1993 – La Serie: conferenza stampa in diretta
La conferenza stampa di 1993 in diretta.
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12.26
La conferenza sta per iniziare.
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12.28
Andrea Scrosati: “Quando abbiamo realizzato 1992 l’elemento intrigante e rischioso era intrecciare le vite di sei personaggi inventati con fatti e personaggi realmente esistiti. Era un aspetto mai realizzato prima, almeno in una serie italiana. La mia impressione con 1993 questo aspetto è ormai consolidata e questo permette di concentrarsi sulla storia costruita attorno a loro in maniera più centrata e profonda”.
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12.31
“1993 è stato un anno delicato per il nostro Paese. E’ stato l’anno dei suicidi, delle bombe e di un grande impatto psicologico per il nostro Paese. Questa seconda stagione credo sintetizzi al meglio una situazione di grande oscurità vissuta quell’anno. Insomma, la seconda stagione è ancor meglio della prima”.
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12.32
La serie è stata venduta in oltre 100 Paesi.
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12.32
Nills Hartmann: “Come Gomorra, questa serie è stata venuta molto all’estero anche se si parla di situazioni molto locali come la politica italiana. Questo ci rende molto orgogliosi e questa è una serie unica. Essere alla seconda stagione significa che la prima ha funzionato bene”.
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12.33
Lorenzo Mieli: “E’ una seconda stagione, quindi è cresciuta produttivamente e anche editorialmente. C’è un lavoro ancor più profondo: si cerca di fare un racconto di allora ma che in qualche modo parli di oggi. 1993 racconta l’anno in cui si è iniziato a vedere nella sua forma più potente e drammatica lo scontro tra la voglia di giustizia con la conseguente deriva populista e la nascita della casta da buttare giù”.
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12.40
Il regista Giuseppe Gagliardi: “C’è un cambio stilistico rispetto alla precedente stagione. Cambia il nostro modo di approcciare alla psicologia dei personaggi. La nuova stagione sarà più noir. I personaggi vivono un periodo di incertezza e paura, quindi anche lo stile e la forma cambiano. Abbiamo cercato di raccontare quest’anno come fosse un thriller politico, con tutti i codici e i canoni di questo genere”.
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12.41
Stefano Accorsi è ancora Leonardo Notte: “Leo Notte nel 1992 tramava un sogno segreto. Qui è come se ufficializzasse la sua posizione politica e lo troviamo già accanto a Berlusconi. Lui ha le idee molto chiare”.
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12.45
Miriam Leone è Veronica Castello: “E’ un personaggio con una grande maschera: ci sono i lustrini all’esterno ma dentro in realtà è dark. Ha una doppia faccia interessante. Gli sceneggiatori hanno voluto che Veronica rimanesse vittima di una bomba perché questa esplosione sconvolgerà la sua esistenza, così come ha sconvolto il Paese. E’ chiaro che non morirò al secondo eposidio”, spoilera.
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12.48
Tea Falco è Bibi Mainaghi: “In 1993 il mio personaggio è completamente solo. Si trova a lottare contro il proprio destino. E rispetto allo scorso anno (dove era una ragazza tossipidendente), quest’anno diventa un’imprenditrice collusa. E’ sola, senza una famiglia”. Il suo personaggio sarà come un samurai che combatte contro tutti.
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12.51
Domenico Diele è Luca Pastore: “Porterà avanti la sua missione di giustizia. Però durante il suo percorso incontrerà una persona con la sua stessa malattia e Luca rimarrà affascinato da questo incontro. Mano a mano, si comincerà a vedere delle crepe nello schema”.
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12.54
Guido Caprino (Pietro Bosco) è assente perché impegnato in una tournée teatrale. “E’ un uomo che non sa dove andare. E’ diviso. Perché ha un animo buono ma ha imparato un gioco, quello della politica, in cui la bontà non è una qualità giusta. Così ha imparato ad essere più smaliziato e cinico”, racconta uno sceneggiatore.
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12.55
Antonio Gerardi è Antonio Di Pietro, personaggi non inventato: “1993 era l’anno del terrore. E anche Di Pietro prende piena consapevolezza della sua importanza: lo capisce dagli sguardi. Nel 1993 il personaggio è più legato ai processi e quindi non si può cambiare nulla di cose scritte. Son stato più blindato rispetto al 1992”.
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12.58
Giuseppe Gagliardi: “Il cast è davvero prestigioso”.
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12.59
Via alle domande. Perché non viene citata mai la parola “P2”? E’ una scelta voluta? “L’assenza non è voluta. Come linea guida ci rifacciamo ai fatti principali dell’anno, dovendo fare anche delle scelte. 1993 è e sarà nella nostra serie l’inchiesta sulla ‘madre di tutte le tangenti’ e lo scandalo sulla malasanità. Ci saranno riferimenti alla massoneria e alle logge coperte”.
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13.05
Lorenzo Mieli: “Si devono fare delle scelte. Non ci sarà neppure la storia del referendum Segni. E’ stata una scelta difficile privarsene ma le scelte son state fatte per dare il giusto spazio ai personaggi”.
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13.09
Sky sta pensando al concept di 1994, sta registrando la terza di Gomorra e scrivendo la quarta.
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13.09
Gli sceneggiatori: “Ci muoviamo su un territorio scivoloso. Noi vorremmo trattare i personaggi reali come se fossero personaggi inventati da noi, ma dobbiamo capire quale sia il perimetro dentro al quale potersi muovere senza intacchi legali o biografici”.
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13.19
Pietro Bosco interpreta Orsenigo (per la storia del cappio in parlamento)? “E’ uno shift dalla realtà alla finzione. E’ una licenza poetica che si è presa la produzione: Bosco non è Orsenigo”, risponde Lorenzo Mieli. “Bosco va a prostitute e si droga, Orsenigo non sarebbe felice”, precisa il giornalista Piero degli Antoni.
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13.21
Miriam Leone e il mondo dello spettacolo: “La serie è un romanzo. La tv alla quale mi sono rifatta è stata tutta la televisone che guadavo da bambina. Sono stata bombardata, la guardavo tutta, e sognavo di fare quelle coreografie: gli scenoggiatori mi hanno omaggiata di questo regalo. Veronica è l’archetipo della diva infelice, ogni epoca ha avuto la sua Veronica Castello”.
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13.27
Accorsi: “Una volta ho sognato che Accorsi era mio padre”.
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13.28
Hartmann: “1993 è la nostra House of Cards? Questi paragoni con le serie americane non c’entrano nulla. Questa serie vive in autonomia”. Scrosati: “House of Cards non cita , noi abbiamo avuto anche un pizzico di coraggio in più”.
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13.30
I cognomi dei personaggi sono riconducibili alle fiabe: Castello, Bosco, Notte, Piastore. E’ voluto? “Il nostro inconscio ha fatto casino da solo”. Accorsi: “Anche i cognomi degli attori non sono male: ci sono Leone, Falco, Caprino”.
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13.33
La conferenza finisce qua.
Torna la serie “nata da un’idea di Stefano Accorsi“. Da martedì 16 maggio su Sky Atlantic andrà in onda la serie 1993 – Ogni rivoluzione ha un prezzo con Antonio Gerardi, Miriam Leone, Guido Caprino, Domenico Diele e Tea Falco. La regia è affidata a Giuseppe Gagliardi.
A partire dalle 12.30 seguiremo la conferenza stampa in diretta.