Facciamo che io ero non ci sarebbe mai stato senza Laura e Paola, va detto. Perché Virginia Raffaele ha avuto coraggio solo ora di portare in Rai l’one woman show, ma lo ha fatto evitando gli errori di chi l’ha preceduta: dividere il palco con chi non ti somiglia (a partire dalla rete).
Tanto Laura e Paola era un gioco di ossimori e scontava una scrittura frammentaria e drogata dall’ospite a tutti i costi, quanto Facciamo che io ero vanta una riconoscibilità stilistica e una sua coerenza artistica su Rai2.
La Raffaele lega la storia della sua vita e quella dei suoi personaggi in un climax ascendente, che parte dal flusso di coscienza emozionale sull’altalena e finisce col Late Show della Versace (che sa di parodia anche di Cattelan e Fiorello per crederci sul serio in quell’eredità lì).
La tradizione circense della famiglia Raffaele, più che momento autoreferenziale, apporta un marchio identitario alla costruzione dell’intero varietà, sospeso in un’atmosfera fiabesca e di grande eleganza scenica.
Sapiente e molto contemporaneo è il mix tra performance in studio e pillole dal backstage, o parodie in stile rvm ben montate in postproduzione.
Se a questo si aggiunge il tenore dei testi si comprende lontano un miglio che Virginia non ha voluto con sé gli autori esaltati da Auditel e reality, quelli che postano il selfie sui social dopo lo sbiancamento ai denti.
Facciamo che io ero è un varietà con solidi riferimenti culturali, che fa il verso alla Murgia appellandosi alla Divina Commedia e uccide l’egotismo di altre artiste della tv con un’ispirazione molto tranciante.
Sicuramente la new-entry più riuscita – delle nuove parodie di Virginia – è quella di Bianca Berlinguer, dipinta come una lady di ferro alla guida di Carta Bianca. Ma anche Fiorella Mannoia che “rosica” per la vittoria di Gabbani ha conquistato, sin dalla sua discesa in studio sulle note di Che sia benedetta.
Il vero valore aggiunto di Virginia è che non ha bisogno di un contraltare sul palco: lei imita qualsiasi primadonna, canta con Malika e balla con Roberto Bolle (ne ha fatto il suo Raimondo Todaro per una notte, “alla faccia di Milly”). In più ora porta anche se stessa sul palco, un’adorabile artista timida come la Cortellesi e malinconica come la Marchesini.
Chi insinua che questo programma manchi di ritmo dovrebbe proprio vedere le pause degli spettacoli teatrali dell’ex primadonna del Trio: Virginia, come la Signorina Carlo, ha ritmo anche quando rinuncia alla battuta facile.
A farle da spalla è Fabio De Luigi, anche lui prestato da Laura e Paola – il solo ad aver funzionato come aiutante delle due – mentre Lillo e Greg hanno bissato il numero del finto provino già portato a Nemicamatissima.
Insomma, Facciamo che io ero non si è inventato nulla tranne l’omicidio del congiuntivo con pericolosi contraccolpi virali. A fare la differenza, in questo programma, è la qualità dell’idea e la coesione testuale che si evince dalla sua realizzazione, in un formato più contemporaneo del più classico varietà da Rai1.
Dopo lo show-evento di Mika Ilaria Dallatana sta continuando a destrutturare il linguaggio dell’intrattenimento generalista. E la sensazione è che un varietà simile, oggi, poteva interessare a Tv8 o a Nove.
Facciamo che io ero, la Diretta della prima puntata
Virginia Raffaele apre il suo show partendo dalla storia di famiglia, dal suo circo e da un monologo “infantile”. Poi realizza il sogno di ballare con Roberto Bolle sulle note di Dirty Dancing e delizia tutti con le nuove imitazioni di Fiorella Mannoia e Bianca Berlinguer.
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Geniale. Mentre Gabbani sta per attaccare col Karma arriva un’inedita Virginia Raffaele nei panni di Fiorella Mannoia, la seconda classificata al Festival: “Che tu sia maledetto”. Per averle soffiato la vittoria, ahah. Poi infierisce: “Perdona loro perché non sanno che cantano. C’è chi canta l’impegno e chi la scimmia. Tu ti metti in gioco e poi vince Gabbani. Ti auguro lo stesso percorso di Povia, di Giò di Tonno e dei Jalisse”. In certi momenti c’ha la parlata alla Ferilli e gli occhi alla Bruzzone, però
Da stasera, giovedì 18 maggio alle ore 21.20 su Rai2, arriva Virginia Raffaele con la prima delle quattro puntate di Facciamo che io ero…, il suo primo One Woman Show. Dopo le dirompenti partecipazioni al Festival di Sanremo e dopo aver registrato sold out nei teatri di tutta Italia con il suo spettacolo, Virginia Raffaele torna in televisione da protagonista assoluta, in grado di ricoprire ruoli e volti diversi: performer, comica, attrice, caratterista, cantante, ballerina. Una poliedricità unica nel panorama televisivo italiano.
Facciamo che io ero… si avvale, inoltre, della partecipazione straordinaria di Fabio De Luigi, a cui viene affidato il compito di “badare” alle molteplici personalità che abitano Virginia Raffaele.
Ospiti della prima puntata Francesco Gabbani, vincitore del Festival di Sanremo e reduce dal premio della Sala Stampa dell’Eurofestival, Malika Ayane, una delle prime “vittime” di Virginia Raffaele, e una grande attrice italiana, che si esibirà in un’intensa lettura. Alla prima puntata ha voluto contribuire anche l’amico Roberto Bolle, con un cameo che lo vede protagonista di un celebre passo a due con Virginia Raffaele. Tra gli ospiti della prima puntata anche il duo comico Lillo e Greg, amici con i quali Virginia Raffaele ha esordito a Radio2 nel 2006, e Lino Guanciale, protagonista della serie La porta rossa.
Il Teatro 15 di Cinecittà si trasformerà così in un luogo magico, in cui gioco, ironia, sogni e poesia saranno il fil rouge che terrà insieme le diverse anime del programma. Virginia Raffaele oltre a interpretare alcune delle sue maschere più conosciute, come ad esempio Sabrina Ferilli e Donatella Versace, si esibirà in performance inedite, fatte di nuove maschere, duetti musicali, improvvisazioni e monologhi, interpretando se stessa. Donatella Versace, alias Virginia Raffaele, ogni settimana condurrà una nuova puntata del “Donatella Late Show”, in cui intervista personaggi di spicco dello showbiz: ospite della prima puntata Gabriel Garko.
Nel cast di “Facciamo che io ero…”, il corpo di ballo coreografato da Laccio e la band diretta dal Maestro Teo Ciavarella. A partire dal 24 maggio “Facciamo che io ero…” andrà in onda ogni mercoledì fino alla puntata finale del 7 giugno.
“Facciamo che io ero…” è prodotto da Rai2 in collaborazione con Ballandi Multimedia. E’ un programma di Virginia Raffaele e Giovanni Todescan scritto con Marco Terenzi, Dario Tajetta, Simone Di Rosa, e Paolo Cananzi con la collaborazione ai testi di Mattia Torre e Daniele Prato. Cristiano D’Alisera è il direttore artistico del programma, la regia è affidata a Piergiorgio Camilli. Per il NewsRai dedicato leggere qui.
Facciamo che io ero | Second Screen
Facciamo che io ero va in onda su Rai2 dalle 21.20 e in diretta streaming sul browser-app Rai Play. Non perdetevi il consueto appuntamento con il liveblogging di TvBlog.