Squadra Mobile 2 | Puntata 18 ottobre 2017

Una mezz’oretta prima del nuovo appuntamento con Squadra Mobile 2.

Striscia la Notizia non molla. E se la prende con Nerì Marcorè ballerino. Così, a buffo?

Tra i Nuovi Mostri anche la sigla di Domenica In.

Iniziamo con calma..

Ardenzi vuole sapere dv’è nascosta la scheda SD di Italo per incastrare definitivamente Guaraldi. Ma gli interrogatori ad Assunta non danno risultati. Con Guaraldi ha bluffato. Potrebbe però essere in un box a Cinecittà, in alcuni mobili lasciati lì.

Ardenzi affronta Guaraldi: “Se ti consegni da solo eviterai l’umiliazione dell’arresto. Guardati le spalle, difficilmente Sabatini sbaglia due volte”.

Sabatini sta male: la ferita si è riaperta.

Nella camera oscura di Mengoni si trovano delle foto che dimostrano che non ha ancora smesso… Isa è furiosa.

Caso di puntata, una rapina è morto un ragazzo cinese. La sorella, che aveva con lui un bar, ha visto tutto.

Ardenzi porta con sé in Questura il responsabile della comunità cinese di Quartiere per fare da traduttore alla testimone, la Sig,ra Zan. Ha visto arrivare due persone che parlavano italiano su un motorino.

La ricerca dei ladri continua: il cappello particolare dell’uomo che ha sparato è stato riconosciuto dalla madre, che ha denunciato il figlio, Armando. Preferisce vederlo in galera che morto. Una scelta difficile.

Ardenzi scava in archivio alla ricerca di indizi e qualcosa trova.

In ospedale dove è ricoverata la madre d Manzi, Ardenzi vede Sabatini: è certo che abbia recuperato la SD con le prove per Guaraldi. Ardenzi gli intima di fermarsi ma lui va via.

Sabatini chiama Guaraldi: vuole i diamanti. Lo minaccia con un file audio che lo incastrerebbe.

Nel distretto c’è una talpa, Ardenzi ne è sempre più certo, altrimenti non si spiega come abbia fatto a sapere della madre di Manzi: ora però bisogna trovare Sabatini. Per farlo, Ardenzi decide di seguire Guaraldi. Solo lui può condurli da Sabatini e dai Diamanti.

Dello scambio viene avvertita anche la ‘politica’.

Caso di puntata: un uomo, Parisi – un imprenditore edile -, è stato picchiato in un parco. Dice che è stato solo per rubargli il portafoglio. Ma il caso insospettisce i poliziotti.

Per Ardenzi c’è sempre aperto il rapporto con la figlia, che vorrebbe sentirsi più autonoma. E vuole andare a vivere da sola. Per Maura è il momento di spiccare il volo da sola.

Le indagini del pestaggio rimandano a un boxeur strozzino. L’usura è la principale traccia. Decidono di andare a parlare con la moglie.

La Procura non autorizza il pedinamento di Guaraldi, ma Ardenzi decide di organizzare dei turni per seguirlo. BIsogna evitare uno scontro diplomatico con i Servizi, altrimenti ne va della carriera di tutti. E per comunicare useranno delle radiotrasmittenti private, non i canali della polizia.

Roberta intanto riesce a risalire alla targa della macchina di Mengoni.

Riccardo chiede a Cecilia chi sia l’uomo che vede sempre. Lei non vede perché dovrebbe rispondergli. Intanto va a parlare con la moglie dell’imprenditore pestato.

La moglie di Parisi nega di conoscere Nando Cimaglia, lo strozzino.

Roberta chiama Isa che intercetta la macchina di Mengoni. “Sette anni di vita mi hai rubato” gli dice dopo averla disarmata.

La salva Fabio che l’ha seguita e riesce a mettere in fuga Mengoni. Che scappa ancora.

Ovviamente Ardenzi fa una partaccia a Isa davanti a tutto il distretto. Lei decide di lasciare la polizia: “E’ riuscito a dimostrare che sono più debole di lui”.

Daria si fa quasi prendere dai sensi di colpa: non ce la fa più a mentire a Sandro.

Intanto Daria sente l’appuntamento dato da Sabatini a Guaraldi, alle 17 alla Bufalotta.

Roberta invece è sempre più depressa causa maternità impossibile. Le viene diagnosticato un difetto congenito dell’utero. “Sono fatta male dentro. Io non li posso avere i figli”. Giacomo cerca di consolarla, ma al momento nulla può riuscirci.

In discoteca Riccardo capisce che il ragazzo con cui esce sempre Cecilia è gay. Ma le cose non sono così semplici. Pubblicità-

Parisi ammette di essere stato vittima degli strozzini. Lo denuncia perché sono stati lasciati tre bossoli davanti casa, uno per ogni membro della sua famiglia.

Intanto la moglie di Parisi è al poligono di tiro: la paura l’ha spinta a imparare a sparare. E va alla ricerca di Cimaglia per ucciderlo: la polizia arriva prima e lo arresta.

Cercano di far parlare Cimaglia: lui consiglia loro di non indagare oltre. “La gente si fa sotto solo a sentirlo nominare” dice lo strozzino. Cecilia decide di metterlo nella stessa cella di Donadei: è tutta un’unica rete di malaffare e mettendo delle cimici potrebbero raccogliere prove utili.

(Dopo quasi 10 minuti di pubblicità) Sandro capisce che qualcosa non va con Daria: capisce che è lei la talpa.

Mette al corrente Ardenzi dei suoi sospetti e gli ordina di starle alle costole: anche lei può portarli da Sabatini.

Tutti stanno cercando di intercettare Sabatini e Guaraldi al loro appuntamento. Ardenzi lo blocca in un centro commerciale e gli chiede la scheda SD. Lui dice di non averla: intanto gli altri arrestano Guaraldi.

Sandro cerca di fermare Daria ma gli sfugge.

Guaraldi promette di trasferire tutti in Trentino alla dogana: questo scherzo rovinerà la lor carriera.

Sabatini dà la scheda ad Ardenzi che in quel momento viene colpito da un proiettile. Ma è Sabatini che evita che venga ucciso, bloccando l’uomo che gli ha sparato.

E termina qui il doppio appuntamento con Squadra Mobile 2.