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Rai, nuovo cda entro il 30 giugno: ecco come candidarsi

Come candidarsi per il nuovo Cda della Rai.

pubblicato 2 Maggio 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 01:02

Il vostro sogno è entrare nel cda della Rai? Da due giorni è possibile candidarsi. Il consiglio d’amministrazione della tv pubblica, secondo la legge, si dovrà rinnovare entro un’assemblea da tenersi entro il 30 giugno 2018. Sono accettate, però, solo “persone di riconosciuta onorabilità, prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti, che si siano distinte in attività economiche, scientifiche, giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale, maturandovi significative esperienze manageriali”. Così, con questo comunicato, Camera-Senato-Rai hanno annunciato l’apertura del bando per i prossimi consiglieri:

“Il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati hanno pubblicato oggi, nei rispettivi siti istituzionali, l’avviso per la presentazione delle candidature al consiglio di amministrazione della RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.A., ai fini dell’elezione di 4 componenti, due per ciascuna Camera, così come dettato dall’articolo 49 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. Coloro che intendono candidarsi a componente del Cda Rai dovranno inviare la propria candidatura esclusivamente tramite posta elettronica certificata, agli indirizzi pubblicati nei siti di Camera e Senato (“Il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati hanno pubblicato oggi, nei rispettivi siti istituzionali, l’avviso per la presentazione delle candidature al consiglio di amministrazione della RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.A., ai fini dell’elezione di 4 componenti, due per ciascuna Camera, così come dettato dall’articolo 49 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. Coloro che intendono candidarsi a componente del Cda Rai dovranno inviare la propria candidatura esclusivamente tramite posta elettronica certificata, agli indirizzi pubblicati nei siti di Camera e Senato (cdarai@pec.senato.it e cdarai@cercamera.it)”.

Sei sono i posti disponibili, secondo la legge Renzi di riforma della tv di Stato (numero 220 del 2015) così distribuiti: due eletti da Palazzo Madama e due da Montecitorio, altri due spettano al Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia, un altro dall’assemblea dei dipendenti di Viale Mazzini tra i titolari di un rapporto di lavoro subordinato da almeno 3 anni consecutivi (quest’ultimo dovrà avere “prestigio e notoria indipendenza di comportamenti” e vantare “significative esperienze manageriali” nel suo curriculum). Come riporta Il Fatto Quotidiano, senza una maggioranza di governo è difficile immagine come verranno distribuiti i sei posti disponibili. Se entro il 30 giugno non si sarà formato un governo, spetterà al ministro Pier Carlo Padoan scegliere.

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