Radio Rai, licenziato Sabelli Fioretti: “Colpa di Gerardo Greco…”
Intervistato da Italia Oggi, Claudio Sabelli Fioretti commenta la cancellazione dei suoi due programmi radio, Tre di cuori e Senza titolo.
“L’unica grande novità di Radio Rai finora è che Claudio Sabelli Fioretti aveva due programmi in palinsesto e sono stati cancellati. E’ giusto. E’ la Rai del cambiamento. […] Ma non sono vittima dei gialloverdi. La colpa è di Gerry Greco…”
così Claudio Sabelli Fioretti commenta con Goffredo Pistelli il ‘bi-licenziamento’, come lo definisce lui, da Radio Rai nell’intervista pubblicata su Italia Oggi. La ‘colpa’, dice ironicamente il giornalista, è da attribuire a Gerardo Greco, già direttore di Radio Rai ora alla guida del Tg4: proprio questo trasferimento avrebbe determinato le condizioni per una sua ‘liquidazione’:
“E’ colpa della repentina carriera di Gerry Greco, passato velocemente al Tg4, per cui RadioUno è rimasta senza direttore. E in attesa del nuovo direttore, chi è rimasto ha pensato bene di bi-licenziarmi”
spiega Sabelli Fioretti che fino alla scorsa stagione parlava d’amore con Nicoletta Simeone e Adriano Panatta in Tre di cuori (in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.37 alle 12.55 su Radio1) e firmava un’ironica rassegna stampa con Giorgio Lauro, Senza Titolo, in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.05 alle 10.30, “terza trasmissione per ascolti su quella rete”, specifica il giornalista. In effetti nei palinsesti Radio Rai dell’Autunno non compare nessuno dei due programmi. In più Sabelli non conduce più Un giorno da pecora dall’autunno 2015, sostituito da Geppi Cucciari.
La politica però non c’entra, precisa:
“Mi piacerebbe poter sostenere di essere una vittima dei gialloverdi. […] E’ stato il colpo di mano di un funzionario solerte, in delirio di onnipotenza. […] Mi dispiace per la Simeone, ché io e Panatta siamo ricchi e vecchi […], Lauro ha pur sempre Un giorno da pecora. Io, pur avendo 74 anni, rosico ancora, ma me ne farò una ragione. Avrò più tempo per il vino e mi siederò sulla riva del Gange. In attesa”.
E noi attendiamo anche l’eventuale replica di Radio Rai.