Annozero, Santoro chiude il caso Travaglio: “Tutto a posto”. Da Iacona solidarietà al direttore di RaiTre Ruffini
Questa stagione televisiva, per quanto riguarda l’informazione, sarà da girone infernale. Lo sa bene Michele Santoro che col suo Anno Zero non è certo di primo pelo per quanto riguarda polemiche, respingimenti (per usare un termine caro al Governo), epurazioni, censure, risse, e “Travagli”. A proposito dell’ennesimo caso relativo all’opinionista più tribolato della tv di
Questa stagione televisiva, per quanto riguarda l’informazione, sarà da girone infernale. Lo sa bene Michele Santoro che col suo Anno Zero non è certo di primo pelo per quanto riguarda polemiche, respingimenti (per usare un termine caro al Governo), epurazioni, censure, risse, e “Travagli”. A proposito dell’ennesimo caso relativo all’opinionista più tribolato della tv di Stato (un collaboratore anonimo della trasmissione ha rivelato che il presidente del Consiglio e proprietario di Mediaset Silvio Berlusconi preferirebbe non vederlo apparire sul piccolo schermo…), è proprio Santoro a chiudere la questione, intervistato da Affari Italiani:
“Ma quale caso Travaglio, non c’è alcun problema. La sua presenza non è mai stata in discussione. E ciò vale anche per il resto della squadra, Vauro compreso. Altri arrivi? Io non ne so nulla, so solo che squadra che vince non si cambia”.
Confermata, dunque, la linea del neo direttore di RaiDue Liofredi, che si era espresso sulla medesima lunghezza d’onda. Quanto ai contratti dei 20 giornalisti della redazione, Santoro si espone personalmente: “Saranno firmati nelle prossime ore”. Dubbi, invece, sulla presenza di Margherita Granbassi: “Quest’anno per lei sarà difficile trovare tempo per la tv, perché impegnata nei Mondiali di scherma. Stiamo cercando una soluzione per conciliare i suoi impegni agonistici con un’eventuale sua presenza in trasmissione, vedremo se sarà possibile…”.
A proposito di Rai e a proposito di informazione: parla il direttore di RaiTre Paolo Ruffini, nei giorni scorsi minacciato da un’allontanamento per motivi meramente politici molto più che meritocratici. La rivolta del comitato di redazione ha smosso le acque e adesso è lui stesso a chiarire le posizioni:
“RaiTre non ha controllo editoriale. E’ una rete che fa parte del patrimonio del servizio pubblico. Tra me e le trasmissioni della rete c’é un interscambio di idee, soprattutto nelle fasi di pre-montaggio. Non esiste controllo o la censura, ma libertà e spirito critico. E’ un modo di fare buona televisione, che deve raccontare il nostro Paese con approccio critico. Credo sia questo a dare il senso al nostro essere servizio pubblico”.
Solidarietà anche da parte di Riccardo Iacona, che da dopodomani, domenica 6 settembre, ritorna con “Presa Diretta“:
“Sono 5 anni che lavoriamo insieme con Ruffini e gli ingredienti di libertà non sono stati mai stati negati. Non esisterebbe la terza rete senza questi elementi. E’ assurdo che un direttore come Ruffini rischi di perdere il suo posto solo per una questione di spartizione politica”.