#CiaoDonAntonio, un ricordo delicato e rispettoso per ‘festeggiare’ il Boss delle Cerimonie
Il Boss delle Cerimonie torna su Real Time e omaggia Don Antonio Polese, scomparso lo scorso 1 dicembre, con uno speciale di un’ora.
“Finché c’è il Castello c’è il Boss”
dice il maitre Ferdinando Romeo, da 27 anni alla Sonrisa. E il Castello riapre i suoi cancelli, varcati negli anni da cavalli e carrozze, auto di lusso e Tir rossi, nel ricordo di Don Antonio Polese, che questa prima puntata de Il Boss delle Cerimonie 5 ricorda con uno speciale che colpisce per la sua straordinaria delicatezza.
E’ vero che la struttura è sintetizzabile in un “E’ morto Don Antonio, Viva Don Antonio” (più vicino alla logica del rivoluzionario doc anni ’80 ‘E’ morto Troisi, Viva Troisi’ che del rito monarchico del passaggio di testimone), ma i toni restano quelli della fiaba, cari alla serie. E ne approfitto subito una nota al merito alla voice over, ancor più suggestiva e affatata in questa particolare circostanza.
Nonostante l’inizio amaro, non si perde il sapore del “C’era una volta” che ha sempre aperto le puntate della serie e che questa volta è utilizzato per raccontare la favola di Don Antonio, di quel Boss che abbiamo conosciuto in questi quattro anni di tv tra racconti e testimonianze, tra ‘confessionali’ e sketch di famiglia. Nessuna concessione alla retorica, nessuna morbosa ingerenza nel dolore di chi gli ha voluto bene. I ricordi della figlia Imma, del genero Matteo, del fratello Sabatino, del nipote Antonio, di Ciro, del piccolo Agostino, di Ferdinando, di Gaetano Davide, di Cerasella, di Mario Conte (et alii) sono asciutti e pieni di dolcezza. Solo al cavalier Flotta è ‘concessa’ una piccola incrinatura nella voce oltre, ovviamente, a Donna Rita: a lei e al suo Antonio è dedicata la parte finale, la più toccante, in cui si tratteggiano 60 anni di vita insieme, tra qualche foto d’epoca e qualche tenero racconto, come gli inizi dell’amore tra il bel giovane promettente e la bella ragazza che gli faceva girare la testa. Ed è solo a lei che è ‘concesso’ uscire dalla fiaba per riportare, anche se per poco, il racconto alla realtà fatta di cimiteri e lacrime, di assenze e di dolore.
Non è un caso che questo speciale inizi dalla fine, da quella bara, appena intravista, che giace al centro della Sala Reale: è come se quel momento fosse solo un passaggio, quasi un ‘incidente’, nella vita ricca di sorrisi, di energia, di voglia di divertirsi, di vanità, ma anche di dedizione, di lavoro, di amicizia, di amore vissuta da Don Antonio. Si comincia da lì per lasciarsi la tristezza alle spalle, per tuffarsi in tutto quello che Don Antonio è stato, almeno in tv. E così Don Antonio vive, non rivive: si ride con lui come la prima volta, ci si diverte col suo Pono, col suo ‘lucco’, con i siparietti con collaboratori e familiari, con i suoi auguri, con i suoi confessionali, i suoi balletti, con le sue frasi impossibili, col suo sorriso disarmante. Lo si ricorda col sorriso disarmante (oggi commovente), con quella felicità che voleva che gli altri provassero nel suo Castello.
Delicatezza e rispetto, quindi, sono i tratti caratteristici di questo speciale, merce rara in tv. Si percepisce anche l’affetto che ha legato il Boss e la produzione. Siamo lontani dal ‘best-of’ di montaggio: qui si è lavorato con attenzione per delineare un ritratto di Don Antonio nelle sue varie sfaccettature, riuscendo a far partecipare tutti i personaggi principali (e approfittando anche per introdurre nuovi ‘volti’, finora meno presenti ma inevitabilmente destinati a una maggiore visibilità) e a toccare gli aspetti che lo hanno fatto amare dal pubblico. Tutto in maniera molto rapida, ma precisa, con una scrittura pulita, quasi chirurgica. Una miscela equilibrata che unisce pezzi di repertorio e qualche chicca inedita: sono proprio questi piccoli inserti – dalle foto mai viste ai retroscena, dal pizzico di backstage alla battuta fuori onda – a impreziosire l’omaggio, regalando sprazzi di un ‘altro’ Don Antonio, meno noto ai telespettatori.
