Ti lascio una Canzone, televoto truccato dal boss Ferrara per far vincere la figlia Vania?
Arrestato il Boss Domenico Ferrara, padre di Vania, arrivata seconda a Ti Lascio una Canzone 2012. Potrebbe aver truccato il televoto.
E’ stato arrestato ieri il boss Domenico Ferrara, 56 anni, che con il cognato Luigi Cacciapuoti teneva le redini del clan Ferrara-Cacciapuoti, operativo e dominante nella zona di Villaricca, in provincia di Napoli. La notizia in sé è da Crimeblog, se non fosse che le indagini condotte dai Carabinieri stanno investendo anche la correttezza del televoto di Ti Lascio una Canzone. Perquisendo il nascondiglio del boss, infatti, sono stati ritrovati ben 300 cellulari e gli inquirenti sospettano che possano essere stati usati per televotare le performance di Giovanna ‘Vania’ Ferrara, concorrente nell’ultima edizione del talent e figlia di Domenico.
300 cellulari distribuiti agli abitanti di Villaricca costretti a votare massicciamente per Vania, la talentuosa figlia del boss Domenico Ferrara in gara a Ti Lascio una canzone 2012: questo lo scenario ricostruito dagli inquirenti dopo le prime ricostruzioni, partite dal ritrovamento di un bustone con i telefonini che, stando a quanto riporta Il Mattino, venivano poi restituiti al boss.
Un tipo di ‘call center’ familistico, più che familiare, che potrebbe aver falsato i risultati del programma, ovviamente estraneo ai fatti. Certo è che alla luce di quest ipotesi sembra assumere un altro sapore l’incidente con la grafica avvenuto nella puntata del 21 ottobre 2012, quando il ledwall segnalava la vittoria di Mattia Lever, incredibilmente spodestato dall’outsider Vania, come sottolineò perfettamente Lord Lucas nel suo articolo. In basso il momento, che segue l’esibizione di Vania in “Io per lui” di Patty Pravo. L’obiettivo sarebbe stato sfiorato, ma non raggiunto: La ragazza arrivò seconda alla finalissima.
Siamo pronti a scommettere che si solleveranno nuovi polveroni in casa Rai, considerato che non è la prima volta che la figlia di un boss canta in Rai: qualche tempo fa, infatti, ci occupammo del caso del boss Gaetano Marino, visto su RaiDue nel 2010 in prima fila ad applaudire la figlia sul palco e ucciso la scorsa estate in un regolamento di conti.
A stabilire la verità sull’ipotesi del televoto truccato da Ferrara ci penseranno le indagini e poi i giudici. Intanto le colpe dei padri offuscano la reputazione dei figli. Che si arrivi a richiedere il certificato anti-mafia ai baby talenti?
Il caso, al di là di tutto, riporta alla ribalta la vulnerabilità del televoto: ogni volta sentiamo la formuletta legata all’impossibilità di fermarne gli usi illeciti per mettere il pubblico a conoscenza della ‘fallibilità’ del sistema. Forse è il caso di limitarne sensibilmente il peso nelle gare tv, soprattutto con bambini.