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Scandal 6, Shonda Rhimes: “La vittoria di Donald Trump non ha influenzato la sceneggiatura”

Al Television Critics Association press tour Shonda Rhimes ha spiegato che la sesta stagione di Scandal non prenderà spunto dall’elezione di Donald Trump

pubblicato 10 Gennaio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 14:55

L’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti ha in parte destabilizzato l’industria televisiva americana, ma non tutte le serie tv a sfondo politico seguiranno quanto accaduto nella realtà per raccontare le proprie storyline. Se i creatori di The Good Fight hanno ammesso di aver dovuto rigirare alcune scene del pilot della serie tv, la creatrice di Scandal, Shonda Rhimes, ha invece ammesso il contrario.

Collegata via satellite al Television Critics Association press tour, l’autrice ha voluto sottolineare che la sesta stagione, per quanto sarà molto differente dalle altre e per quanto regalerà al pubblico dei primi minuti che cambieranno nettamente le carte in tavola, non prenderà ispirazione da quanto accaduto in America nei mesi scorsi.

[accordion content=”La sesta stagione si aprirà rivelando chi, tra Mellie (Bellamy Young) e Vargas (Ricardo Chavira) ha vinto le elezioni.” title=”-Attenzione: spoiler-“]

“Non credo che ci siano similitudini con la realtà”, ha spiegato la Rhimes. “Non credo che i candidati nella serie siano simili a quelli che abbiamo visto nella vita reale. Vargas è molto speranzoso, un tipo di candidato democratico molto diverso. Questi candidati non si possono confrontare a quelli reali”.

A confermare quanto detto è stato Tony Goldwyn (Grant):

“Il bello di questa stagione è che Shonda ha portato la serie verso una inedita direzione. Il fatto che lo show sia una controparte di questo folle mondo politico che l’America sta affrontando è interessante, ma non è identico a quello reale. Non siamo una reazione a quanto accaduto. Prima delle elezioni sono stati girati cinque episodi”.

In effetti, prima del risultato elettorale, la produzione aveva già realizzato il primo episodio, che rivelerà l’esito delle elezioni: non c’è, quindi, la possibilità che la vittoria di Trump abbia influenzato la sceneggiatura. Eppure, il claim della sesta stagione, presentato dopo le elezioni, diceva “Gli equilibri della politica stanno per cambiare”, facendo intendere in riferimento sia al telefilm che ai fatti reali. “Se fosse stata la mia intenzione ispirarmi alla realtà avrei aspetto a girare”, ha ammesso la Rhimes. L’autrice ha anche rivelato che ci saranno dei flashback, ma che “non racconteranno necessariamente tutta la follia che sta accadendo all’interno della serie tv. Sarà l’occasione per i protagonisti di riflettere”.

Trump, però, in qualche modo ha influenzato Scandal, o almeno la sua messa in onda. La sesta stagione, infatti, sarebbe dovuta partire il 19 gennaio, un giorno prima del giuramento del neo Presidente, insieme a Grey’s anatomy ed a Le regole del delitto perfetto, ma la Abc ha deciso di rimandarne la trasmissione di una settimana, per fare spazio, invece, ad “America’s First Family: The Trumps Go to Washington”, speciale dedicato alla famiglia che occuperà la Casa Bianca.

“Credo che la Abc faccia il suo palinsesto”, ha commentato la Rhimes. “Non mi occupo del palinsesto. La Abc può fare quello che vuole. Non ha niente a che fare con il mio lavoro, io resto al mio posto. Non ho niente a che fare con la programmazione o il palinsesto, non passo il tempo a preoccuparmene. Non commenterò le conversazioni tenute con i miei capi, perchè mi piace il mio lavoro”.