Non è l’Arena, one man show di Giletti: su La7 il format di successo di Rai1 sbrodolato

Non è l’Arena nei titoli del Tg di La7 di stasera. Tra 15 minuti il via.

Collegamento in diretta con Giletti che ringrazia Mentana: “Grazie per tutto quello che hai fatto per me”.

Mentana chiede a Giletti come abbia trovato La7. La risposta: “Ha i migliori giornalista, ora bisogna creare un grande evento per accendere La7 in tutta Italia”.

Si parte con il monologo di Giletti che – con linguaggio epico (“tempesta”) racconta di aver chiuso la porta dell’ufficio di Orfeo la scorsa estate. Cita i “due amici” Lamberto Sposini e Fabrizio Frizzi.

Giletti cita anche Minoli. Poi sulla Rai: “Dirò sempre grazie all’azienda che continuo ad amare. Mi ha dato tante possibilità. Sono entrato ragazzo e sono uscito uomo e giornalista da quell’azienda. Vorrei fosse chiaro: giornalista. Forse qualcuno non l’aveva capito”.

Giletti fa sapere che in conferenza stampa si è emozionato fino alle lacrime. Quindi parte la sigla, Un mondo migliore di Vasco Rossi.

Giletti cita De Filippi e Costanzo. Quindi lancia il video messaggio di Fiorello: “La Rai non ha capito, ti hanno lasciato andare così. Meno male che quel gran volpone di Cairo era lì pronto a carpire le tue qualità. In bocca al lupo per quello che farai”.

Giletti: “Grazie davvero Fiorello, non ti dimenticherò mai, non dimenticherò mai quello che hai fatto per me”.

Giletti parte mostrando le immagini di Tulliani: “Abbiamo fatto uno scoop prima ancora di andare in onda”.

Si parte col talk: ospiti Alessandra Moretti (con la quale Giletti avrebbe avuto un flirt) del Pd, Nunzia De Girolamo del Pdl, Massimo Giannini, Gianmarco Chiocci del Tempo.

Il primo servizio è intitolato: “Il cognato di Fini arrestato a Dubai”.

Primo servizio di breve durata, poi si torna in studio con il commento di Chiocchi. Quindi nuovo servizio.

Giletti chiama le politiche col nome di battesimo. Poi saluta Klaus Davi.

Terza parte del servizio di Bonistalli, realizzato a Dubai.

Giletti chiede a “Nunzia” se sia mai andata a Dubai.

Klaus Davi accende il talk, è suo il primo “é una vergogna”.

Ci si sposta da Dubai a Montecarlo, per la famosa casa di Tulliani. Fini sapeva?

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Giletti mostra la mail di Garzelli, costruttore della casa, spedita al legale di Tulliani.

Giletti manda in onda una clip tratta da L’Arena. In studio Chiocci: “Fini ha mentito dall’inizio alla fine”.

Guido Paglia in studio: vi entra, seduto, grazie ad una piattaforma mobile.

Paglia: “Venni chiamato da Fini allora presidente della Camera, lo incontrai con il cognato Tulliani. Mi chiese di aiutare Tulliani ad entrare in Rai”.

Paglia: “Fini un coglione? No, ma finisce sempre per -one”.

Grafica per spiegare i passaggi della vendita della casa di Montecarlo.

De Girolamo: “Non ho capito che tipo di -one sia Fini, di certo è una grande delusione”.

Moretti: “Vicenda squallida”.

Giannini a Paglia: “Ora che Fini non è più niente, è più facile sparargli contro”. Paglia: “All’epoca ho detto no, e l’ho pagato”. E gli rinfaccia l’atteggiamento di Repubblica che difendeva Fini.

Il talk si infiamma sul tema: Repubblica si è servita di Fini per attaccare Berlusconi? Giannini: “Questo agli italiani non interessa”.

Giletti: “L’avvocato di Fini ieri sera mi ha detto che Fini non gli ha dato il permesso di esserci stasera”.

Per gli amanti del gossip. Giletti a Moretti: “Se a suo marito arrivassero dei soldi sul conto?”

Dopo il secondo nero, si torna in studio. Prosegue il racconto del caso Tulliani.

Giletti ora dà del lei alla Moretti.

Intanto Non è l’Arena va in live streaming sulla home del Corriere della Sera.

Le immagini dell’incontro tra l’inviato Bonistalli e Tulliani in aeroporto. E in studio ecco proprio Bonistalli.

Bonistalli racconta l’arresto di Tulliani.

Giletti annuncia che tra poco si parlerà di privilegi della politica.

Giletti chiede alla Moretti (a cui continua a dare del lei, a dispetto della De Girolama chiamata “Nunzia”) lo stato delle cose sul trattato di estradizione. Il conduttore: “Non voglio litigare con la Moretti, se no poi chissà cosa scrivono”.

