Uomini e donne over tra Amici e Non è la Rai della terza età. Ma lo “spogliarello” delle nonne non è troppo?
Nuove rubriche piccanti movimentano il corteggiamento della terza età. Ma la biancheria intima non sarà un po’ troppo?
La televisione di Maria De Filippi ha un potere più perverso del Quinto: quello di sfruttare la potenzialità di programmi-contenitori, non ingabbiati nel format inviolabili, per metterci dentro più roba che in un Big Mag.
Uomini e donne over era partito come una casa di riposo per vecchietti che volevano farsi compagnia e giocare a carte insieme, in esterne al limite dell’austerity. A due anni circa dalla partenza dell’esperimento, invece, vediamo (su GossipBlog il riassunto integrale della puntata di oggi) rubriche “audaci” come Notti magiche e Mi sento al top, in cui le concorrenti si cimentano in prove di seduzione, passerella e styling.
Il date show pomeridiano di Maria è diventato, così, un Non è la Rai della terza età, trasformando le sciure allergiche ad ospizi e ginnastica dolce nelle nuove lolite della tv.
Insomma, l’essere “over” non è più un limite ma uno status di cui vantarsi nel paesello, se c’è Maria che ti rende più pop della corteggiatrice di vent’anni. Con la differenza che un tempo erano i figli a vergognarsi delle proprie mamme mezze nude in tv, mentre ora saranno i nipotini quelli presi in giro a scuola.
Uomini e donne over: Notti magiche e le tardone in biancheria intima
Maria dovrebbe chiarirsi meglio, per poi chiarire a noi stessi, il suo concetto di “terza età”. Ultimamente, infatti, il programma tende – sempre più forzatamente – a mettere a confronto buffe signore sulla settantina, che potrebbero essere le nostre nonne, e splendide cinquantenni a caccia.
Alcune di queste ultime sono talmente sexy che non sfigurerebbero come sogni erotici anche di molti giovani spettatori (inutile negare il fenomeno delle m-i-l-f, che magari anche la Fascino non ignora del tutto).
Così accade che, nella Prova notti magiche, a mostrare il proprio intimo notturno siano sia l’arzilla Enza, peraltro in vestaglia sulle piccanti note di You can leave your hat on, che la panterona Barbara. In studio si alternano passerelle autoironiche e altre che sfiorano il soft eros, ma proprio grazie a questo sottile mix Maria riesce a far guardare Uomini e donne da un pubblico variegato.
Se a questo ci aggiungiamo il meccanismo delle sfide, con la classifica finale e gli stessi jingle di Amici, ne deriva un linguaggio defilippico unico, trasversale rispetto a qualsiasi pudore anagrafico.
La tv di Maria unisce i suoi telespettatori nel bene e nel male, nella lacrima come nel trash, nell’evasione come nella trasgressione. Chissà, però, come si sentirebbe la De Filippi a vedere sua madre giocare allo spogliarello nel pomeriggio (e in replica notturna, da non trascurare questo particolare) su Canale5.