Nuova gaffe a L’Eredità: la parola ‘Timbuctù’ è quasi svelata, ma il concorrente non indovina
A L’Eredità un concorrente dilapida quasi tutti i sessanta secondi nonostante la parola ‘Timbuctù’ sia quasi svelata. Insinna: “Facevamo prima ad andarci”
Che uno possa non conoscere un’antica città del Mali ci sta. Che però non indovini la risposta quasi trascritta, con una sola lettera mancante, un po’ meno.
A L’Eredità va in scena un’altra gaffe, l’ennesima. Stavolta nessuna data errata o personaggio storico collocato nel periodo sbagliato. Lo scivolone avviene durante il tradizionale duello, con il concorrente Andrea che dilapida quasi tutti i sessanta secondi a disposizione per una domanda tutt’altro che complessa.
Il nome Timbuctù è stato pronunciato a pochissimi istanti dal gong, compromettendo di fatto il proseguo nel gioco. Le caselle vuote si sono rapidamente riempite, con la sola penultima ‘t’ mancante. Ma niente da fare: il ragazzo ha prima pronunciato tutte le vocali a disposizione (‘timbucau’, ‘timbuceu’, ‘timbucou’…) per poi passare alle consonanti su consiglio di Flavio Insinna. E pensare che la ‘u’ accentata appariva in bella mostra.
“A Timbuctù sarebbe stato più facile andarci adesso, in tempo reale”, ha scherzato il conduttore una volta congelato il timer.
Un episodio analogo si era verificato due mesi fa. Allora la parola incriminata fu ‘locatario’ (“paga l’affitto” era l’indicazione) e il concorrente (pure in quel caso si chiamava Andrea) non seppe indovinarla nonostante otto delle nove lettere fossero comparse nel monitor.