Fiction Rai, Antonio Campo Dall’Orto: “Suburra su Raidue, presto un annuncio di collaborazione anche con Amazon”
Antonio Campo Dall’Orto spiega il suo obiettivo di portare all’estero la fiction Rai, stringendo collaborazioni con partner internazionali
I Medici, Rocco Schiavone, I Bastardi di Pizzofalcone, La Porta Rossa: la fiction Rai sta vivendo un periodo d’oro, non solo per gli ottimi ascolti delle serie tv sopra citate (a cui se ne dovrebbero aggiungere altre) o per le buone recensioni che queste hanno ottenuto -a dispetto di un pregiudizio verso la serialità italiana che spesso limita i commenti a favore-, ma anche per l’interesse che queste hanno suscitato nel mercato internazionale.
In un’intervista a Variety, il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto ha spiegato che fin dalla sua nomina di due anni fa nella tv di Stato, ha puntato a rafforzare la qualità della fiction, vero strumento per raggiungere il mercato estero:
“La Rai ha più del 70% dei drama in onda sulla tv italiana, quindi in quanto tv pubblica giochiamo una parte che è più grande rispetto a quello degli altri network europei. La Rai ora ha un’ambizione internazionale che prima non aveva per le sue serie tv e sta anche usando forme innovative di racconto che ci permettono di trovare nuovi talenti. Ciò che gli americani sono riusciti a fare è stato prendere da un grande bacino di talenti sia del cinema che della tv per fare una televisione più audace. Voglio portare la Rai nel mondo, cambiare la compagnia da un punto di vista culturale. Le serie tv sono un settore in cui riusciamo a muoverci più velocemente di quanto pensassi”.
Da qui, l’idea di investire su nuove serie tv sempre più accattivanti per un pubblico maggiormente interessato a racconti contemporanei e vicini ad uno stile internazionale. Uno di questi titoli sarà Suburra-La serie, co-prodotta con Netflix, che lo manderà in onda per primo, e che poi passerà in tv, su Raidue. Ma Campo Dall’Orto cita anche altri show, alcuni già noti al pubblico, altri in onda la prossima stagione:
“Sono orgoglioso di Non uccidere, una rivoluzionaria serie che ha un gusto nordico, che preso andrà in onda in onda in Francia e Germania su Arte. Ed ovviamente c’è I Medici, che è stato un grande successo. Con Wild Bunch Tv stiamo sviluppando un’altra serie esclusiva basata su Il nome della rosa di Umberto Eco. Ed una serie chiamata Sirene (che andrà in onda su Raiuno, ndr) che stiamo co-producendo con Beta, su cui ho specificamente chiesto al nostro dipartimento drama di essere audaci. Stiamo anche parlando con Amazon, e penso che presto annunceremo un altro grande accordo internazionale.”
L’accordo precedente a cui si riferisce Campo Dall’Orto è quello annunciato la settimana scorsa con la Hbo, Wildside e Fandango per la realizzazione di una serie tv tratta da L’amica geniale di Elena Ferrante. “Non credo che sarebbe stato così naturale cinque anni fa per compagnie come la Hbo, Netflix o Amazon cercare una collaborazione con la Rai”, dice con soddisfazione. “Oggi siamo giocatori sullo stesso livello, ed è chiaro che se troviamo i giusti prodotti creiamo un circolo virtuoso”.
A proposito de L’amica geniale, il Direttore Generale conferma che andrà in onda su Raiuno, rilanciando la sfida a qualità ed ascolti:
“Nei primi mesi del 2017 la Rai ha avuto una media del 40% in prima serata. Credo che stiamo dimostrando che se si sta attenti a come si propongono novità, si raccolgono i risultati. Manderemo L’amica geniale su Raiuno perchè infrangere lo schema delle narrazioni semplici è un obiettivo che ho imposto a chiunque in Rai, non solo alla fiction. Non sto dicendo che tutti i nostri programmi fanno buoni ascolti. Ma per ora non ci possiamo lamentare”.
Uno degli obiettivi di Campo Dall’Orto è stato anche quello di avvicinare di più il pubblico alla piattaforma internet della Rai, lanciando RaiPlay. “Ci serviva uno strumento che permettesse ai telespettatori di vedere i nostri contenuti quando vuole e dove vuole, cosa che può sembrare ovvia”, ha spiegato. “Non è stato così semplice, perchè non avevo capito quanto la Rai fosse indietro sotto questo aspetto. Ma a gennaio, sei mesi dopo il lancio, mi ha fatto contento vedere che RaiPlay era il primo sito televisivo italiano”.
Una Rai più digitale e più attenta alle fiction: questa, quindi, la strada su cui Campo Dall’Orto vuole insistere:
“Per una tv pubblica non ci sono molti modi per diventare internazionale. Si tratta di permettere ai contenuti di farsi conoscere e la chiave in questo senso sono le fiction. Ci sono anche i film, ma le fiction sono più attuali per ora. Ho un mandato di tre anni e ci sono due cose per cui voglio essere ricordato. Una è RaiPlay, l’altra è essere stato colui che ha scommesso nel realizzare differenti tipi di drama e farli con partner internazionali”.