Gabriele Corsi a Blogo: Il mio “Piccoli giganti” coinvolgente, veloce ed immediato come solo i bambini sanno essere
L’intervista a Gabriele Corsi
Parte questa sera alle ore 21:10 su Real Time (canale 31) la nuova serie di Piccoli giganti, prodotto per Discovery Italia da Endemol Shine Italy. Alla conduzione di questa nuova edizione del popolare programma tratto dal format “Pequeños Gigantes” c’è un volto noto al pubblico televisivo italiano: Gabriele Corsi. Vicino a lui ci sarà il piccolo Giorgino Zacchia, che abbiamo visto nella prima edizione di questo programma diffusa da Canale 5. Abbiamo incontrato il conduttore del programma Gabriele Corsi.
Arrivi su Real time con Piccoli giganti, cosa metterai di tuo in questo programma ed in cosa cambierà rispetto alla precedente edizione ?
Ci sono elementi di grande continuità: è quel programma divertente e fresco che abbiamo già apprezzato. Sarà coinvolgente, veloce, immediato come solo i bambini sanno essere. E ci sarà il patrocinio dell’Unicef. Affronteremo ogni puntata un tema molto serio e molto importante come la carenza d’acqua, di cibo, la mancanza di istruzione nelle zone più povere. Ascolteremo le storie di chi sta fuggendo dalla guerra.
La differenza principale – lo dico perché ci si può confondere – è che presenterò io invece di Belen.
Com’è fare un programma televisivo con i bambini ?
Molto più semplice che fare satira di fronte a un politico…I bambini sono i veri protagonisti di Piccoli Giganti. E sono dei professionisti incredibili. Dovresti chiedere a loro come è stato lavorare con questo bambino un po’ cresciuto.
Avrai al tuo fianco il piccolo Giorgino Zacchia, meglio lavorare con lui o con i tuoi colleghi del trio Medusa ?
Lavorare con dei colleghi molti piccoli e che non fanno altro che giocare a volte può essere davvero complicato. Per questo preferisco lavorare con Giorgino!
A proposito di trio Medusa, vi mancano le Iene ?
Ci manca l’atmosfera picaresca che si respirava i primi anni. Ma, come avete avuto modo di vedere, le Iene sono come i compagni del liceo che non hai mai perso di vista. E’ bello ogni tanto fare una rimpatriata.
Ormai sei un volto di Discovery fra Ninja Warrior Italia, Esci con me e ora questo Piccoli giganti, quale di queste tre trasmissioni ti diverte di più fare ?
Mi piace il clima che si respira a Discovery. Come ti dicevo prima, è quell’atmosfera guascona delle avventure che partono. Quando l’anno scorso siamo partiti con Take Me Out in access Time, ci dicevano che eravamo matti. Ora lo fanno tutti. Sono tre programmi diversi ma che mi permettono di essere me stesso. Con il mio humor e con il mio cinico senso dell’umorismo. Take me Out è il mio luna park. Ninja la serata tra amici (come sono Carolina, Massimiliano e Federico) in cui si beve una birra e si commenta quello che si vede. Piccoli Giganti un’esperienza nuova e una nuova sfida. E io amo le nuove sfide!
Ti hanno chiamato a Carta Bianca, ti piace quel ruolo, hai intenzione di proseguire in futuro?
Mi diverte tantissimo. Quando mi ha chiamato Luca Bottura prima e Bianca Berlinguer poi pensavo avessero sbagliato persona. Tornare a fare satira dopo una trasmissione di intrattenimento come Take Me Out mi ha fatto piacere. Il futuro? Spero davvero di continuare.
Che ne pensi dei talk show, hanno un futuro o sono un genere superato ?
Dipende dal talk. Certo…tre ore o più di programma sono davvero tante. Ma c’è modo e modo. Penso che se non è un pollaio in cui gli invitati sono costretti semplicemente a urlarsi contro, il talk continuerà ad avere il suo pubblico. E, credo, sia anche giusto così. Parlare e confrontarsi in tv non mi sembra così fuori moda.
Cosa ti piacerebbe fare in futuro ?
Posso firmare per avere un’altra annata televisiva come questa?!
Della Tv di oggi cosa bocci e cosa promuovi ?
Promuovo l’intrattenimento che non si vergogna di essere leggero. Come mi ha insegnato Gigi Proietti: “la leggerezza è il contrario della stupidità”.
Boccio tutta la televisione del dolore o che solletica gli istinti più beceri e animaleschi.
E che cerca di spacciarsi per giornalismo. Quella sì che è fuori moda.