Conversazione su Tiresia con Andrea Camilleri a marzo su Rai1
Il film di Roberto Andò arriva in primavera sulla prima rete della Rai
Una piccola grande serata magica quella andata in onda ieri sera su Rai1 nella puntata di Che tempo che fa. In una unica serata, abbiamo visto la vera essenza di quello che è e che dovrebbe essere la prima rete: ovvero la televisione di tutti. Il canale che rappresenti tutte le anime del telespettatore tipo dell’universo televisivo nostrano.
Dal grande Andrea Camilleri che ha parlato del suo spettacolo “Conversazione su Tiresia” andato in scena lo scorso 11 giugno presso il meraviglioso teatro Greco di Siracusa e che ora arriva al cinema il 5,6,7 novembre con la regia di Roberto Andò. Poi abbiamo assisitito ad una divertente e scanzonata intervista con l’unica ed inimitabile Mara Venier, signora della domenica, insieme al suo ex marito Jerry Calà, fino ad arrivare al grande divo del pop mondiale Andrea Bocelli, che ha cantato insieme al figlio Matteo il grande pezzo d’atmosfera “Fall on me“.
Tre anime del DNA di Rai1 unite in Che tempo che fa di ieri sera, il programma di Fabio Fazio che le unisce e che da al marchietto in alto a sinistra del teleschermo della prima rete della Rai quella luce che è la storia della prima rete del servizio pubblico radiotelevisivo italiano e che ci auguriamo che le tanto ventilate nomine in arrivo, qualora ce ne fosse davvero bisogno, la possano conservare e perchè no, ulteriormente far splendere con maggior vigore.
Ma proprio questa Rai1 ha in animo, a proposito di Andrea Camilleri e del suo straordinario spettacolo, di fare un regalo al proprio pubblico e cioè di trasmettere a marzo in prima serata proprio il film di Roberto Andò con le riprese in alta definizione di Stefano Vicario e con la produzione della Palomar.
Dopo esserci commossi ieri sera davanti alla straordinaria passione, lucidità e vigore di un uomo di 93 anni, a marzo su Rai1 avremo modo di rivederlo in questo straordinario spettacolo che con il suo inimitabile tocco ironico e attualizzandolo ai nostri giorni, racconta la storia di Tiresia, mitico indovino cieco. Ecco la televisione e Rai1 in particolare deve essere proprio questo, portare, accompagnare il pubblico in questi luoghi, che magari non possono essere da loro frequentati, al fine di mostrarglieli.
La televisione e sopratutto quella pubblica, deve essere questo, mostrare il bello, l’alto ed il presunto basso (che è solamente il tocco ironico della “Carriola” di Luigi Pirandello) e giocare come se si fosse su di una altalena, dove il passare dall’alto al basso ti porta a poter godere di queste due posizioni, in un gioco di equilibri, che ti faccia respirare al meglio l’aria che si produce con il movimento di quell’altalena.