Prima che la notte, Fabrizio Gifuni a Blogo: “Dopo 8 anni torno a recitare in tv” (VIDEO)
Guarda la video intervista di Blogo all’attore protagonista del film tv di Rai1 dedicato a Pippo Fava in onda mercoledì 23 maggio 2018
Fabrizio Gifuni torna a recitare in tv a distanza di 8 anni e lo fa interpretando Pippo Fava in Prima che la notte, il film in onda in prima serata su Rai1 mercoledì 23 maggio in occasione de La giornata della legalità:
In passato ho affrontato altri racconti per la televisione, anche se non con grande frequenza. Passano sempre un po’ di anni, l’ultimo, otto anni fa, è stato quello su Basaglia (C’era una volta la città dei matti, Ndr). Il motivo per cui faccio poca tv è molto pratico: passo molti mesi all’anno in teatro, poi faccio cinema. Mi ha convinto il testo, cioè la sceneggiatura. È una storia interessante, viva, speciale. Mi ha convinto la possibilità di lavorare con il regista Daniele Vicari. E mi ha convinto il personaggio, che un attore vorrebbe incontrare tutti i giorni. Un personaggio dai mille talenti, con un carattere pieno di luce, naturalmente votato a vedere la bellezze delle cose e a godersi la vita in ogni istante. Tutte cose lontane dall’idea di morte, mafia, eroismo e missione.
Il tv movie co-prodotto da Rai Fiction, IIF e Italian International Film (Fulvio e Paola Lucisano), è tratto dall’opera letteraria di Claudio Fava (figlio di Pippo) e Michele Gambino (Baldini & Castoldi). La regia è di Daniele Vicari. Sceneggiatura di Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli, Daniele Vicari.
Il cast è completato da Dario Aita, Lorenza Indovina, David Coco, Fabrizio Ferracane, Barbara Giordano, Carlo Calderone, Federico Brugnone, Simone Corbisiero, Selene Caramazza, Beniamino Marcone, Davide Giordano, Roberta Rigano, Manuela Ventura, Gaetano Aronica e Aurora Quattrocchi.
Prima che la notte | Film tv su Pippo Fava: trama
Pippo Fava, ormai ultra cinquantenne, dopo aver conseguito importanti successi nel cinema, in tv, alla radio e in teatro, nel 1980 decide di tornare a Catania per fondare un giornale. Intorno a questa impresa crea una vera e propria scuola di giornalismo improntata sulla più assoluta libertà d’opinione. Questa impostazione lo porta molto presto allo scontro con l’imprenditoria locale e la mafia a essa collegata che lo obbligano a chiudere il giornale. Per affermare la necessità di autonomia ed equidistanza nello svolgimento della professione, con l’aiuto del figlio Claudio e dei ragazzi formatisi con lui e ormai divenuti giornalisti capaci e appassionati, Pippo prosegue il suo cammino realizzando un mensile di grande successo. Le denunce sulla stratificazione della mafia nella sua città guidata allora da Nitto Santapaola non passano inosservate. E sarà proprio lui il mandante dell’uccisione di Fava. Morto lui, i suoi giovani allievi continueranno però a lavorare nella ricerca della verità mettendosi a servizio della libertà di stampa.