Game of Thrones 7 e la logica a rischio: il regista ammette le “tempistiche confuse” (Spoiler)
Dopo i dubbi dei fan di Game of Throne sul sesto episodio della settima stagione, il regista Alan Taylor ammette che le tempistiche della puntata erano confuse, ma spera che il risultato superi queste polemiche
A vedere la settima stagione di Game of Thrones i fan sono rimasti tutti affascinati dalla quantità di eventi che si sono succeduti nel corso degli episodi. Una quantità di situazioni e di colpi di scena che hanno confermato quanto promesso qualche mese fa, quando i protagonisti avevano garantito che il ritmo sarebbe stato molto più veloce. Quello che, però, i fan ora si chiedono è: ma non sarà un po’ troppo veloce?
-Attenzione: spoiler sulla settima stagione-
Le prime avvisaglie di questi dubbi erano emerse nella storyline di Jon Snow (Kit Harington), che avrebbe raggiunto Roccia del Drago -per incontrare Daenerys (Emilia Clarke) e proporle di combattere insieme gli Estranei- troppo velocemente. Considerato che, nelle passate stagioni, un viaggio del genere (da Grande Inverno a Roccia del Drago) sarebbe stato compiuto in più episodi, qualche telespettatore ha storto il naso. Ma, evidentemente, la gioia di vedere finalmente nella stessa scena due personaggi così apprezzati li ha ripagati dei loro dubbi.
Ma nel sesto episodio, andato in onda domenica scorsa sulla Hbo (da noi andrà in onda in versione doppiata lunedì prossimo alle 21:15 su Sky Atlantic), i fan non hanno potuto non notare qualche incongruenza a livello di tempi della narrazione.
Nell’episodio, Jon Snow e quella che è stata soprannominata online la “Suicide Squad” supera la Barriera per poter catturare un Estraneo da portare a Cersei (Lena Headey) per dimostrarle che la minaccia dei non-morti esiste e convincerla ad unire le forze contro il Re della Notte. Ma, ovviamente, le cose non vanno come previsto, ed il gruppo resta intrappolato nel mezzo di un lago ghiacciato, circondato da Estranei. Prima di ritrovarsi bloccati, però, Jon dice a Gendry (Joe Dempsie) di correre a Forte Orientale per far mandare un corvo a Daenerys. Gendry obbedisce, e qui iniziano i dubbi: il ragazzo corre fino alla Barriera, il corvo vola fino a Roccia del Drago, Daenerys sale in sella a Drogon e vola fino ad oltre la Barriera per aiutare Jon. Il tutto, nel giro di poche ore. Una situazione decisamente improbabile, che il regista dell’episodio Alan Taylor ammette aver notato anche lui:
“Eravamo consapevoli che le tempistiche sarebbero state un po’ confuse. Avevamo Gendry che doveva correre a Forte Orientale, un corvo che doveva percorrere una certa distanza, i draghi che dovevano fare altrettanto… A livello emozionale, Jon e gli altri hanno passato circa una notte in mezzo al lago. Abbiamo cercato di giocare un po’ con l’eterno crepuscolo che c’è a Nord della Barriera. C’è stato il tentativo di mascherare la tempistica senza rivelare quanto tempo avessero passato lì”.
Ma, sa il regista, i fan di Game of Thrones non sono così ingenui:
“Penso che abbia funzionato per alcuni, per altri no. Alcuni sembravano molto preoccupati di quanto potesse percorrere un corvo, ma c’è una cosa chiamata impossibilità plausibile, che abbiamo provato a raggiungere, piuttosto che la plausibilità impossibile. Abbiamo provato a forzare un po’ la plausibilità, ma spero che la scena sia riuscita a superare questo problema”.
Una sorta di licenza poetica, dunque, per permettere al racconto di mantenere alta la tensione e di poter concludere nell’arco dell’episodio stesso la spedizione oltre la Barriera. Una missione riuscita a metà, dal momento che la settima stagione di Game of Thrones, con la scusa di avere un numero di episodio inferiore rispetto ai soliti dieci, si sta prendendo qualche libertà di troppo nell’accelerare i tempi.
Una sensazione che risulta ancora più strana a sentire i creatori della serie tv D.B. Weiss e David Benioff, che hanno dichiarato di avere in mente ancora solo 13 episodi (da qui la suddivisione in due stagioni ridotte) per concludere lo show. Ad ogni modo, per Taylor tutta questa perplessità è sintomo di buona salute per il telefilm:
“E’ bello che la serie tv sia così importante per alcune persone che la osservano così minuziosamente. Se lo show avesse dei problemi, sarei preoccupato di questi dubbi, ma ha successo, quindi va bene che la gente nutra queste perplessità”.
Resta, comunque, l’auspicio che gli autori si ricordino di questi dubbi avanzati dai fan e ne facciano tesoro.
[Via Variety]