Amici a Torino – La sfida dei talenti – Mediaset Days /2
E’ un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Così, di buona lena, dopo il primo assaggio preserale, il sottoscritto, gambe in spalla, si addentra – a suo rischio e pericolo – nella bolgia di ragazzine urlanti che per una sera popolano la bella Piazza San Carlo in quel di Torino. Si consuma l’evento –
E’ un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Così, di buona lena, dopo il primo assaggio preserale, il sottoscritto, gambe in spalla, si addentra – a suo rischio e pericolo – nella bolgia di ragazzine urlanti che per una sera popolano la bella Piazza San Carlo in quel di Torino. Si consuma l’evento – che non è un concerto e basta – Amici: la Sfida dei Talenti (qui l’elenco completo di tutti i partecipanti).
La prima sorpresa riguarda la popolazione della piazza: la fauna si è decisamente arricchita, e abbraccia più o meno tutte le età: nonostante ciò, il vostro scriba personale si sente vecchio. La piazza è sufficientemente gremita, nonostante le prime impressioni. La formula dello spettacolo è decisamente televisiva, e Maria De Filippi – modalità di conduzione vincente non si cambia – non è certo una scaldapiazza: dà le spalle al pubblico torinese esattamente come dà le spalle alle telecamere. Che dire? Può permetterselo senza ombra di dubbio.
Si sfidano giovani e vecchi talenti del programma. Fa impressione, l’uso della parola vecchio, in questo caso. Eppure è così, tant’è che, per esempio, nel corso della sfida fra Valerio Scanu e Antonino Spadaccino, l’applauso era tutto per il primo: il pubblico degli adolescenti fa in fretta a dimenticarsi i vecchi idoli (fa impressione anche l’uso della parola idolo, a dirla tutta, ma dovremmo aprire una parentesi su come si sia trasformato il divismo ai giorni nostri, e sarebbe davvero troppo).
La parte chiacchierata di questo formato da tv-piazza non è molto apprezzabile per questioni di acustica, ma il pubblico gradisce comunque e si gode le esibizioni dei ragazzi. Questo Amici – La sfida dei talenti potrebbe, in qualche modo, diventare un’evoluzione moderna di qualche vecchio show di piazza (il Cantagiro, per dirne una), oltre a essere per Mediaset un palese tentativo di cercare un valido sostituto al Festivalbar (e, probabilmente, per Maria un modo per dimostrare che può occuparsi anche di questo tipo di entertainment, che la proietterebbe di diritto e prepotentemente anche nella stagione estiva).
La sensazione è quella di assistere, mentre vi scrivo da una postazione di fortuna, a una sorta di numero zero: stiamo partecipando a un esperimento mediatico. E, a giudicare dal numero degli astanti, l’esperimento mediatico funziona. Sulla qualità delle esibizioni, preferisco non pronunciarmi. Mi limiterò a dire che sono decisamente più piacevoli le esibizioni che riguardano la categoria Ballo rispetto a quelle del Canto.
E’ che con questi talent, oggi, possono cantare davvero tutti. Tuttavia, l’entertainment c’è, chi può dir nulla? Se la cultura pop è quella che raggiunge quante più persone possibile, anche questa sera Maria De Filippi ci ha visto giusto. Che questo debba farci ben sperare, per il futuro dei talenti musicali (per esempio), be’, è una altro paio di maniche.