E se solo la B&B volesse realizzare un best-of del backstage sono certa ci sarebbe da impazzire. Certo, andrebbe comunque selezionato il materiale cui il Boss aveva dato l’ok, eh: nulla poteva sfuggire al suo minuzioso controllo e violare quel patto sarebbe in fondo una mancanza di rispetto. Quel rispetto che invece emerge in ogni passaggio di questa densa ora di ricordi e di sorrisi che ha come unica location il Castello. Ed è da lì che tutto dovrà ripartire perché non si disperda il patrimonio del Boss. La bellezza della riproducibilità tecnica è che possiamo rivedere Don Antonio all’opera, ad libitum. Intanto la prossima settimana lo vedremo alle prese con una nuova cerimonia e ancora in buona salute. Vale la pena goderselo.
Il Boss delle Cerimonie 5 | #CiaoDonAntonio | Anticipazioni
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22.53
Ci siamo quasi: tra poco ritroveremo Il Boss delle Cerimonie.
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23.07
Scorrono ancora i titoli di coda di Bake Off Uk. E c’è già chi si lamenta su FB…
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23.11
“Ma se una fiaba inizia con C’Era una Volta questa storia è iniziata così”: e si va alle immagini della prima volta e del suo primo augurio tv pe’ cient’ anni in buona salute e come il vostro cuore desidera.
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23.13
Si intervistano anche le coppie protagoniste dei suoi matrimoni.
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23.16
“La saggezza che c’ho quando decido una cosa mi seguono tutti quanti… Perché riconoscono l’impegno che ci ho messo a fare questo. Io ho avuto tante soddisfazioni” dice il Boss.
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23.27
“Io la carne ce l’ho qui, nel DNA” diceva Don Antonio.
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23.30
E siamo al rapporto con i suoi dipendenti. Ferdinando Romeo, che lavora al Castello da 27 anni, che ricorda come per lui sia stato un padre.
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23.34
Il lookko, il rapporto con Mario Merola, il rapporto con i suoi cantanti (Mario Conte in primis) per arrivare all’amicizia con il Cavaliere Nicola Flotta. Un incontro destinato a diventare una vera amicizia.
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23.45
E ricordando la generosità di Don Antonio il cav Flotta si commuove.
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23.55
E come dimenticare il viaggio a New York? Hanno davvero messo un po’ di tutto in questo best of. E riescono a far essere il boss protagonista.
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23.56
Assaggiò anche le sfogliatelle di Buddy Valastro, il Boss delle Torte. “Poi pero’ si girò verso di noi e disse ‘Cumme ‘e facimm’ nuje so’ ‘n’ata cosa” ricorda ridendo Nino. E lo immagino tale e quale mentre lo dice.
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00.03
“Fin quando ci sarà il castello ci sarà Don Antonio” dice Ferdinando. E ha ragione.
Il Boss delle Cerimonie 5 | #CiaoDonAntonio | Anticipazioni
Debutta questa sera, venerdì 24 marzo, alle 23.05 su Real Time (DTT, 31) la quinta stagione de Il Boss delle Cerimonie e seguiremo questa prima puntata live su TvBlog, come sempre. Ma nulla sarà come sempre.
Don Antonio Polese voleva che tutti si divertissero nelle grandi feste del suo Castello e ogni nuova stagione de Il Boss delle Cerimonie è sempre stata accolta con la curiosità, l’allegria, la goliardia che si respirava nelle sale de La Sonrisa, almeno da quanti erano riusciti ad andare oltre i pregiudizi e lo snobismo percependo la potenza narrativa e documentaristica di quel microcosmo creato dal Boss.
Questa quinta stagione, invece, parte senza brividi di gioia, ma con un fardello non semplice da gestire: la morte del Boss. Don Antonio Polese è scomparso lo scorso 1 dicembre quando ormai sembrava si stesse riprendendo dal malore che lo aveva colpito in autunno. Erano già in corso le riprese delle nuove puntate e la produzione non si è fermata, così come il Castello, che attendeva il ritorno del suo Boss e intanto onorava gli impegni presi con i clienti. Il decorso stesso della malattia sembrava seguire l’andamento di una perfetta storyline, col malore, il ricovero, la ripresa, la speranza. Non c’è stato il lieto fine, proprio quello che invece non mancava mai nelle sue feste.
