I Bastardi di Pizzofalcone non sono così bastardi: hanno bisogno di tempo per rivelarsi al pubblico
Il liveblogging della puntata del 09 gennaio 2017 de I Bastardi di Pizzofalcone, la serie tv di Raiuno con protagonista Alessandro Gassmann nei panni di un ispettore di un commissariato destinato a chiudere
I Bastardi di Pizzofalcone, in fondo, non sono così bastardi: la versione televisiva dei romanzi di Maurizio de Giovanni sarebbe potuta suonare molto più audace con un titolo del genere. Invece, per coerenza con la rete e con gran parte delle sue fiction, il poliziesco ambientato nel centro di Napoli è uno strano ibrido tra tradizione e contemporaneità.
Di tradizionale c’è l’elemento poliziesco, con le indagini del commissariato che scorrono appassionando il pubblico, ma senza risultare davvero accattivanti, seguendo un filone piuttosto classico che sicuramente farà piacere agli amanti del genere. Di originale, invece, c’è la composizione stessa del Commissariato, la vera scommessa della fiction di Raiuno.
Un gruppo di reietti, capitanati da un ispettore capace ma deluso dalla vita, di fronte ad un’ultima occasione per dimostrare agli altri, e soprattutto a loro stessi, di non essere come sono stati definiti, ovvero degli incapaci pieni di problemi. E’ su questo secondo filone che I Bastardi di Pizzofalcone, forse un po’ prevedibilmente, rende di più, offrendo al pubblico una gamma di ruoli se non del tutto insolito (il poliziotto rude ma capace non è certo una novità) sicuramente ben miscelati in un contenuto che non si prende troppi rischi.
Bisognerà evidentemente attendere i prossimi episodi per scoprire meglio quali sono i loro segreti e, soprattutto, se riusciranno a dare una svolta alle loro carriere. L’idea che ci si può fare dal primo episodio è che la serie tv di Carlo Carlei voglia prendersi il tempo necessario per farsi apprezzare dal pubblico, e far diventare i Bastardi del titolo dei beniamini di chi ama il poliziesco.
In sei episodi la fiction ha così il compito di alzare l’asticella e concentrarsi di più su di loro invece che sui casi, trasformando questi ultimi in un modo per far conoscere meglio il team di Lojacono. Per ora, i Bastardi di Raiuno preferiscono farsi notare poco, ma sembra abbiano ancora tanto da dire.
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Il capo della Scientifica, Rosaria Martone, ha rilevato che sulla palla di vetro e sull’argenteria non ci sono altre impronte se non quelle della De Santis. Fusco, invece, aveva prenotato per una vacanza quattro giorni prima del delitto. Non solo: l’uomo aveva spedito una mail alla moglie, che poi aveva cancellato, in cui le ha scritto che aveva un’amante e di volere il divorzio.
I Bastardi di Pizzofalcone, puntata 09 gennaio 2017: anticipazioni
Raiuno si butta in un’altra trasposizione televisiva di una saga letteraria italiana di successo: I Bastardi di Pizzofalcone, in onda da questa sera alle 21:25 (la seconda puntata andrà in onda domani), è infatti la fiction tratta dall’omonima serie di romanzi scritti da Maurizio de Giovanni, ambientati in una Napoli contemporanea in cui i protagonisti hanno tutti un duro passato e sono in cerca di un cambiamento.
In particolare, la prima stagione della fiction, composta da sei episodi, è tratta dai libri “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Gelo” e “Buio”. Altri tre episodi, invece, contengono una sceneggiatura inedita, scritta da Silvia Napolitano, Francesca Panzanella e dallo stesso de Giovanni, che sono anche autori del soggetto di serie e dei soggetti di puntata, per la regia di Carlo Carlei.
La fiction parte quando l’ispettore Giuseppe Lojacono (Alessandro Gassmann), soprannominato “Il Cinese” per i suoi tratti orientali, viene trasferito da Agrigento a Napoli, con l’accusa di aver passato delle informazioni alla mafia. Un’accusa che lo fa allontanare anche dalla moglie Sonia e dalla figlia Marinella. A lui il commissario Luigi Palma (Massimiliano Gallo) affida la gestione del commissariato di Pizzofalcone.
Non si tratta di un commissariato come tutti gli altri: dopo l’allontanamento di quattro poliziotti, accusati di corruzione, Pizzofalcone è destinato alla chiusura. Palma, a cui viene promessa una promozione, deve gestirne la pratiche burocratiche, e chiede a Lojacono di comporre una squadra che tenga aperto ancora per pochi mesi il commissariato.
