Il Cda Rai boccia la firma di Maurizio Costanzo: “Non siamo un cimitero degli elefanti”
Reazione dura, quella del Cda Rai, dinanzi alla proposta del reintegro di Maurizio Costanzo nella tv di stato. Ad avanzarla lo stesso direttore generale, Mauro Masi, con il ruolo di mediatore nella trattativa di Giorgio Assumma, presidente della Siae ma soprattutto procuratore del giornalista. Queste le dichiarazioni “a caldo” di alcuni consiglieri del centrodestra pubblicate
Reazione dura, quella del Cda Rai, dinanzi alla proposta del reintegro di Maurizio Costanzo nella tv di stato. Ad avanzarla lo stesso direttore generale, Mauro Masi, con il ruolo di mediatore nella trattativa di Giorgio Assumma, presidente della Siae ma soprattutto procuratore del giornalista. Queste le dichiarazioni “a caldo” di alcuni consiglieri del centrodestra pubblicate su Repubblica, in risposta al ventilato ritorno in Rai di Costanzo:
“Le nostre facce inorridite credo fossero già abbastanza eloquenti. Non possiamo diventare un cimitero degli elefanti o risolvere ogni problema di Mediaset: ci hanno già provato a mollare Mike Bongiorno”.
In seguito alla perplessità manifestata dallo stesso consigliere Rizzo Nervo, Masi ha visto elevarsi un vero e proprio muro di contro all’affaire Costanzo. Peraltro il conduttore dell’omonimo Show, tentando da tempo di tornare alle origini, aveva di recente rimesso un piede in Rai, tra una rubrica radiofonica e una breve Nota a Margine in appendice alla rassegna teatrale Palco e Retropalco.
Non a caso l’idea di Masi era quella di affidargli una seconda serata dedicata sempre al teatro nel gennaio 2010, in una rete ancora da definire. Cosa ha spinto il dg Rai a prendersi così a cuore il suo caso, autorevolezza del suddetto a parte? La risposta è da ricondursi all’impegno di Costanzo nella campagna istituzionale “Voglia di teatro”, promossa dallo stesso Masi quando era ancora segretario generale di palazzo Chigi.
Masi avrebbe pensato di aggirare l’ostacolo, proponendo a Costanzo un contratto inferiore a quella soglia di 2,5 milioni di euro che richiede necessariamente l’assenso del cda. Eppure i consiglieri sarebbero per una volta uniti, senza distinzioni tra destra e sinistra, a portare in consiglio la vertenza, che secondo loro ha comunque un forte impatto editoriale sull’azienda.
Per i veterani del piccolo schermo non è rimasta che un’alternativa, tra la pensione e l’ospizio Sky? Peccato che la Stella di Costanzo, sul satellite, abbia finito di brillare da un pezzo (e Raccontando non è proprio l’equivalente del Rischiatutto)…