Home Rai 2 RaiDue lancia due nuovi annunciatori. Natasha Cicognani e Livio Beshir: lei perito aziendale, lui studente modello di padre egiziano: “Finalmente mi danno un ruolo non da extracomunitario…”

RaiDue lancia due nuovi annunciatori. Natasha Cicognani e Livio Beshir: lei perito aziendale, lui studente modello di padre egiziano: “Finalmente mi danno un ruolo non da extracomunitario…”

Se ne parla poco di questi signori qui. Il che è strano visto che sono i primi faccioni che scorgiamo, prima dei nostri programmi preferiti; in più il loro ruolo, quello dell’annunciatore, è forse quello che, tradizionalmente, ha definito più di ogni altro la cifra “stilistica” della televisione italiana. Da domenica 5 luglio due nuovi

2 Luglio 2009 17:53

Rai DueSe ne parla poco di questi signori qui. Il che è strano visto che sono i primi faccioni che scorgiamo, prima dei nostri programmi preferiti; in più il loro ruolo, quello dell’annunciatore, è forse quello che, tradizionalmente, ha definito più di ogni altro la cifra “stilistica” della televisione italiana. Da domenica 5 luglio due nuovi volti giovani introdurranno al grande pubblico i programmi di RaiDue. I nomi li ha svelati il quotidiano Libero.

La prima è una ragazza, Natasha Cicognani, 27 anni, romagnola di Cesena e perito aziendale, nonché corrispondente in lingue estere. Già volto noto di alcune fiction di successo come “Tutta la verità” di Cinzia Th Torrini e “Il commissario De Luca” con Alessandro Preziosi, di spot televisivi e di un film, “Sexual Radar” di Luca Martera.
Il secondo si chiama Livio Beshir, trentaduenne di Paliano, provincia di Frosinone. Di madre italiana e padre newyorchese di origini egiziane, il giovane è il primo annunciatore della televisione pubblica di colore. Anche lui ha fatto qualche esperienza in televisione tra spot e fiction (“Sottocasa” su Raiuno e “Non smettere di sognare” su Canale 5). Livio è una specie di genio degli studi, tra borse di studio all’Università La Sorbonne di Parigi a una laurea in Scienze della comunicazione con 110 e lode. Dice lui stesso di questa nuova imminente esperienza:

“La Rai è l’unica azienda che ha fatto vedere che un ragazzo di colore e con caratteristiche diverse può fare qualsiasi cosa, valorizzandolo per quello che è, senza preconcetti. Più del cinema, perché io nasco come attore e tutti i ruoli che mi hanno proposto sono sempre stati, ahimé, quelli dell’extracomunitario”.

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