Sea Oak, Love You More o The Climb? Quale pilot Amazon ordinare?
La recensione dei pilot Amazon Sea Oak, Love You More e The Climb. Quale sarà ordinato?
Amazon torna a proporre ai propri abbonati i pilot delle sue nuove produzioni e questa volta prova a capirne le reazioni globali grazie alla presenza della piattaforma in oltre 200 paesi. La formula su cui è nata la produzione originale di Amazon, ritorna seppur in formato ridotto e limitato a tre comedy/dramedy. La piattaforma vive in bilico tra l’idea originaria del “coinvolgimento” dello spettatore nella fase di decisione e la caccia al successo internazionale che non può permettersi di aspettare i tempi lunghi della valutazione del pilot e punta tutto sugli ordini diretti.
I tre pilot rilasciati sono tre dramedy che si infilano nella nicchia della piattaforma tra un One Mississippi o un Red Oaks, nell’ambito di quella serialità interessante, diversa, particolare ma sicuramente non di massa e non in grado di spostare gli equilibri nel mondo dello streaming. I tre pilot in questione, disponibili solo in inglese con sottotitoli in italiano, sono Sea Oak con Glenn Close, The Climb e Love You More.
Tre progetti a forte connotazione femminile, lontani da lussi sfrenati dei ricchi e che raccontano storie “normali” seppur in situazioni e contesti straordinari. Non ci sono avvocati, imprenditori, finanziatori, i protagonisti sono semplici lavoratori, che faticano a condurre vite decenti con lavori sotto pagati e lontani dalle loro ambizioni. Un bagno di realtà e di contemporaneità che si contamina con zombie, numeri musicali e momenti onirici, portando quella dose di follia in più che è difficile capire come sarà dosata nel possibile percorso di 10 o chissà quanti episodi. Proprio questo in fondo è il problema di questi tre pilot: in 20/30 minuti è impossibile dare un giudizio definitivo e decidere se è il caso di proseguire o meno con la serie. Entrano in gioco componenti diverse come l’empatia dei protagonisti, il contesto storico, il periodo, gli attori, ma anche in questo caso ciascuno dei tre progetti ha i suoi pro e i suoi contro.
Sea Oak con Glenn Close, creato da George Saunders, è il pilot su cui personalmente investirei al 100%. Glenn Close interpreta una mite e sottomessa anziana signora, che vive con i suoi tre nipoti nel pericoloso centro residenziale di Sea Oak, dove il rischio di finire colpito da un proiettile è all’ordine del giorno. Le due ragazze bivaccano tra centri commerciali e divano, mentre il maschio lavora come modello/manichino in uno strambo negozio a metà tra il museo delle cere e un locale di spogliarelli gestito da James Van Der Beek nei panni di un baffuto imprenditore, uscito dagli anni ’70, che non ha nemmeno lui idea di quello che sta facendo. All’improvviso la zia muore ma tornerà nelle vesti di uno zombie deciso a vendicarsi dei nipoti e a gestire la propria vita in modo completamente diverso rispetto al passato. Il pilot si concentra tutto sui tre nipoti a dimostrazione di come l’elemento soprannaturale sia soltanto un escamotage per un dramedy sociale sulla tranquillità dei giovani che vivono sulle spalle dei più vecchi senza preoccuparsi del proprio presente o del proprio futuro.
Anche Love You More merita un approfondimento se non altro per capire come l’insieme di sketch e situazioni raccontate possano essere sviluppate nell’arco di una stagione. Protagonista di Love You More, prodotta da Warner Bros, è Bridget Everett comica in carne in ascesa negli Stati Uniti stella dei locali newyorkesi. Everett qui è Karen una ragazza dalla forte personalità ingombrante che di notte si diverte in cerca “dell’amore” e di giorno lavora come assistente in una casa per ragazzi affetti dalla sindrome di Down. Tra canzoni e gag sul seno ingombrante e sul reggiseno e una scena di sess0 molto esplicita e decisamente particolare, la serie promette di raccontare la vita di questa ragazza e delle difficoltà quotidiane che la sua stazza spesso comporta tra le battute dei ragazzi che assiste e le difficoltà nello shopping. I Love You More si inserisce nel filone di quelle commedie seriali e cinematografiche indipendenti molto realistiche ma con la giusta dose di ironia e comicità.
The Climb è forse il pilot più debole tra i tre principalmente perchè ricorda altre serie tv (su tutte Insecure della HBO), finendo per risultare il progetto di uno studente universitario di cinema sulla serialità degli anni ’10. Prodotta da Mark Gordon, scritta e interpretata da Diarra Kilpatrick, The Climb racconta una sorta di moderno sogno americano in una città complicata e in profondo cambiamento come Detroit. Nia (Kilpatrick) sogna di fare successo tramite i social mentre insieme alla sua migliore amica lavora in un call center e si diverte durante gli happy hour, dove possono bere e mangiare spendendo poco e conoscendo ragazzi. C’è un po’ tutto in The Climb, l’aspirazione dei giovani, la crisi economica che cambia le città, la vita notturna, gli amori, i social media. Tra le tre è quella cui manca quella dose di follia e di innovazione in più che la potrebbe far distinguere rispetto agli altri.
In attesa della decisione di Amazon voi quali ordinereste?