Freddie, Morgan e i Queen: Rai 2 spiega come si fa musica in tv
Freddie – Morgan racconta i Queen è un modo per portare in prima serata un concerto datato 1981. Ed è rivoluzionario.
“Saremo in pochi a vederlo, ma saremo i migliori”
Così il direttore di Rai 2 Carlo Freccero concludeva la sua introduzione alla messa in onda di Ultimo Tango a Parigi in prima serata su Rai 2 qualche giorno fa. La stessa logica deve aver guidato la scelta di costruire qualcosa sui Queen, tornati TT (per prendere in prestito un concetto social) sull’onda lunga del pluripremiato (e contestato) biopic Bohemian Rhapsody che ha riportato Freddie Mercury tra i primi posti dell’agenda ‘entertainment’ nel mondo. Arriva così Freddie – Morgan racconta i Queen, andato in onda giovedì 24 gennaio 2019 (che potete rivedere su RaiPlay).
L’operazione ha dello straordinario: si riprende un classico come lo storico concerto dei Queen a Montreal del 1981 e gli si imbastisce intorno una cornice che funga da contenitore e da scaletta, che intermezzi il film di quell’emozione, ancora vivida grazie anche alle immagini ripulite che restituiscono una fotografia e una cinematografia tutt’altro che vintage, con un’altra emozione, quella di rivedere Morgan in tv. Peraltro a parlare di musica.
Non è stata una delle migliori performance morganiane, a dire il vero, e non tanto per la spiccata marca autoreferenziale, che è parte del personaggio, né per le esibizioni canore, eseguite più da fan che da professionista: le ‘Lezioni di Musica di Morgan‘, che tutti abbiamo chiesto a gran voce sui social mentre snocciolava e argomentava i suoi giudizi a X Factor, hanno mostrato in questo caso la loro debolezza. Una lezione spuntata, incerta nell’obiettivo, farraginosa nello sviluppo: l’attacco mi ha ricordato l’imbarazzo del supplente all’arrivo in una classe sconosciuta. E’ venuta fuori l’insicurezza della prima volta da nostromo, senza nessuno che sproni o contenga, senza un antagonista se non se stesso. Il tutto condito da una gran voglia di fare bene, il che in genere fa strafare.
La lezione di Morgan sui Queen, dunque, non è stata all’altezza delle aspettative: è rimasta in superficie, pur con spunti sempre interessanti come la traduzione dei testi. Ma Morgan ha saputo fare meglio in altre circostanze, con altre formule (come le interviste). In ogni caso la sua ‘cornice’ è stata un evento, al netto delle critiche di chi ne ha contestato le esibizioni canore (ma non ha mai avuto un’intonazione pavarottiana, diciamocelo), esibizioni che però hanno potuto contare su una potente e cristallina Petra Magoni. E devo dire che anche la regia tv ha funzionato, riuscendo a trovare soluzioni visive interessanti per rappresentare la ‘musica’ e la forza dei brani dei Queen: l’inquadratura dalla coda del pianoforte aperto, con le sue corde che portano prospetticamente a Morgan, era decisamente d’effetto, in un scenografia non proprio entusiasmante, da club/garage anni ’80 dalle dimensioni ridotte e dall’ispirazione quasi ‘massonica’.
Il contenitore tv ideato ad hoc è stato comunque il momento più debole della serata ed è questo l’elemento a suo modo straordinario: quel che ha tenuto attaccati al programma è stata la musica dei Queen. E non è retorica. Personalmente ero partita col dare uno sguardo all’introduzione di Morgan per poi spiluccare nel resto del palinsesto, ma non ce l’ho fatta: la voce di Mercury e la maestria dei Queen mi hanno intrappolata.
Come si fa musica in tv, quindi? Scegliendo la migliore. Lo so, sembra un assunto dell’indimenticato Catalano ma non lo è, visto cosa si è spacciato in passato per ‘musica in tv’. Il resto (la lezione incerta di Morgan, il taglio di capelli, le esecuzioni sporche da fan) è una cornice tv, necessaria per l’hype, ma narrativamente meno potente della scaletta, delle immagini, delle canzoni, della storia, dell’iconicità dei Queen.
Chiudiamo tornando al punto di partenza: alla fine, i “migliori” che hanno visto Ultimo Tango a Parigi sono stati 1.149.000 telespettatori, share 5,06% la sera di lunedì 21 gennaio, tra La Compagnia del Cigno e la prima di Adrian; sono stati anche di più i “migliori” che hanno seguito Morgan sui Queen, ma soprattutto un concerto del 1981: tra Che Dio ci Aiuti e L’Isola dei Famosi, lo speciale sui Queen ha ottenuto 1.580.000 telespettatori, share 6,81%. The Queen never die…