MasterChef calling Giorgio Locatelli, con la benedizione di Gordon Ramsay: una ‘food rockstar’ dal sapore autentico
MasterChef presenta al pubblico Giorgio Locatelli, nuovo giudice dell’ottava edizione del cooking show, al via il 17 gennaio 2019.
Una vera e propria ‘food rockstar’ che si commuove ricordando nonna Vincenzina: Giorgio Locatelli si racconta più con la sua mimica che con le sue parole nel docu-film Giorgio Locatelli – MasterChef Calling, in onda oggi, venerdì 4 gennaio 2019, alle 19.40 su SkyUno. Un doc utile a presentare al pubblico il nuovo giudice di MasterChef Italia 8, che da giovedì 17 gennaio affiancherà gli ormai veterani Bruno Barbieri e Joe Bastianich, in trincea dalla prima edizione, e Antonino Cannavacciuolo, in carica dalla quinta. Dopo l’uscita di scena di Cracco e la (ahimé) meteora Antonia Klugmann, Giorgio Locatelli è pronto a scendere in campo per giudicare piatti, preparazioni e concorrenti di MCI2019.
Televisivamente ignoto ai più in Italia – a eccezione di chi lo ha seguito nello splendido viaggio in Italia de I Buongustai dell’Arte (titolo originale Italy Unpacked, format BBC trasmesso su Rai 5) -, Locatelli arriva su SkyUno con la benedizione di Gordon Ramsay. Amico di lungo corso, è lui a tenerlo a battesimo in questo speciale, fungendo narrativamente quasi da padrino, da ‘aiutante/mentore’ in una lettura proppiana, nella missione di far breccia nel cuore dei telespettatori. Del resto Ramsay resta uno dei volti più popolari nel genere cooking anche qui in Italia: ha fatto più lui con Cucine da Incubo che Monsignor della Casa nella valutazione di piatti e mise en place, così come ha aperto più lui i confini delle cucine internazionali al pubblico tv italiano di un caposaldo come l’Artusi.
E così Ramsay introduce l’amico Giorgio, ne tesse le lodi, lo descrive come una pietra miliare della cucina italiana, non solo in UK, e lo confeziona ad hoc per il pubblico italiano. Ad aiutarlo nella missione c’è anche un altro volto noto UK del genere food come Nigella Lawson (e mettiamo da parte per un attimo le polemiche sulla genuinità della sua cultura italian-gastronomica per cogliere esclusivamente il valore televisivo della sua partecipazione): con una coppia così a ‘garantire’ per lui, anche il telespettatore più scettico e culinariamente meno preparato può rasserenarsi sulla scelta fatta dalla produzione.
“Umiliare qualcuno è una cosa inutile, specialmente al lavoro”
La sua filosofia di giudizio sembra passare da qui: Locatelli lo dice con la sofferenza di chi ha fatto esperienza di anatre lanciate con disprezzo dalle finestre di ristoranti francesi e con queste premesse ci si aspetta che il lancio del piatto, disciplina in cui eccelle Joe Bastianich, non sia un must del nuovo giudice e sia destinato a ridimensionarsi ulteriormente in questa ottava edizione. Lo stile di giudizio di Locatelli, però, l’abbiamo potuto apprezzare in una ospitata a MasterChef Italia 7 e lo vedremo anche nell’ultimo doppio appuntamento di MasterChef All Stars: vedremo però se cambierà qualcosa nell’essere giudice ospite o giudice titolare.
In ogni caso il suo piglio da eterno studente Erasmus che vuole mangiarsi il mondo, il suo fascino da chef maudit ma senza il mal de vivre à la Bourdain e quello sguardo spiritato di chi è curioso di tutto, unito all’entusiasmo di chi ha trovato la propria strada, sono ottimi ingredienti per farsi apprezzare sul piccolo schermo. Il doc permette al pubblico di far rivivere a Locatelli, e far conoscere al pubblico, le tappe fondamentali della sua carriera (dal ristorante di famiglia a Cornago all’epoca d’oro all’Hotel Savoy di Londra, ricordata con Anton Edelmann, maître chef des cuisines del Savoy, passando per i 3 anni neri in Francia e arrivando alle sue creature stellate); i ricordi di cucina e di famiglia si intersecano, anche grazie alla testimonianza della moglie Plaxy.
Locatelli ci racconta una storia molto italiana, per alcuni versi come tante: un expat che lascia la gabbia della provincia per liberare la sua voglia di conoscere altro e di esprimersi, perché “cucinare è una forma di comunicazione” come afferma lo chef stellato. Il doc non ha un taglio celebrativo; ha piuttosto il desiderio di far compiere al telespettatori un viaggio nello spirito e nella cucina di questo nuovo giudice, anche grazie agli aneddoti e ai ritratti che ne fanno gli amici, in un rimando continuo tra l’Italia e Londra, che passa anche per una colonna sonora di tutto rispetto (e restando in tema musicale le amanti dei Duran Duran avranno anche il piacere di un aneddoto sulle prime nozze di Nick Rhodes).
Cosa farà e come sarà accolto dal pubblico lo scopriremo solo dal 17 gennaio 2019, con la prima puntata di MasterChef Italia 8. Ad maiora e in bocca al lupo a Locatelli: il pubblico tv sa essere un giudice feroce.