La serie della B&B Film di Lorenzo e Raffaele Brunetti ha quindi dovuto fare i conti con la morte del protagonista. Un evento, per una serie, a dir poco raro, che la produzione ha peraltro affrontato in maniera unica, ovvero documentando ogni momento, come sempre fatto nelle cerimonie cui è stata ‘invitata’ a partecipare, riuscendone sempre a restituire il sapore sia pur in 24′. E ricominciare dalla scomparsa di Don Antonio rende questo inizio stagione particolarmente difficile.
La scelta è stata quella di aprire con un omaggio al Boss, uno speciale di un’ora per ripercorrere i momenti più belli raccontati in tv, quelli finora rimasti privati e quelli, tristi, come l’ultimo saluto. Si parte proprio dall’addio, dalle spoglie esposte nella Sala Reale. Il tutto raccontato anche attraverso le testimonianze dei familiari, dall’amata donna Rita che ha passato con lui quasi 60 anni di vita, alla figlia Imma, dai fratelli ai nipoti, passando per chi gli è sempre stato accanto, su tutti Matteo Giordano, genero e direttore de La Sonrisa – sempre impeccabile ospite anche nei giorni del dolore -, e gli altri protagonisti ormai noti al grande pubblico tv come il saggio maitre Ferdinando Romeo e il fidato collaboratore, nonché imponente ‘bodyguard’, Gaetano Nino Davide.Tra momenti comuni e ricordi privati, un best-of per ripercorrere la straordinaria vita di Don Antonio, che con la serie tv ha vissuto una seconda giovinezza, tra il tanto desiderato viaggio a New York (una delle puntate più belle della saga) e la gita a Roma per comprare l’abito per i 18 anni di Antonio Jr. E dire che la quarta stagione si era chiusa con un cliffhanger legato proprio al destino del delfino designato, diviso tra Università e azienda di famiglia a fronte di un nonno che stava pensando alla successione. Il ciclo della vita irrompe in una docuserie dal tocco leggero e dai contenuti intensi. Ma già dal promo, però, è chiaro che non sarà la nostalgia a prevalere, quanto la voglia di celebrare il Boss, tra sorrisi e un pizzico di commozione, con la riconoscenza di chi ha avuto la gioia di incontrarlo. La voice over e il testo non indugiano sulla drammaticità del lutto, quanto sulla voglia di ricordare un uomo che ha avuto una vita piena e l’ha riempita a tanti.
Un omaggio per ricominciare, insomma: dal 31 marzo, infatti, andranno in onda le puntate ‘regular’, che seguiranno nuove storie e seguiranno l’evoluzione delle condizioni di Don Antonio, fino alla fine. Una forma di elaborazione collettiva del lutto, da cui ricominciare: il pubblico tv si ritroverà a fare lo stesso percorso della famiglia e dei collaboratori, che ha dovuto affrontare (e continua ad affrontare) la sua scomparsa per riuscire ad andare avanti e a non far spegnere quella macchina da guerra che continua ad essere La Sonrisa, il sogno che Don Antonio ha voluto realizzare per sé, per la sua famiglia e per i suoi ospiti, “non tutti Lord, ma tutti trattati da Re” nel suo Castello.
Il Boss delle Cerimonie 5 | Come seguirlo in tv e in live streaming
Dopo lo speciale in onda questa sera, Il Boss delle Cerimonie continuerà nella consueta formula con 7 da 24′ in onda ogni venerdì alle 23.05 su Real Time e un altro speciale da un’ora per concludere e tracciare la strada verso il futuro del Castello, e della serie che ha tutta l’intenzione, come Discovery, di continuare a raccontare il microcosmo della Sonrisa. Il programma non è visibile in live streaming, ma si può rivedere on demand su dplay.com.
Il Boss delle Cerimonie 5 | Second Screen
Lo speciale che inaugura la quinta stagione del Boss delle Cerimonie prende il titolo dall’hashtag scelto da Real Time/Discovery per salutare il Boss all’indomani della sua scomparsa, quel #CiaoDonAntonio che accompagna anche oggi le ‘comunicazioni’ social. Sempre attiva la pagina ufficiale Facebook di Real Time, mentre su Twitter potete commentare con l’hashtag ufficiale #ilbossdellecerimonie e indirizzare i vostri tweet a @realtimetvit.