Home Antonella Clerici La Clerici, la De Filippi e le altre: quando la solidarietà femminile è un’utopia anche in tv

La Clerici, la De Filippi e le altre: quando la solidarietà femminile è un’utopia anche in tv

Le conduttrici in tv hanno sempre più potere dei presentatori di varietà, ma restano pedine degli uomini di potere, nel giornalismo come ai piani alti. E’ questa la morale di una retrospettiva sulle donne della televisione pubblicata quest’oggi su Repubblica. Protagoniste le principali regine del piccolo schermo, ognuna con una sua opinione in merito alla

1 Luglio 2009 10:39

donne tv

Le conduttrici in tv hanno sempre più potere dei presentatori di varietà, ma restano pedine degli uomini di potere, nel giornalismo come ai piani alti. E’ questa la morale di una retrospettiva sulle donne della televisione pubblicata quest’oggi su Repubblica. Protagoniste le principali regine del piccolo schermo, ognuna con una sua opinione in merito alla più o meno labile solidarietà femminile tra colleghe. Sulla scorta della nuova attività di “telegiallista” di Costanzo, qui trattata ieri, non possiamo non partire da una dichiarazione rilasciata da Antonella Clerici a proposito della solita diatriba su La Prova del cuoco:

“Parlando de ‘La prova del cuoco’ mi ha detto che avrei dovuto fare come lui con il ‘Maurizio Costanzo Show’ e cioè battezzare il programma con il mio nome. Se avessi fatto ‘L’Antonella Clerici Show’ nessuno me l’avrebbe potuto portare via. Geniale, no?”.

A parte la pretenziosità dell’affermazione, che ci auguriamo possa essere una battuta, la Clerici conferma che la rivalsa con Elisa Isoardi è ancora aperta. Non è un caso che, proprio nella stessa settimana in cui “la Clerici viene assassinata in circostanze misteriose”, sia l’indagata numero uno a chiarire la sua versione dei fatti, sempre su Repubblica:

“Il discorso che fa Antonella è giusto, anch’io un giorno vorrei diventare mamma. Ho seguito quello che l’azienda mi ha proposto, che dovevo fare? Per crescere devo provarmi, ma mi è dispiaciuto perché stimo Antonella. La mia gavetta l’ho fatta con Guarda che luna, Italia che vai ed Effetto sabato e ancora con Pongo e Peggy. Sono arrivata in Rai per caso, ci sono state persone che hanno creduto in me, vale in questo lavoro come negli altri. La rivalità? Più che rivalità non c’è gruppo. Dovremmo imparare a fare gruppo”.

E’ da qui che parte Repubblica e, in bilanci come questi, Maria De Filippi è sempre illuminante:

“La rivalità esiste quando c’è la sfida diretta, ma non credo in linea generale. Le donne hanno fatto grandi passi avanti nell’intrattenimento, ma l’attualità è ancora nelle mani degli uomini. Se andassi da Pier Silvio Berlusconi a dirgli che mi piacerebbe condurre Matrix, sentirei un gran silenzio. Il potere è degli uomini: Ilaria della Tana era a Canale 5 quando Giorgio Gori era direttore e oggi lavora con lui a Magnolia. Era brava, avrebbe potuto diventare direttore. Non è successo”.

Checché facciano di tutto per glissare, due avversarie mai uscite allo scoperto dell’ammiraglia Mediaset sono, ad esempio, Paola Perego e Barbara D’Urso. Tanto cinica e fedele al trash da reality la prima, quanto trasversale ed emancipatasi professionalmente con Videonews (mentre la prima ci aveva litigato ai tempi di Verissimo) la seconda. Tanto costantemente supportata da un influente entourage la Perego, quanto battitrice libera inarrestabile la D’Urso. L’ex conduttrice di Buona Domenica rimpiange da sempre di non aver mai “avuto” il Grande Fratello e quest’anno la sua Questa Domenica è stata praticamente “bruciata” dal monopolio sulle interviste di Pomeriggio Cinque. Così lei ha pensato bene di soffiare alla D’Urso La Fattoria e quest’ultima si rifa nella prossima stagione con il colpaccio di Domenica Cinque.

Se a questo aggiungiamo che le due non si incontrano nello stesso studio da parecchio tempo, e il nome della Perego non è mai stato accostato suo malgrado a La Talpa dalla conduttrice napoletana, il puzzle è completato. Peccato che la D’Urso dichiari di avere amicizie nel mondo della tv:

“La rivalità è fisiologica, ma non diciamo che le donne sono le peggiore nemiche delle donne. Io di amiche ne ho”.

Meno diplomatica e più tagliente, a tal proposito, la regina del nuovo adventure show di Canale 5:

“Secondo me la rivalità esiste perché in tv molte pensano di poter fare qualunque cosa, con questo lavoro si perde il senso della realtà e così vedono nemici ovunque. Mi diverte il reality perché sono curiosa, il trash sembra che lo faccio solo io, peccato ci siano conduttori che sui reality costruiscano intere trasmissioni”.

E dulcis in fundo arriva lei, l’ecumenica Simona Ventura, colei che ha sempre dato spazio alle donne nei suoi programmi (citofonare Antonella Mosetti per la sua esperienza a Quelli che il calcio):

“In Rai c’è il vicedirettore generale Lorenza Lei, Elisa Ambanelli è ai vertici di Endemol: le donne brave non si spaventano, però è vero, ci mettono più donne degli uomini. Dobbiamo fare lobby, perché il nostro problema è che non riusciamo a fare gruppo come in America. In Italia non c’è solidarietà femminile”.

Se Milly Carlucci è una “che non si è mai fermata”, Rita Dalla Chiesa rivendica di essersi cucita Forum addosso, potendosi permettere di dire quello che vuole. Anche che lavorebbe ancora con la De Filippi (ebbene sì, nonostante il flop delle Debuttanti si sia ritorto solo contro di lei):

“Rispetta la professionalità degli altri. L’ideale è costruirsi un programma e produrlo come lei. Può piacere o non piacere ma non è mai finta”.

E a tal proposito Maria dei Miracoli aggiunge:

“Non ho cambiato me stessa andando in onda, ma dirò di più: se oggi dovessi fare un provino forse non mi prenderebbero, non sarei adatta. Sono stata avvantaggiata dal fatto di non aver partecipato a un casting. Ho sempre potuto contare sulla completa autonomia, per esempio ho scelto di comprarmi i vestiti. Le donne in tv sono molto cambiate, io la Clerici e la Ventura ne siamo la prova. La Cabello, che mi piace e in cui mi riconosco per ironia, è ancora diversa da me. Secondo me è una Daria Bignardi più autoironica”.

Come volevasi dimostrare: la rivalità non c’è se si appartiene a mondi diversi, ma se ci si pesta i piedi cambia tutto…

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