Stangata dell’Authority sul Tg4 di Emilio Fede: “Non è super partes”. Multa di 180mila euro comminata a Rete4
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha stangato il Tg4 di Emilio Fede, con l’accusa di non aver garantito un’accettabile equidistanza in fatto di visibilità concessa ai politici durante la campagna elettorale per l’elezione dei membri del Parlamento Europeo (6 e 7 giugno 2009). Non che sia qualcosa di totalmente inatteso: qualunque osservatore mediamente
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha stangato il Tg4 di Emilio Fede, con l’accusa di non aver garantito un’accettabile equidistanza in fatto di visibilità concessa ai politici durante la campagna elettorale per l’elezione dei membri del Parlamento Europeo (6 e 7 giugno 2009). Non che sia qualcosa di totalmente inatteso: qualunque osservatore mediamente attento della televisione non si sarà lasciato di certo sfuggire il comportamento deontologicamente non cristallino del telegiornale in questione, a favore dell’opera del Governo.
La colpa di Fede, in soldoni, riguarda la non applicazione delle normative sulla par condicio: nello specifico gli esponenti politici del Pdl hanno avuto enorme visibilità in più rispetto all’opposizione. Stessa accusa anche per quanto riguarda il Referendum del 21 giugno e le elezioni amministrative. L’ordine dell’authority a R.T.I., a questo punto, è di “garantire il riequilibrio aggiornando il proprio palinsesto informativo”. Vedremo se l’accorgimento sarà effettuato anche se, naturalmente, gli effetti di quanto perpetrato, volontariamente o meno, sono già andati a segno.
La sanzione comminata, per il momento, ammonta a 180mila euro a Rete4 “per l’inosservanza dell’ordine di riequilibrio impartito dall’Agcom il 14 maggio scorso”.