Home Amadeus Amadeus a Blogo: “Ora o mai più al sabato è una promozione rischiosa, C’è posta per te imbattibile”

Amadeus a Blogo: “Ora o mai più al sabato è una promozione rischiosa, C’è posta per te imbattibile”

“Sono consapevole che domenica mattina leggerò un ascolto decisamente inferiore a quello di C’è posta per te, però il bilancio bisogna tracciarlo al termine delle sei puntate”

pubblicato 19 Gennaio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 02:39

Tutto pronto, stasera su Rai1 inizia la seconda edizione di Ora o mai più, per la prima volta collocato al sabato e per la prima volta contro il solidissimo C’è posta per te di Maria De Filippi. Blogo ha intervistato Amadeus, che torna al timone del talent – in sei puntate – dedicato a cantanti che dopo aver trovato il successo sono finiti nel dimenticatoio. In gara ci sono Davide De Marinis, Donatella Milani, Michele Pecora, Paolo Vallesi, Barbara Cola, Annalisa Minetti, Jessica Morlacchi e Silvia Salemi, dietro il bancone dei giurati/maestri Marcella Bella, Orietta Berti, Red Canzian, Toto Cutugno, Fausto Leali, Donatella Rettore, I Ricchi e Poveri e Ornella Vanoni.

La diretta e il televoto, che ho voluto fortemente, sono il valore aggiunto della nuova stagione, anche perché lo scorso anno alla fine della registrazione, un minuto dopo, su TvBlog c’era la classifica completa (ride, Ndr). Oggi qualsiasi tipo di gara si deve farla in diretta, a maggior ragione se è il sabato sera. Il meccanismo, per il resto, resterà lo stesso, anche se stiamo pensando ad una novità, un piccolo segreto che non svelo per ora. Entrerà in gioco più in là…

Un ripescaggio?

No, è un’altra cosa e non riguarda la prima puntata durante la quale, invece, ci sarà la presentazione del cast, la rivelazione degli abbinamenti e l’esecuzione dei duetti, con relativo televoto.

La diretta significa anche la possibilità che nasca qualche polemica tra coach e concorrenti…

Sì, può essere, può capitare. Non la cercheremo, ma, come in ogni gara, è inevitabile che possa accadere. D’altronde tra i maestri abbiamo persone con carattere che non la mandano a dire, penso a Ornella Vanoni, Marcella Bella, Rettore e Toto Cutugno. Ripeto: la ricerca dello scoop o del litigio non mi appartiene e non mi interessa, ma quando un maestro dà un voto ci sta che un altro possa dissentire, accadrà in maniera naturale.

Ci saranno ospiti extra?

Ci stiamo pensando, stiamo riflettendo sulla modalità. Essendo questo, oltre che una gara, un varietà, l’idea non mi dispiacerebbe.

Il cambio di collocazione al sabato è un rischio?

È un grandissimo rischio, però è anche una grandissima promozione. Andare in onda non più a giugno ma a gennaio contro Maria De Filippi significa passare da una bella amichevole estiva alla Champions League. Io, come la Rai, credo nel programma, ma non ho nessuna velleità, se non quella di fare un prodotto alternativo; C’è posta per te è un programma imbattibile, sarei un pazzo presuntuoso se pensassi di creare un minimo problema a Maria; è un programma consolidato da più di 15 anni, è una corazzata. Non ci sono possibilità, è come giocare contro il Barcellona. Detto questo: o non giochi proprio oppure ti presenti in campo e ti impegni al massimo per cercare di fare una bella figura. Io voglio offrire al pubblico un buon prodotto, una buona alternativa, che possa piacere a prescindere da quante persone lo guarderanno. Questo mi ha chiesto la Rai ed io, sinceramente, non penso di poter fare di più.

Nell’ambiente si dice che c’è la gara tra i tuoi colleghi a sottrarsi dalle sfide al sabato contro la De Filippi…

Questo non lo so. So, però, che a me la concorrenza stimola. Andare in onda contro il niente e fare un grande ascolto è una soddisfazione, ma la competizione è fondamentale. Lo vedo anche da quanto succede nelle tv di tutto il mondo: David Letterman per anni si è scontrato con Jay Leno. E io lo so bene, avendo Striscia la notizia contro I soliti ignoti o avendo avuto Passaparola contro L’Eredità. Non è che chi perde è un flop per forza.

Discorso di buon senso, ma in caso di ascolti bassi o di sconfitta pesante contro C’è posta per te, esiste il rischio che Ora o mai più ne esca indebolito?

No. Se proponi Ora o mai più devi crederci fino alla fine ed, eventualmente, riproporlo ancora l’anno prossimo, magari rinforzandolo e migliorandolo. Sono consapevole che domenica mattina leggerò un ascolto decisamente inferiore a quello di C’è posta per te, però il bilancio bisogna tracciarlo al termine delle sei puntate. La prima puntata, sia che faccia un ascolto alto, sia che ne faccia uno basso, non va considerata. Per tracciare il bilancio e per capire se il pubblico ha gradito il programma o se questo ha bisogno di andare in onda con una concorrenza meno forte, basterà vedere il trend delle puntate, alla fine del ciclo.

Le carriere dei cantanti che hanno preso parte alla prima edizione di Ora o mai più non si sono rivitalizzate. È una critica al programma?

La critica può starci, ma non al programma, bensì al sistema. Ora o mai più ha la mission di riaccendere la luce su cantanti sui quali la luce era spenta da molti anni. Lisa, i Jalisse e Massimo Di Cataldo ancora oggi ringraziano il programma per l’opportunità, sono tornati a fare ospitate televisive, ad essere presenti sui giornali, a fare più serate. Questa parte si è riaccesa. La parte della discografia, invece, no, effettivamente. Non hanno un disco nuovo in classifica, certo, però brani inediti da presentare sì. Servirebbe, perciò, una sinergia con le radio oppure prevedere che chi vince Ora o mai più acceda al Festival di Sanremo.

L’accesso diretto al Festival è un’idea a cui state lavorando?

No, assolutamente, è semplicemente un mio pensiero. Sarebbe bellissimo che il vincitore di Ora o mai più potesse andare al Festival, sarebbe il cerchio che si chiude.

A proposito di Sanremo, secondo quanto risulta a TvBlog, la prevista ospitata del cast di Ora o mai più al Festival sarebbe a rischio. È così?

La verità è questa: Angelo Teodoli, quando era direttore di Rai1 (al suo posto ora c’è Teresa De Santis), mi disse che la sua idea era di mandare il cast di Ora o mai più a Sanremo per promuovere il programma, spiegandomi che la modalità sarebbe stata decisa a ridosso del Festival. Questa è l’unica cosa che so a riguardo. Poi non ho più avuto notizie e non le ho neanche chieste.

Per chiudere: sbaglio o non hai commentato la perfomance di Gabriele Corsi a Reazione a catena, fino al 2017 condotto da te?

È così ed il motivo è che quando non faccio più un programma in genere poi non lo guardo. Sarebbe un po’ come vedere la propria ex fidanzata – a prescindere che l’abbia lasciata tu o ti abbia lasciato lei – con un altro. Preferisco non vederla proprio, così non so niente (ride, Ndr). I risultati, comunque, sono stati positivi, quindi sono contento per lui e per Reazione a catena, che è una macchina vincente.

Amadeus