Home Notizie Rupert Murdoch replica a Berlusconi: “Non esiste nessun complotto”

Rupert Murdoch replica a Berlusconi: “Non esiste nessun complotto”

Rupert Murdoch, il tycoon australiano dell’editoria, risponde alle accuse mosse in questi giorni da Silvio Berlusconi che, dietro l’ondata di critiche piovute sulla sua persona da giornali stranieri come il Times e il Sunday Times, adombrava l’esistenza di un complotto internazionale ordito da “qualcuno”. Quel “qualcuno“, l’avevano intuito tutti, rispondeva proprio al ritratto di Murdoch

10 Giugno 2009 14:03


Rupert Murdoch, il tycoon australiano dell’editoria, risponde alle accuse mosse in questi giorni da Silvio Berlusconi che, dietro l’ondata di critiche piovute sulla sua persona da giornali stranieri come il Times e il Sunday Times, adombrava l’esistenza di un complotto internazionale ordito da “qualcuno”. Quel “qualcuno“, l’avevano intuito tutti, rispondeva proprio al ritratto di Murdoch che in Italia è impegnato con la piattaforma Sky, avversaria delle tv generaliste di Mediaset e dell’offerta pay di Mediaset Premium. “Anche Murdoch fa parte del complotto? Non fatemi parlare di Murdoch. È meglio se lasciamo stare.“, questa la chiarissima frase del nostro premier.

Oggi il magnate ha replicato in un’intervista alla Fox, sollecitato dal giornalista proprio sulle accuse mosse da Berlusconi.

Sono accuse senza senso. Ci sono stati molti commenti, mesi fa, quando lui abbassò le tasse per tutte le imprese tranne che per le televisioni satellitari, che invece raddoppiarono. E’ la competizione. Noi in quel caso non abbiamo fatto rappresaglia, non abbiamo detto niente. Non controllo quello che il direttore del Times dice a Londra, o quel che dice l’Economist, che pure ha attaccato Berlusconi, dicendo che è stata una disgrazia che fosse primo ministro negli ultimi cinque anni. E così il New York Times – e dio sa se io qualche influenza lì… Non c’è alcun surplus di cattiveria, si sbaglia. Che dire del Pais, il più grande giornale spagnolo (non di proprietà di Murdoch, ndr), che ha pubblicato sue foto così imbarazzanti?

La realtà è che, almeno nella fase iniziale, Sky Italia ha reagito con veemenza al raddoppio dell’Iva (o se preferite adeguamento all’aliquota del 20%), ma è vero anche la campagna è parsa più nell’ottica di una “riduzione del danno” per comunicare agli abbonati che gli aumenti del loro abbonamento mensile non erano frutto di una politica commerciale.