L’inviato Danilo Lupo a Fiumicino per accogliere la fidanzata di Tulliani. Lei nega che a Dubai sia una “latitanza dorata”.

Giletti: “Continueremo la saga dei Tulliani”. E si appella a Fini: “Noi siamo qua, un uomo di Stato deve dire la verità. Questo distingue gli uomini dai quaquaraqua”.

Giannini su Bonistalli: “Non ha preso neanche una testata? Delusione!”.

Si cambia pagina: le pensioni e i vitalizi.

Giletti cita Claudia Lombardo, la politica andata in pensione a 41 anni, 5000 euro netti al mese.

Il pubblico rumoreggia quando Giletti parla dei vitalizi. Il conduttore: “Non fate così, altrimenti mi cacciano anche da qui”

Giletti si collega con Mauro, il panettiere.

Lupo scova la Lombardo, “la più giovane pensionata d’Italia” (anzi, no, precisa Giletti in studio). Lei sfugge.

In studio il sindaco di Olbia Nizzi. Percepirà 3 vitalizi (consigliere regionale, sindaco e parlamentare)? Pubblicità. Giletti assicura: “Succederà di tutto”.

Giannini non ha dubbi: “Il decreto Richetti non sarà approvato”.

Giletti intervista Nizzi, che dice: “Sono disponibile a ridurre il mio beneficio, ma prima deve esserci una legge che lo indichi”.

La grafica: “Mauro Guidi, panettiere, non può ancora andare in pensione”.

Giletti si sbraccia animatamente, probabilmente chiedendo qualcosa alla regia. E le telecamere lo beccano, suo malgrado.

L’avvocato Paniz in studio.

Al ritorno dalla pubblicità, Giletti: “Io sono super privilegiato, ma non faccio politica”.

Giletti: “Il mio allontanamento dalla Rai è stato dovuto anhe al mio battermi con coraggio per chi non ha voce”.

In un servizio il caso del sindaco di Tempio Pausania con baby vitalizio. A firmarlo Danilo Lupo.

Giletti annuncia “un grande ospite importante” e che si parlerà di molestie.

Lele Mora ospite.

Servizio satirico della comica Rosanna Sferrazza.

Giletti: “È uscito il nome del regista italiano che avrebbe fatto alcune violenze nei confronti di giovani attrici”.

Mora conferma che nel mondo dello spettacolo c’erano donne e uomini pronti a tutto per fare carriera: “Io sono stato vittima di stalking”. E aggiunge: “Non esistono molestie, ma donne facili”.

Mora: “Berlusconi è un gentleman. Ma non parliamo sempre di Arcore…”.

Giulia Bongiorno e Luisella Costamagna in studio.

Giletti legge l’Ansa sulle accuse rivolte a Fausto Brizzi. E non cita Le Iene, limitandosi a dire “un noto programma”.

Mora: “Non ho mai portato qualcuna a indurla a darla”.

L’ex attrice Serena Bruni in studio. Per intervistarla Giletti si siede su uno sgabello.

Dopo la pubblicità la Bruni continua il racconto del suo incontro con un produttore cinematografico che la molestò.

In un servizio la testimonianza dell’attrice Claudia Federica Petrella, molestata da un regista “noto”: “Se non stai con me, il film non lo fai”.

Costamagna si è “stufata di sentire attacchi in televisione senza fare nomi e cognomi e fare denunce”.

Claudia Mori in collegamento telefonico. Ma “non la sento per niente, Massimo”.

Giletti si sbraccia ancora e la regia anche stavolta non riesce ad evitare l’inquadratura.

Giletti annuncia la presenza dell’ex tronista di Uomini e donne Rosa Perrotta.

Entra in studio la Perrotta: “Sono più orgogliosa dei miei no che dei miei sì. Ipocrita dire che non esiste molestia e violenza. La violenza è a priori, già quando il potente ti mette nella condizione di dover fare una scelta”.

Mora: “Non è vero che se la dai lavori, non è tutto così lo spettacolo. Se una non la vuole dare non la darà mai”.

Perrotta racconta l’incontro con un agente. Costamagna: “Ma perché non fa i nomi?”.

Giletti: “Non vorrei esordire con una querela”. Serena Bruni ammette che fare il nome del produttore sarebbe una liberazione, ma chiede sostegno alla Bongiorno.

La Bruni all’uomo molestatore: “Vorrei dirgli che è una merd@”.

L’intervista a Lina Wertmuller.

Titoli di coda.

Giletti chiude la puntata ringraziando Cairo: “Sono contento di aver portato a termine questa mia prima serata su La7. Voglio dire grazie a Cairo perché ho passato un’estate difficilissima; presidente, le dico grazie: ha avuto fiducia in me e in tutti i ragazzi che lavorano dietro le telecamere che con coraggio hanno intrapreso una nuova avventura. Trovare un editore libero in questo Paese è un segno di grande civiltà e di democrazia”.