Razzi Vostri, i tristi ‘effetti di Crozza’ sul senatore
L’introduzione e la chiosa di Saverio Raimondo danno il senso della tragicommedia che si ‘agita’ intorno al Senatore. E valgono la puntata.
Tutta ‘colpa’ della parodia di Maurizio Crozza: confesso che è la prima cosa che ho pensato appena ho visto il senatore Razzi nella prima puntata di Razzi Vostri, la striscia di 8 minuti che apre il prime time di Nove da questa sera, lunedì 25 giugno.
Anni di “fatti li cazzi tua”, di “Io questo non creto”, di annunciati summit con Kim Jong-un, di spezzoni tragicomici di interviste, di riuscite parodie settimanali hanno fatto di Razzi un personaggio. Ma sembra quasi che il diretto interessato ne abbia frainteso il senso. I risultati si vedono.
L’ispirazione denunciata di Razzi Vostri è quella dell’Almanacco del Giorno Dopo e in effetti il senatore si cimenta nel Santo del Giorno, negli orari di alba e tramonto, in un pseudo Oroscopo, nell’Accadde Domani, nei Nati e nei Morti Domani, oltre che alle lezioni semiserie sui congiuntivi e alla distribuzione dei suoi tormentoni, come “Io questo non credo”, celebrato, diffuso, promosso da Crozza nella sua fortunata parodia.
Ecco, pur cogliendo – spero – l’intento ironico della striscia, non riesco a celebrare il protagonista come un illuminato (ex) esponente della classe politica capace di autoironia e portatore sano di goliardia. Non avendo il piacere di conoscerlo di persona e basandomi solo su questa prima puntata, prevale in me la triste sensazione di una ricerca spasmodica di visibilità e il retrogusto dell’abbindolamento.
Sarà la prima puntata, sarà l’esordio, sarà…
La sensazione però è che non ci sia possibilità di amalgama tra due forze che non si compensano: Saverio Raimondo sembra il nipote affettuoso che tira per la giacca il nonno agée (per non dire altro), ma la sua vis comica è sovradimensionata rispetto al contesto, lontana anni luce da quelle che sembrano le reali potenzialità di Razzi. E così Raimondo finisce per fagocitarlo più che sostenerlo e supportarlo. Direi che si tratta di una conseguenza inevitabile. E in un certo senso fortunata…
E’ Raimondo che regge il tutto, ammesso che ci sia qualcosa da reggere in uno pseudo format che sembra quasi più una ‘farfalla’ per Kia che un contenuto spiritoso. Si è scomodata persino l’esperienza di Marisa la Nuit nella presentazione, ma io risento più che altro echi di LOL (e non solo per le risate registrate anni ’80).
Avessero lasciato il programma del tutto a Raimondo non saremmo qui a parlare di Razzi Vostri, certo, ma almeno potremmo parlare di qualcosa. L’intro e la chiosa di Raimondo valgono l’intera puntata e delineano l’intenzione comunicativa dell’autore/attore: non so se sia anche quella del programma, nel senso che i due momenti non bastano a dar sostanza ironica a Razzi e non ne contestualizzano la funzione narrativa né il personaggio, anzi finiscono per acuire un certo senso di tristezza per questa canuta figura. In compenso le parole di Raimondo hanno valore di verità: ed è questa che restituisce davvero in toto l’effetto ironico, satirico, diciamo anche amaro e tragicomico di questo esperimento.
“Visti i sondaggi e preso atto della volontà popolare, possiamo dire che l’Italia è un Paese ignorante, razzista e fascista.
Ma ha anche dei difetti….”
dice in apertura Raimondo e la cosa mi strappa un sorriso per la sua schiettezza.
“E’ soltanto il primo giorno, ma voi non abbandonatelo, non abbandonate il Senatore Razzi! Anche perché, ricordatevi, che l’avete votato voi e per ben tre volte! Assumetevi le vostre responsabilità”.
E mi sembra l’analisi politica migliore di questi ultimi anni.