Mosaic la serie in un’app. Steven Soderbergh e HBO rivoluzionano la serialità
Arriva Mosaic il progetto di Steven Soderbergh che nasce app e arriverà poi su HBO dal 22 gennaio
Il mondo della serialità è pronto per la sua nuova evoluzione rendendo sempre più obsoleto l’uso della parola “tv” accanto a serie (o series pensando all’inglese). Ormai molte produzioni sulla Tv ci arrivano ma nascono per servizi di streaming (Netflix, Amazon, Hulu, Apple, Facebook), forse è il caso di parlare semplicemente di serie cui aggiungere aggettivi o apposizioni come limited, mini o tv.
Il nuovo salto evolutivo è stato compiuto da Steven Soderbergh con la novità Mosaic una serie (tv?) che nasce come app per dispositivi Apple e Android e che poi diventerà una limited series in arrivo su HBO il prossimo 22 gennaio in sei parti. Al momento l’app non è disponibile in Italia e non sappiamo se e quando lo sarà, magari in parallelo all’arrivo (probabile) su Sky Atlantic della versione tv.
Come si può intuire dai trailer di Mosaic, quella che andrà in onda su HBO sarà la versione di Soderbergh delle diverse storie e dei diversi punti di vista che lo spettatore, o meglio l’utente, può autonomamente crearsi attraverso l’app. Il concetto è che i due progetti sono indipendenti e complementari: si può scegliere di vivere Mosaic solo attraverso l’app, solo attraverso la tv o anche vedersi la versione tv dopo aver concluso l’app. Soderbergh parlando con Vulture ha infatti assicurato che vedendo la versione tv si capirà come è riuscito ad aggirare il problema spoiler e l’eventuale sovrapposizione.
Mosaic è un progetto iniziato tre anni fa che vede nel cast Sharon Stone, Garrett Hedlund, Beau Bridges, Michael Cerveris e Maya Kazan tra gli altri. L’app è stata creata in collaborazione con la società PodOp mentre Soderbergh, Casey Silver e Ed Solomon si sono occupati della sceneggiatura e della realizzazione della storia. Al sito watchmosaic.com sono presenti ulteriori informazioni (ovviamente in inglese).
Mosaic non è una serie tv destrutturata e adattata per un app ma un progetto nato e pensato per essere una app e la componente televisiva è arrivata solo in una seconda fase. L’app contiene sette ore e mezza di girato (se ovviamente si guardano tutte le scene e tutte le componenti inserite) che saranno poi trasformate in sei episodi per la tv con l’aggiunta di parti non presenti sulla app.
Dopo aver lanciato l’app lo spettatore/utente incontra Olivia Lake (Stone) autrice famosa di libri per bambini, scrittrice e illustratrice e due uomini Joel (Hedlund) un tuttofare e aspirante artista e Eric (Frederick Weller) che corteggia la donna ma le cui intenzioni potrebbero non essere genuine. A quel punto si potrà scegliere se seguire la prospettiva di Eric o di Joel o quella di entrambi, saltando tra diversi punti, rivedendo momenti, tornando indietro. Si incontreranno così diversi personaggi ciascuno con la propria versione della storia da raccontare. Ci saranno vari inserti come pdf con dettagli di lettere o parti di conversazioni, ritagli di giornale. Si potranno approfondire quei dettagli che magari nella visione televisiva di una serie spesso sono accantonati.
Mosaic nasce dalla voglia di innovazione di Soderbergh e Silver. Il primo iniziava ad essere insofferente verso i limiti della narrazione cinematografica e televisiva, Silver, ex capo di Universal Pictures, era in cerca di modi nuovi per raccontare le storie. Era il 2012 e durante la promozione di Magic Mike Silver ha portato a Soderbergh un primo abbozzo di un’idea per usare app per permettere allo spettatore di entrare in modo più personale nelle vicende, di interagire in modo diretto con quello che stavano vedendo. Fin da subito Soderbergh ha chiarito di non voler fare un video gioco. Mosaic è un’esperienza di visione che lo spettatore può crearsi autonomamente, attraverso spezzoni di durata variabile.
HBO è stata subito propensa ad imbarcarsi in questa iniziativa rischiosa ma rivoluzionaria. Alla fine l’investimento di HBO è stato di 20 milioni di dollari, una cifra considerevole se consideriamo il fatto che l’app arriva prima della versione tv, ma relativamente contenuta se pensiamo che Game of Thrones costa 15 milioni ad episodio. Mosaic è stato girato in 49 giorni a Park City nello Utah tra fine 2015 e inizio 2016 per 49 giorni e 8 ore di riprese. Come si può facilmente intuire è stata la post produzione, la suddivisione delle scene, la parte più impegnativa.
Sebbene non si tratti di un’idea di per sè innovativa (anche Netflix ha lanciato delle storie interattive per bambini) Soderbergh assicura che è la qualità e la fluidità narrativa quello che fa di Mosaic un prodotto d’eccellenza. Secondo quanto riportano diversi siti USA, l’utente può scegliere diverse modalità di visione, può scegliere i momenti da guardare, può cercare di capire chi ha ucciso Olivia Lake ripercorrendo la sua vita e quella dei due uomini protagonisti. Può scegliere se vedere o meno un flashback, se ascoltare un messaggio vocale, leggere un e-mail. Alla fine sia l’utente dell’app che lo spettatore tv sapranno chi ha ucciso Olivia. Tutti gli utenti dell’app, non esiste infatti uno scenario in cui si possa non arrivare alla soluzione. In alcune fasi dello sviluppo l’ipotesi era passata nella mente dei produttori, ma è stata poi accantonata. L’idea è infatti quella di offrire una modalità diversa di visione non una sfida allo spettatore. Se per il primo esperimento un omicidio era fondamentale per tenere incollato l’utente/spettatore, non è da escludere che in futuro lo stesso possa essere fatto per un drama, permettendo di concentrarsi sulla storia di uno solo dei personaggi.
Obiettivamente le potenzialità che Mosaic apre sono sterminate. La speranza è che l’accoppiata app + limited series arrivi anche in Italia, anche se l’ideale sarebbe stato un rilascio contemporaneo in fondo l’inserimento di sottotitoli in svariate lingue non sarebbe stata una cosa così impossibile.