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Baby, parlano regista e sceneggiatori della serie tv di Netflix

Andrea De Sica, regista di Baby, e gli sceneggiatori parlano della nuova serie tv di Netflix, che promette di scatenare polemiche

pubblicato 20 Agosto 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 09:35

Promettono che della vicenda reale dei Parioli di quattro anni fa c’è solo lo spunto di partenza. Per il resto, Baby, la nuova serie italiana di Netflix di cui sono in corso le riprese e che sarà distribuita entro fine anno in tutti e 190 i Paesi in cui si trova il servizio di streaming on demand, approfondirà le tematiche legate agli adolescenti degli anni Duemila.

Adolescenti tormentati, che giocano a fare gli adulti, sospesi tra “romanticismo e cattiveria”, come ha spiegato durante il tour concesso alla carta stampata dal regista Andrea de Sica (che girerà quattro dei sei episodi previsti, mentre gli altri due saranno affidati ad Anna Negri). “In Italia le storie di adolescenti sono molto democristiane”, racconta, “qui, invece, c’è bipolarità tra cattiveria e romanticismo. Non cerchiamo di creare vittime, ma di descrivere il percorso di un’amicizia femminile molto forte, seguendolo fino alle estreme conseguenze. Le nostre protagoniste compiono delle scelte, e le pagano in modo duro, senza sconti”.

Prostituzione minorile, ma anche droga, omosessualità, vite segrete ed un rapporto difficile con la realtà saranno al centro della serie, prodotta da Fabula Pictures e che vede un cast molto nutrito: Benedetta Porcaroli (Tutto può succedere) sarà Chiara, sedicenne proveniente da una famiglia altolocata ma molto fragile; Alice Pagani, invece, sarà Ludovica, di una famiglia complessa e carattere dark. Chabeli Sastre Gonzales interpreterà Camilla, fuori dal gruppo e con genitori radical chic, mentre a Riccardo Mandolini spetta la parte di Damiano, l’aspirante leader del gruppo.

Da Braccialetti Rossi arrivano, inoltre, Mirko Trovato, che sarà Brando, il “maschio alfa”, e Brando Pacitto, interprete di Fabio, ragazzo omosessuale che cerca appuntamenti online. Tra gli adulti, invece, spicca la presenza di Isabella Ferrari, che sarà Simonetta, madre che è ancora immatura; Claudia Pandolfi, nei panni di Monica, un’insegnante di educazione fisica e compagna del padre di Damiano; e Paolo Calabresi, il “cattivo” Saverio, colui che trova le ragazze da avviare alla prostituzione.

Netflix crede molto in questa serie, pronta a diventare un nuovo caso, e che cercherà di rispettare la realtà delle dinamiche dei giovani di oggi: per questo, la scrittura è stata affidata al collettivo Grams, composto da 5 giovanissimi sceneggiatori –Antonio Lo Fosse, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti, Giacomo Mazzariol e Salvador Re-, con la supervisione di Isabella Aguilar e Giacomo Durzi.

Una doppia sfida, per autori e regia: quella di raccontare il mondo degli adolescenti e del benessere economico senza cadere in facili stereotipi, ma evidenziando sofferenze ed errori senza distinzioni dal punto di vista anagrafico o economico. Al centro del racconto, spiega De Sica, ci saranno Chiara e Ludovica ed il loro “sodalizio, fatto di sentimenti profondi e trasgressioni”, con una “messa in scena altrettanto rigorosa, cui fa da contrappunto una parte raccontata dagli stessi protagonisti con gli smartphone, per una drammaturgia da Instagram Stories”.

Dopo Skam Italia, tocca a Baby buttarsi nella difficile arena dei millenials, togliendo le lenti del perbenismo a tutti i costi ed andando incontro anche ad inevitabili critiche (d’altra parte, se le ha ricevute una serie più soft come Tredici, con una trama del genere Baby deve aspettarsi polemiche per forza), ma tutto per il bene di un racconto sincero e che sembra Netflix abbia particolarmente gradito, tanto che già si parla di seconda stagione.

[Foto via La Stampa]

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