittura ritrovata una mano. Un incidente che sarebbe stato causato da Carlo che, resosi conto di quanto fatto, smette di scrivere il diario.
Montalbano scopre che Todaro, quindici giorni prima di essere ucciso, aveva incontrato don Giummarra (Angelo Tosto), a cui aveva chiesto di confessarlo. La vittima voleva donargli anche dieci milioni di euro, per farsi perdonare per qualcosa che aveva compiuto anni prima. Inoltre, la Polizia scopre che Rosalba ha mentito sul fatto che la notte dell’omicidio si trovava con Catalano, suo dipendente ed amante.
La donna ammette che non aveva un alibi e di essersene costruito uno per paura. Aggiunge che Matteo, effettivamente, ogni tanto l’aiuta in azienda: è stato proprio lui a consigliarle di dire al nonno che se avesse donato i dieci milioni avrebbe cancellato il ricordo di Luigi.
Grazie ad un’intuizione di Livia, Montalbano scopre che anche Anita aveva un diario, in cui racconta che due giorni prima della strage era stata violentata. Carlo ha commesso la strage per amore, non per politica.
Ora non resta che trovare Carlo: grazie ad un appello in tv di Nicolò, una donna riconosce il nome e dice al Commissario che Carlo si è fatto prete. Il Commissario lo raggiunge e scopre che il “camerata T.” non era Todaro, ma Pasquale Trepepi, uno strozzino.
La Polizia scopre che Todaro aveva un socio in affari, Busacca, l’avvocato della famiglia Zuck. L’uomo chiede a Todaro, che ai tempi faceva il meccanico, di manomettere i freni della loro macchina, causando così l’incidente che li uccise. Busacca acquisto così il terreno su cui era costruita la loro casa per niente, vendendolo poi al Comune a peso d’oro.
Ora che Montalbano ha capito tutto, John confessa di aver ucciso Todaro dopo che questo gli diede la pistola chiedendogli di ucciderlo. L’uomo sa che deve essere arrestato, ma chiede al Commissario di aspettare il giorno successivo, per poter vedere la festa di Sam Giorgio per l’ultima volta. Ma il giorno dopo John si toglie la vita.
Il Commissariato, inoltre, viene colpito dalla morte del Dr. Pasquano (Marcello Perracchio), morto a causa di una malattia che aveva tenuto nascosto a tutti. Montalbano e gli altri sono scossi e partecipano al funerale. A fine funzione, Montalbano omaggio il medico con un cannolo siciliano.
-Di seguito, il liveblogging de Il Commissario Montalbano-Un diario del ’43-
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Ma Pepè sembra non ricordare nulla. Ma un dettaglio gli fa tornare la memoria: per liberarsi degli esplosivi, gli americani li spostavano tramite dei camion. Durante uno di questi spostamenti, ci fu un’esplosione da cui morirono alcuni soldati. L’esplosione ruppe il vetro dell’orologio del Municipio, dove arrivò addirittura una mano.
Un diario del ’43, la trama
Il racconto intreccia tre storie diverse che coinvolgono, ovviamente, il Commissario Montalbano (Luca Zingaretti). Nel primo caso, il protagonista si ritrova ad avere a che fare con il ritrovamento, dopo la distruzione di un vecchio silos, di un diario scritto nell’estate del 1943 da Carlo Colussi (Giulio Brogi), che all’epoca aveva 15 anni. Il giovane, intriso di ideologia fascista, scrive di aver compiuto una strage all’indomani dell’8 settembre.
Il giorno stesso, in Commissariato si presenta John Zuck (Dominic Chianese), un 90enne arzillo che chiede il suo aiuto. L’uomo durante la guerra fu fatto prigioniero dagli americani ed, una volta rimasto orfano, decise di restare negli Stati Uniti. Tornato a Vigata, però, ha scoperto che il suo nome era stato inserito sulla lapide dei caduti in guerra e vorrebbe rimuoverlo.
Infine, Montalbano deve indagare anche sull’omicidio di un altro novantenne, Angelino Todaro (Nino Bellomo), uno degli imprenditori più ricchi della città. Il protagonista scoprirà che i tre episodi sono collegati tra di loro in modo sorprendente.
Un diario del ’43, il cast
Il film-tv, oltre a Zingaretti, vede tornare in tv il cast storico della serie: Cesare Bocci (Mimì), Peppino Mazzotta (Fazio), Angelo Russo (Catarella) e Sonia Bergamasco (Livia). A loro si aggiungono, tra gli altri, Selene Caramazza (Alessandra De Rossi), Roberta Caronia (Rosalba), Rosa Giustolisi (la moglie di Pasquano, di cui in questo episodio viene celebrato il funerale) e Nellina Laganà (Zina).
La canzone di Olivia Sellerio
Come da tradizione, anche questo film-tv è accompagnato da un nuovo brano scritto appositamente e cantato da Olivia Sellerio. In “Comu aceddu finici” c’è “la storia, offesa, negata, c’è la memoria storta, la verità distorta, e l’amnesia. C’è il danno, l’inganno di un tempo sbagliato, e il ritorno di un tempo sperato di verità e giustizia; è lì che ‘la storia rinasce come fenice e volta e rivolta l’aria’”. I dodici brani scritti dalla Sellerio per Montalbano sono racchiusi nell’album “Zara Zabara”.
Il Commissario Montalbano, streaming
E’ possibile vedere Il Commissario Montalbano in streaming sul sito ufficiale della Rai, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone, mentre da domani si potrà vedere in Guida Tv/Replay.
Il Commissario Montalbano, social network
Si può commentare Il Commissario Montalbano sulla pagina ufficiale di Facebook e su Twitter, all’account @MontalbanoRai. L’hashtag è #Montalbano.