Una sera d’ottobre con Gabriele Greco e Vanessa Hessler: l’amore bello non è mai banale
La prima puntata di Una sera d’ottobre non ha brillato per originalità nella sceneggiatura: un fidanzamento apparentemente perfetto finisce perché lei prende una sbandata per un ragazzo incontrato sul treno. Eppure su RaiUno i sentimenti sono tornati a trionfare in una loro autenticità avulsa da retorica, grazie all’interpretazione azzeccata di due giovani attori del panorama
La prima puntata di Una sera d’ottobre non ha brillato per originalità nella sceneggiatura: un fidanzamento apparentemente perfetto finisce perché lei prende una sbandata per un ragazzo incontrato sul treno. Eppure su RaiUno i sentimenti sono tornati a trionfare in una loro autenticità avulsa da retorica, grazie all’interpretazione azzeccata di due giovani attori del panorama italiano.
La bella Vanessa Hessler, che pure ha ancora tanta strada da fare nella recitazione, e l’aitante Gabriele Greco, alla sua prima grande occasione da protagonista dopo l’esordio nella soap Vivere, hanno a loro modo restituito – al medio telespettatore cinico italiano – la fiducia che ci si possa innamorare e farsi stupire dal destino, quando meno lo si aspetti. Se l’intento di RaiFiction, insomma, era quello di scrivere una favola romantica senza pretese, la missione è stata compiuta.
Del Noce conferma nella recitazione una campagna già attuata – in questo caso con meno convinzione – nel parco dei conduttori televisivi: svecchiare gli stilemi recitativi e il cast puntando su giovani volti di belle speranze. Tutte facce pulite, in grado di elevare il modello di ragazzo contemporaneo inculcato dal tronismo o dal velinismo, e in molti casi provenienti dalle bistrattate fila della soap opera.
Quello che per molti anni è stato un pregiudizio sta diventando il segno di una dignitosa gavetta: non a caso Greco e Bastianello si “dividono” la Hessler in questa fiction, mentre Caterina Misasi e Francesca Cavallin si contendono nonno Lele in Un Medico in famiglia e Brando Giorgi fa controprogrammazione con l’Arcuri su Canale 5. Tutti gli attori appena citati hanno iniziato proprio nella soap Vivere.
Gabriele Greco e Vanessa Hessler: foto di Jurek Weitzen Kralkowski
In più, l’intuizione avuta dal regista Vittorio Sindoni e dalla produttrice Edwige Fenech è quella di ambientare una storia d’amore ai tempi nostri e in una città diversa dal comune. Basta con le solite ambientazioni romane o milanesi: Una sera d’ottobre deve gran parte del suo fascino alla location fiorentina, non a caso culla della cultura italiana. Il fatto che due innamorati si identifichino in luoghi incantevoli della citta d’arte rende il romanticismo stesso un messaggio concreto, più che un’utopia.
Altrettanto interessante il passaggio da Arezzo, luogo natio del personaggio della Hessler, a Firenze, la grande città in cui studia Medicina: così uguali e diverse, e dalle storie culturali oltre che dialettali non propriamente assimilabili, in un crogiolo che ci restituisce la bellezza dell’Italia nelle sue particolarità storiche.
Ad alzare il tiro è poi un cast di adulti veterani, su cui domina l’intensità di un’attrice monumentale come Ottavia Piccolo, già distintasi nella fiction degli anni ’90 Donna che vedeva nel cast la stessa Fenech in una delle sue ultima parti da attrice.
Il bello di questa miniserie, che giungerà stasera alla conclusione, è proprio nella singolarità dei dettagli, che rendono apprezzabile una trama a tratti lenta e un po’ sdolcinata. Eppure, proprio perché la componente della melassa è ormai satura, proprio la fine del primo episodio ci ha regalato sorprese.
Quella che è nata come una bella e anacronistica storia d’amore sta per tramutarsi, infatti, in un giallo di grande impatto realistico. Cosa accadrà, infatti, alla studentessa modello Giulia quando dubiterà dell’onestà del suo innamorato Alessandro, coinvolto in un’accusa di omicidio e rapina?
La passione che fa crollare tutte le proprie certezze, l’amore che diventa una prova al buio da cui uscirne a pezzi, un sentimento che viene, dunque, sottoposto allo scontro con la dura realtà. In questo sta il valore aggiunto delle nuove favole moderne della tv di stato, più problematiche e meno scontate nel loro lieto fine.
Poi, si sa, se guardiamo sempre ai modelli americani possiamo trovarne mille di difetti, ma l’importante è provarci, almeno, a migliorare le cose. E una sera d’ottobre riesce, nel suo piccolo, a fondere l’esperienza della tradizione narrativa italiana con un pizzico di novità sperimentale.