The Influencer feat. Kudos, quando Rai4 sdogana il “Busine5476” di Real Time
Anche una gravidanza può portare sponsor e un business dedicato. Così insegna Paolo Stella
Nelle ultime settimane è accaduta una strana pax televisiva, tra il mondo aspirazionale di Real Time e la vocazione generazionale di Rai4. E’ il patto coi follower, ovvero la nascita di programmi che traggono la propria unica fonte di legittimazione dalla “dittatura” dei social.
Ad avvicinare, però, due canali che dovrebbero avere mission molto diverse è una comune risorsa artistica: la webstar Leonardo Decarli è, contemporaneamente, coach di Piccoli Giganti e conduttore di Kudos.
Ciò spiega l’ospitata di Eleonora Carisi e Paolo Stella nel programma del lunedì notte di Rai4 per promuovere il docu-reality del sabato pomeriggio di Real Time (se a quelli della Rai sta bene aiutare la concorrenza…).
Paolo Stella, noto al grande pubblico per la sua gavetta da attore ad Amici e nella fiction Un ciclone in famiglia (!), è stato sincero nell’ammettere le critiche che gli muovono. Eppure in studio ha trovato applausi a scena aperta, persino quando ha spacciato per spontaneità la sua disinvoltura grammaticale:
“Io avrei tanto problemi a non averla, la spontaneità. Non sarei per niente bravo a costruire e a volte è sbagliato perché devi cercare di mediare con il Dna del brand che ti chiede di collaborare. Io faccio un sacco di strafalcioni e vengo spesso ripreso dai brand, gli stessi che ti chiedono di costruire intorno a loro dei contenuti con una linea editoriale e con creatività. Ho lettere di tutti gli uffici stampa di tutta la moda italiana che chiedono ‘che stai facendo?’. Quindi non sono la persona giusta. A me piace molto l’interazione con quelli che ti seguono e quelli con cui segui. Io vado avanti nottate a parlare coi follower. Ogni tanto prendono la mia faccia e ci fanno dei collage tremendi che io amo da morire, perché dentro ho un’anima profondamente trash. Io ripubblico tutto senza problemi”.
Se su Rai4 inneggiare al fine che giustifica i mezzi è un po’ stridente con la mission del servizio pubblico, gli Influencer e RealTime sono fatti l’uno per l’altra. Non poteva essere altrimenti, per un canale che ha fatto dell’apparire la sua schietta cifra identitaria.
Vite da sogno in vetrina, prodotti commerciali in bella vista, spettacolarizzazione del miracolismo: è questa una sintesi del colpaccio televisivo di Paolo Stella, Eleonora Carisi e Candela Pelizza diventati protagonisti di uno show agiografico. Fin qui tutto bene, un po’ di lusso non ha mai fatto male a nessuno (e i Giovani e Ricchi di Rai2 hanno inaugurato un trend di stagione).
I brividi lungo la schiena te li danno quando superano l’ultima Colonna d’Ercole, quella della maternità, sdoganandola a sua volta come business. E’ così che Stella, nella quarta puntata, ha accolto la notizia della dolce attesa di Candela:
“Si apre tutto un nuovo mondo. Su Instagram funzionano bambini, cani e la pizza. Io ho il cane… Che poi scherzo, però oggettivamente è così. Nel momento in cui arriva un bambino ci saranno quelli dei passeggini, piuttosto che quelli delle pappe, piuttosto che quelli dei vestiti, che si butteranno su di te. Adesso pensi di comunicarlo in qualche modo?”.
Candela non se l’è fatto dire due volte:
“Secondo me è molto nel mio stile. La gente ha visto quando sono stata felice, quando sono stato triste, quando ho preso la patente. In questo diario pubblico lo metto di fuori al mondo”.
E così Candela ha postato l’ecografia ai suoi follower (in questo risultando persino meno sfacciata di starlette che l’hanno venduta come esclusiva, in copertina o in tv).
Qual è l’aggravante di The Influencer, che pure è girato e confezionato come una serie americana che si rispetti e porta alla rete tanto product placement? Che non è un documentario one shot che vuole raccontare un fenomeno, bensì un’intera produzione che – sin dal voice over -ha solo intenzione di celebrarlo, quel business lì. In confronto i programmi di Enzo Miccio sono pedagogici.