Considerato da molti (da Bongiorno stesso!) l’erede naturale di Mike nel campo dei quiz, Gerry Scotti onora il pesante paragone tenendosi sempre aggiornato su quello che il mercato internazionale del game show ha da offrire. Ricordate? A giugno vi avevamo raccontato di una sua trasferta londinese insieme ad Alvin per testare The Moneydrome, e oggi Tv Sorrisi E Canzoni svela che sotto la lente del simpatico conduttore – e del suo storico team di autori – sarebbe finito un nuovo show, completamente made in Italy.
Conto Alla Rovescia, questo il titolo del quiz sul quale ha puntato gli occhi Scotti: il meccanismo prevede una sfida tra cinque concorrenti su domande di cultura generale. Il programma è ideato da DRY Media, partecipata del gruppo Banijay (gigante dell’intrattenimento televisivo che controlla, tra le altre, anche Magnolia) nota in Italia per produzioni amatissime come 4 Ristoranti ed Hell’s Kitchen Italia.
Gerry Scotti ora è impegnato con le ultime settimane di Caduta Libera, dopodiché rimarrà alla guida del preserale con la seconda edizione di The Wall. Passerà lo scettro di quella fascia oraria a Paolo Bonolis e il suo freak show di Avanti Un Altro. Quando andrebbe in onda quindi Conto Alla Rovescia? È probabile che sia lo show chiamato a riaccendere il preserale estivo di Canale 5, spento dal 2012, anno di emissione di Il Braccio E La Mente, quiz non fortunatissimo condotto – ironia del destino – da Flavio Insinna, ora diretto competitor con la sua Eredità.
Scotti non ha mai nascosto il fastidio di trovarsi ogni settembre con la rete “spenta” e dover erodere punti di share ad un programma avviato come Reazione A Catena, e ha auspicato in più occasioni che le rete investisse su una produzione che accompagni gli spettatori anche nei mesi più caldi.
Per Gerry Scotti quindi ancora una stagione ricca di appuntamenti: oltre ai due quiz possiamo apprezzare la sua “Scuderia” a Tu Si Que Vales e – con tutta probabilità – lo vedremo nell’adattamento italiano de Le Grand Tralalà.
Conto Alla Rovescia incontrerà il gusto della rete prima, e degli ascoltatori poi?