Anna Falchi a Quinta colonna come imprenditrice e fan di Del Debbio. Il vero Zelig è su Rete4
La storia di Anna, ex Lady Finanza, oggi imprenditrice in difficoltà dalla parte della gente comune. E’ Zelig?
Il vero problema del lunedì sera è che Mediaset si controprogramma da sola, mandando in contemporanea due programmi comici, l’uno volontario e l’altro involontario.
Non si spiega diversamente il successo di Quinta colonna, programma d’informazione dove l’editoriale di Mario Giordano ha per colonna sonora la canzone della Nutella del piccolo Lucio. O dove, in un vox populi, un signore commenta: “Questi veramente tutti a cazzi dovremmo mandarli”.
Anche stasera si è parlato dell’Imu che ha messo in ginocchio il Paese e frenato i consumi, con un Del Debbio alla lavagna a contare le spese mensili di acqua minerale di una famiglia italiana (dopo un confronto in lire coi vecchi tempi).
Gli va riconosciuta, però, l’onestà intellettuale di non aver magnificato la proposta choc di Silvio Berlusconi sul rimborso, premettendo in maniera interlocutoria:
“Tutti a capire, ci possiamo fidare delle promesse che vengono fatte oppure sono solo per acchiappare il voto e saremo, come dice una pubblicità, alle solite calimero?”
Coraggiosa questa punta di scetticismo, nella tana del padrone. Ma il pezzo forte della serata, in pieno melodramma popolare, è stato l’arrivo di Anna Falchi. L’avevamo lasciata, in prima serata, ospite vip a SuperBrain di Paola Perego, pronta a farsi sfottere da Sergio Assisi. Ora, invece, la ritroviamo seduta in poltronissima, pronta a farsi prendere sul serio come imprenditrice:
Anna Falchi a Quinta colonna – Le foto
“Sono qui, innanzitutto, perché sono una sua fan, Del Debbio, e perché seguo sempre questo programma. E poi perché sono diventata un’imprenditrice”.
Capite che neanche la battuta più riuscita di Teresa Mannino arriva a tanto. Poi parte l’rvm che ripercorre i suoi fasti di modella e attrice (peccato che manchi “Poppea, con le puppe a pera’ da Spqr), contorno alla sua presenza all’apertura del Nasdaq, la Borsa dei titoli tecnologici a New York. Si ricorda, infatti, la sua partecipazione a una cena di gala in compagnia dei protagonisti dell’economia italiana.
Il matrimonio con l’immobiliarista Ricucci rientra nelle “frequentazioni che all’epoca le valsero il nome di Lady Finanza. E’ stato lui a introdurre la signora nei salotti dell’economia, dove la signora invero ha dimostrato gusto e sobrietà”.
E poi, ancora, “dopo la separazione arriva la laurea, in lettere, solo un diversivo (?) per nascondere la sua vera passione per l’economia, insieme a un’altra passione mai nascosta, quella per il calcio. Storico il suo spogliarello per la vittoria della Lazio”. Un testo così non l’avrebbe concepito neanche Checco Zalone.
Oggi, cito testualmente, “ne ha fatta di strada, il ruolo di imprenditrice di successo sembra calzarle a pennello”. Ma che fa? Insieme al fratello Sauro produce cinema d’autore (era loro E la chiamano estate, fresco di due premi al Festival del cinema di Roma, peccato non vengano citati altri titoli o riconoscimenti). “Oggi ha abbandonato il titolo di Lady Finanza, aspirando a quello di Lady Cinema”.
Ma cosa c’entra tutto questo con l’Imu, di cui si è parlato per metà serata? La Falchi serve a rimettere in moto l’economia del Paese? Lei stessa ha ammesso:
“Non ci ho mai capito nulla di finanza. Faccio l’imprenditrice con grandissime difficoltà, mi riconosco nelle problematiche di tutti. I miei risparmi non ci sono più. A ciò aggiungo la difficoltà dell’accesso al credito, la burocrazia che è estenuante, la difficoltà dei costi del lavoro. Ci sono stagisti a cui diamo la possibilità di lavorare con noi, ma ovviamente a tempo determinato. Non ci possiamo più permettere dipendenti, ma solo contratti a progetto”.
La pop(pea) economy è l’ennesimo capolavoro televisivo del re dell’epopea, Paolo Del Debbio.