A Pizzofalcone arrivano, così, poliziotti che vengono allontanati altrove in quanto considerati mine vaganti o poco raccomandabili: Francesco Romano (Gennaro Silvestro) ha problemi di gestione della rabbia, e spesso ha rischiato di essere denunciato; Alex Di Nardo (Simona Tabasco) è una brava poliziotta, ma una volta ha sparato un colpo di pistola che ha rischiato di uccidere il suo capo e Marco Aragona (Antonio Folletto), raccomandato agente, razzista e sbruffone. I tre si aggiungono ai due veterani del commissariato, Giorgio Pisanelli (Gianfelice Imparato), memoria storia del distretto che nasconde un segreto ai colleghi ed Ottavia Calabrese (Tosca d’Aquino), operatrice informatica ma anche moglie e madre di un figlio autistico.
Quando Lojacono, contravvenendo agli ordini di Palma, inizia ad indagare sull’omicidio della moglie di un notaio, la squadra rivela doti e capacità investigative inedite, suscitando l’attenzione del Pm Laura Piras (Carolina Crescentini), affascinante anche da Locajono che, a sua volta, è diviso dall’attrazione per lei e quella per Letizia (Gioia Spaziani), proprietaria della trattoria dove spesso mangia.
I Bastardi di Pizzofalcone, prodotto da Rai Fiction e da Clemart, ci porta dentro una Napoli inedita per la fiction, quella del centro città, dove panorami suggestivi fanno da sfondo a storie di omicidi brutali e, soprattutto, a quelle dei protagonisti, ognuno dei quali deve dimostrare a sé stesso di saper valere. La direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta, durante la conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza dell’ambientazione:
“Questa storia racconta una Napoli totalmente inedita, non della malavita, ma la Napoli capitale, con luoghi bellissimi ma anche poveri e nascosti”.
Per de Giovanni, inoltre, la Napoli di questa serie non racconta la criminalità organizzata, differenziandosi da altre produzioni:
“Ho scelto di raccontare Napoli senza parlare di criminalità organizzata, perché è un tema che io conosco poco. Ma anche perché Napoli ha in sé tante rotte interessanti da raccontare. Io racconto l’aspetto dei contrasti tra i tanti strati sociali che la abitano”.
Ma l’altra particolarità della serie, secondo il regista, vuole essere il tono internazionale:
“Avendo ammirato di recente molte serie americane che ormai hanno raggiunto qualità e spessore di gran lunga superiori a quello che Hollywood produce per il grande schermo, ho deciso di adottare per I Bastardi un linguaggio visivo che fosse il più ‘internazionale’ possibile. La serie ha sicuramente uno stile unico e inconfondibile, ma ho scelto di personalizzare il tono di ognuno degli episodi della serie come se fosse un film a sé, dato che ciascuno di essi racconta uno spaccato particolare di una realtà complessa e sfaccettata. Napoli diventa così lo sfondo perfetto per un gioco di destini in cui, così come nella vita, tragedia e commedia si intrecciano e si alternano senza soluzione di continuità, creando contrasti, aspettative, intrighi e suspense”.
Le due sceneggiatrici, infine, si dicono contente di aver lavorato con l’autore dei libri, con cui hanno espanso il mondo dei personaggi:
“Avere Maurizio con noi ci ha garantito che i suoi personaggi facessero il salto dalle pagine dei romanzi alle pagine delle sceneggiature conservando la loro verità. E ci ha anche permesso di scoprire nuove trame, nuovi sviluppi delle loro vite: siamo andate avanti con loro, abbiamo vissuto con loro. Ci siamo trovate anche a scrivere tre episodi senza un romanzo alle spalle: in questi casi la storia è nata dalle intuizioni fulminanti di Maurizio, da un ping pong divertente, a volte complicato, a volte anche faticoso. Abbiamo scritto e riscritto, buttato e salvato, come è normale fare. Abbiamo litigato e ci siamo divertite, abbiamo lavorato tanto e ci abbiamo messo l’anima. Vorremmo che tutto questo si vedesse, che arrivasse al cuore degli spettatori così come i romanzi hanno raggiunto quello dei lettori. Vorremmo anche che tutti quelli che vedranno la serie si affezionassero come ci siamo affezionate noi a Lojacono, a Laura Piras, ad Aragona e a Ottavia, al commissario Palma e a Pisanelli, ad Alex e a Romano. E, naturalmente, a Napoli”.
I Bastardi di Pizzofalcone, puntata 09 gennaio 2017: come vederlo in streaming
E’ possibile vedere I Bastardi di Pizzofalcone in streaming sul sito ufficiale della Rai, mentre da domani sarà possibile vederlo nella sezione Rai Replay.
I Bastardi di Pizzofalcone, puntata 09 gennaio 2017: Second screen
Si può commentare I Bastardi di Pizzofalcone su Twitter, usando l’hashtag #IBastardiDiPizzofalcone.