Totò Riina è morto e la tv ne ricorda gesta criminali e vittime illustri
Nel giorno della morte di Totò Riina, Sky ne ricorda le vittime più illustri con uno speciale sugli attentati del 1992 che uccisero i giudici Falcone e Borsellino.
Totò Riina è morto a 87 anni nell’ospedale di Parma, dov’era ricoverato da tempo. Il cosiddetto ‘capo dei capi’, mente delle stragi degli anni ’90, condannato a 26 ergastoli e con un processo in corso sui rapporti Stato-Mafia, è morto senza pentirsi mai degli omicidi compiuti e ordinati. I suoi crimini hanno segnato la storia d’Italia e ripercorrerne ‘le gesta’ può essere molto pericoloso. Eppure c’è chi, in tv, non si lascia scappare l’occasione di raccontarne vita e ‘opere’ sanguinarie, latitanza e strategie, tra autoritratti realizzati con montaggi di sue dichiarazioni e testimonianze più o meno indirette che ne ricostruiscono la figura.
Fanno questa delicatissima scelta Quarto Grado e Tg2 Dossier. Il programma di Gianluigi Nuzzi, in onda stasera alle 21.10 su Rete 4, ha fatto della sua consueta puntata del venerdì uno speciale dedicato “alla storia e ai misteri mai svelati del boss, con ospiti in studio e in collegamento, documenti originali e ricostruzioni“. Tg2 Dossier, invece, sceglie di mandare in onda “un ritratto a tutto tondo, firmato da Francesco Vitale, di Salvatore Riina, che si racconta in prima persona attraverso gli interventi registrati nei tanti processi” a suo carico. “Una narrazione noir, un viaggio nei misfatti compiuti dal capomafia – si legge nella presentazione – che parte da Corleone dove tutto è cominciato e si conclude con il suo arresto il 15 gennaio del 1993 a Palermo“. A ripercorrerne la storia anche magistrati, avvocati e collaboratori di giustizia. Lo speciale andrà in onda domani, sabato 18 novembre alle 23.47 su Rai2.
Diversa, invece, la scelta di Sky Tg24 (DTT 50; Sky 100 e 500) che ha deciso di ‘onorare’ il giorno ricordando due delle vittime più illustri della strategia stragista e criminale del boss, ovvero i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: va in onda, infatti, stasera – 17 novembre – alle 21.10 (e in replica alle 23) “Falcone, Borsellino e gli altri”, docufilm di Attilio Bolzoni, scritto da Salvo Palazzolo, Emilio Fabio Torsello, Diana Ligorio e realizzato da 42° Parallelo e Repubblica/GEDI Divisione Digitale.
Il film ripercorre i 57 giorni trascorsi tra la strage di Capaci – nella quale morirono il giudice Falcone e la moglie Francesca Morvillo insieme agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro – e quella di Via D’Amelio, che uccise il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. A raccontare quel periodo e quei giorni testimoni e i parenti delle vittime: tra le voci ci sono quelle della signora Tina Montinaro, vedova del caposcorta Antonio Montinaro, Angelo Corbo, il più giovane agente sopravvissuto all’attentato di Capaci e Antonino Caponnetto, il capo del pool antimafia di Palermo.
Ringraziando il cielo, nessuno ha (ancora?) pensato di mandare in replica fiction a tema, come Il Capo dei Capi. Ma non escludo che prossimamente possa far capolino qualcosa del genere nei palinsesti. E chissà che non venga riproposta anche l’intervista di Vespa al figlio di Riina, che tanto fece discutere lo scorso anno.
Personalmente sono dell’idea che avrebbero potuto evitare ogni genere di ‘speciale’: Falcone e Borsellino vanno ricordati a prescindere (e per quanto ogni occasione sia buona, forse stasera l’avrei evitato); ritratti e testimonianze portano con sé un certo tasso di rischio ‘celebrativo’, per quanto costruiti con netto intento dispregiativo. La serata tv, però, offre molte alternative (e tra queste anche Gomorra 3 e Camorriste, giusto per restare in tema ‘criminalità organizzata’). Temo però che la ‘stagione’ degli speciali su Riina sia solo all’inizio.